Fernando Codonesu
Tutti gli organi di stampa, i media in generale e vari osservatori politici, grandi, piccoli, con la lingua diritta, in molti casi biforcuta e il più delle volte penzoloni a forza della pluriennale attività di lecchinaggio dei potenti di turno, fanno a gara a chi loda di più l’inusuale tweet di Trump a favore di un governo Conte 2 (o bis, che dir si voglia).
Ma stiamo parlando dello stesso Trump della guerra commerciale che sta producendo sconquassi nell’economia mondiale e mandato in recessione la Germania con conseguenze sull’economia europea e in primis dell’Italia, nonché rischi di recessione in diversi paesi del mondo, quello del muro con il Messico per impedire ai migranti non solo di arrivare negli USA ma anche di pensare di poter attraversare la frontiera, quello della separazione di decine di migliaia di bambini migranti, dai propri genitori quello che si identifica con i principi del suprematismo bianco, quello che santifica il possesso delle armi e lo vuole estendere anche agli insegnanti delle scuole americane, quello che pretende che tutti nel mondo si adeguino ai desiderata dell’<America first> che in pratica significa “only America”, o se preferite “America soprattutto e tutti”, in ossequio alla vecchia dottrina Monroe rivisitata che oggi possiamo ribattezzare in dottrina Trump da estendere al mondo intero.
Tutto bene, dunque?
In questo caso, che in altri tempi si sarebbe condannato come grave intromissione negli affari interni di un paese, ci si nasconde dietro termini come “irritualità”, e però “guarda che sponsorizzazione!”, concetti più forti e nobili come “auspicio dettato dall’atlantismo”, quasi che ci fosse il pericolo di un neo comunismo alle porte in qualche parte d’Europa e dintorni, o “amicizia e stima” dimostrate da Trump nei confronti di Giuseppe Conte.
Io non ci vedo niente di tutto questo.
Per me si tratta di una grave, gravissima interferenza negli affari interni di un paese sovrano (sovrano si, continuo ad esserne convinto) alla stregua di un atto di belligeranza virtuale, ma con effetti reali sul nostro paese, in una difficile fase politica caratterizzata dalla trattativa per un nuovo possibile governo.
Le persone normali salutano gli eletti e/o nominati alla fine delle procedure di elezione e/o di nomina non all’inizio: in questo modo si vuole pervicacemente, con la propria forza dispiegata in ogni occasione, incanalare la decisione in una direzione e non in un’altra.
Non c’è alcun rispetto per gli affari interni dell’Italia e, in considerazione della risposta nulla, afona o comunque stonata da parte delle forze politiche nostrane, comprese quelle che rappresentavano fino ieri la potenziale opposizione e che oggi disputano per attribuirsi i ministeri, forse ce lo meritiamo.
Che bella democrazia, parlamentare o diretta che sia!
Tra un po’ personaggi alla Trump, e non solo, decideranno per noi e noi saremo lieti e contenti della loro illuminata interferenza, anzi no, del loro “endorsement”.
1 commento
1 Aladinpensiero
28 Agosto 2019 - 15:05
Come si USA l’Italia. Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=99901
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