A.P.
Il centrosinistra ha presentato il ricorso per l’annullamento delle elezioni comunali a Cagliari dello scorso 16 giugno vinte dal candidato di centrodestra, l’attuale sindaco Paolo Truzzu.
L’impugnazione, come d’uso, è stata sottoscritta da un elettore e da alcuni candidati non eletti, ma è appoggiato dal tutto il centrosinistra ed è firmato dagli avvocati Giuseppe Andreozzi, Giuseppe Macciotta e Stefania Lecca.
E’ una mossa abile perché fa tesoro degli esiti, anche se ancora interlocutori delle impugnazioni delle elezioni regionali. Come si ricorderà, in quell’occasione il Tar ha respinto tutti i ricorsi, salvo quelli nei quali si è contestata la legittimazione alla presentazione della lista della Lega. Qui il Tar ha ordinato il deposito di tutta la documentazione per vedere se chi ha presentato le liste della Lega era legittimato a farlo in base allo statuto di quel partito.
Specidicamente, viene contestato l’esonero per la raccolta delle sottoscrizioni per la lista Lega Salvini Sardegna. All’atto della presentazione – si dice nel ricorso depositato al Tar – erano state presentate due deleghe: una dal rappresentante per la Sardegna della Lega nord per l’indipendenza della Padania. La seconda dal rappresentante regionale per la Sardegna della Lega per Salvini premier. I presentatori del ricorso contestano la validità di entrambe le deleghe.
Questo ricorso insomma riprende quello di Andrea Tunis ed altri per le regionali. Se il Tar li eccogliesse sarebbe per il centrodestra un patatrac sia in Regione che a Palazzo Baccaredda.
C’è anche una seconda censura. Riguarda la consegna delle cartoline inviate agli elettori cagliaritani all’estero. Secondo il ricorso sarebbero state inviate in ritardo.
L’udienza del Tar dovrebbe tenersi a in autunno. Nel centrosinistra si riaccende la speranza di riaprire i giochi dopo due sconfitte brucianti, su cui non si è fatta la dovuta analisi.
Sul caso è intervenuta anche la candidata sconfitta del centrosinistra Francesca Ghirra. “Non è nato da una nostra iniziativa, ma non ci costituiremo certo parte civile”. Ora a parte il fatto che nei ricorsi al Tar non ci si costituisce parte civile, ma al più si promuove un intervento ad adiuvandum o ad opponendum, il problema è però un altro, e cioè non solo quello di vincere il ricorso, di per sé importante, ma poi sopratutto, in caso di nuove elezioni, di ribaltare il risultato. E qui l’impresa è più in salita. Ma tentare di riaprire i giochi è doveroso.
1 commento
1 Aladin
28 Luglio 2019 - 08:39
Anche su Aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=98997
Lascia un commento