Andrea Pubusa
Giacomo Meloni, segretario nazionale della CSS (Conf. Sindacale Sarda), ci scrive:
Mentre trascorrevano le immagini della manifestazione e dei cinque cortei che hanno letteralmente invaso pacificamente la città di Roma, avevo tra le mani la lettera circolare del Prefetto di Cagliari datata 20 marzo 2009 sulla regolamentazione delle “Manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili” e mi chiedevo quali vie e piazze fossero rimaste agibili a Cagliari per manifestare, visto che vengono vietati dal Prefetto i seguenti siti:
- Quartiere Castello nelle parti ZTL
- Viale Buoncammino per intero e nei due sensi di marcia,dalla Piaza d’Armi compresa e fino alla Porta Cristina
- Piazza Bonaria-Sagrato della Basilica,compreso il tratto prospiciente della Via Milano,le scalinate antistanti fino al viale Diaz,nonchè il tratto di Viale Bonaria compresa la predetta Piazza Bonaria e la Piazza del Cimitero
- Via San Lucifero e Via Sonnino, nei tratti adiacenti il Parco dei Martiri delle Foibe
- Piazza San Cosimo
- Piazza Repubblica ed i tratti ad essa giacenti delle vie Tuveri, Amat e Pessina
- Via Roma lato Portici
- Largo Carlo Felice e Piazza Yenne
- Via Bacaredda e Via Sonnino
- Via Dante
Qui finisce l’elenco.
Ironicamente si potrebbe chiedere al Sig. Prefetto di indicarci i siti dov’è possibile manifestare a Cagliari.
E’ come se nella città di Rona si facesse divieto di manifestare nella Piazza Esedra,o in via Nazionale o in via Cavour !
Bellissima la frase conclusiva della circolare: “Ove ritenuto necessario,potranno altresì essere richieste agli organizzatori delle manifestazioni, idonee forme di garanzia per gli eventuali danni ”.
Speriamo che la notte…porti buoni consigli e che le immagini della grande manifestazione di oggi sabato 4 aprile 2009 possano dissipare le nuvole nere e ci restituiscano insieme al cielo limpido ed al calore del sole la forza della speranza e l’unità
dei lavoratori nella libertà e democrazia.
Caro Giacomo,
da buon democratico, oltre che da ottimo sindacalista, hai toccato un nervo scoperto. Ed hai invitato il Prefetto a rimeditare la sua ordinanza. Anche perché essa è manifestamente illegittima e di una illegittimità tutta speciale: contrasta nientemeno che con la Carta Costituzionale. Signor Prefetto, compia un utile esercizio quotidiano. Come i buoni prelati ogni giorno leggono il breviario, Lei dia uno sguardo alla Costituzione, che, in ragione delle funzioni che esercita, è la sua Bibbia. Potrebbe così accaderLe di buttare l’occhio sull’art. 17, che disciplina la libertà di riunione. Senta quanto è musicale e chiaro: “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi”. “Delle riunioni in luogo pubblico [ossia le manifestazioni n.d.r.] deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica”. Dalla lettura apprenderebbe che la Carta non ammette divieti anticipati e/o generali, ma solo, volta per volta, l’autorità può vietare la manifestazione annunciata dagli organizzatori con preavviso, e solo ove esistano “comprovati” motivi (ossia ragioni obiettive, fondate su fatti già accaduti ed accertati) di sicurezza e di incolumità pubblica. In altre parole, com’è agevole leggere in qualunque manuale di diritto costituzionale, il pericolo per la sicurezza e l’incolumità dev’essere collegato ad accadimenti già accertati (disordini dei giorni precedennti, scontri fra opposte fazioni etc.) che lascino prevedere con un ragionevole tasso di probabilità che la manifestazione possa degenerare e mettere in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone che vi partecipano o dei passanti. Ed allora, abbia pazienza, Signor Prefetto, ritiri la sua ordinanza. Perché essa potrebbe essere valida solo ove esistessero comprovati motivi che dimostrino che l’attraversamento di quelle piazze o vie da lei fatte oggetto di divieto sia di per sé motivo di pericolo per la sicurezza e l’incolunità dei cittadini. Il che dovrebbe portare alla perenne chiusura di quei luoghi al pubblico, e non solo quando devono essere attraversate da cortei. Il che - ne converrà - è palesemente assurdo quanto lo è la sua ordinanza. Del resto, i fatti comprovano che in tali vie o piazze i cortei si svolgono con piena sicurezza per i cittadini, posto che in 60 anni di vita democratica vi si sono svolte tante manifestazioni e tutte senza incovenienti, in piena tranquillità.
Quanto alla garanzia e ai danni, suvvia Signor Prefetto, è bene evitare il ridicolo, la garanzia è quella che l’art. 17 Costituzione riserva ai cittadini di poter pacificamente manifestare, e il danno è solo quello prodotto dalla sua ordinanza nel limitarla in spregio della Legge fondamentale. Suvvia, allora, legga l’art. 17 della Costituzione e agisca con la ponderazione e ragionevolezza che il suo ufficio Le impongono. In caso contrario, ove il buon senso non prevalesse, occorre che i sindacati, i partiti e i cittadini non rinuncino agli spazi, fisici e di democrazia, includendoli nei percorsi delle manifestazioni nel dare il preavviso. Si potrà poi impugnare davanti al Tar l’eventuale diniego che poggiasse sull’assurda ordinanza prefettizia e sulla direttiva ancor più assurda, costituzionalmente parlando, del Ministro Maroni, puntando a far cadere diniego, ordinanza e direttiva. Speriamo non sia necessario. Ma sulle libertà fondamentali e inviolabili, Signor Prefetto non intendiamo abbassare la guardia. Siamo pronti a mobilitarci in ogni modo e con ogni mezzo pacifico. Non possiamo consentire una surrettizia modifica della Costituzione addirittura non in forza di leggi, ma in base ad ordinanze.
Signor Prefetto, da cittadini timorosi delle leggi e amanti delle libertà, ci consenta, infine, di ricordarLe che Lei è tenuto prima di tutto a rispettare e a far rispettare la Costituzione, non può, dunque, essere Lei stesso a forzarla, neppure su direttiva del Ministro dell’Interno.
6 commenti
1 Efis Pilleri
6 Aprile 2009 - 11:45
Giacomo ed Andrea hanno sollevato una questione di una gravità e di un’importanza che non può assolutamente essere lasciata cadere nè essere confinata ad una discussione in questo piccolo spazio democratico. Il fatto segnalato rientra con ogni evidenza in un disegno complessivo molto più ampio. Mi auguro che le forze politiche sarde si risveglino dal letargo primaverile…
2 andrea
6 Aprile 2009 - 14:53
Ben detto Prof. Pubusa. Per quel che vale, stavolta sono con Lei..
andrea
3 Gianluca Scroccu
6 Aprile 2009 - 15:45
Bravo Andrea!
4 Massimo
7 Aprile 2009 - 19:02
Anche io, che su altri siti ho polemizzato con il prof. Pubusa (do you remember Statutaria?), stavolta sono d’accordo! Il prefetto si deve rimangiare l’ordinanza perchè io al corteo del 25 aprile non ci rinuncio: a costo di farlo da solo!
5 Democrazia Oggi - Contro l’ordinanza del prefetto e in difesa delle libertà 25 aprile sempre
22 Aprile 2009 - 04:33
[…] di Cagliari. Un’assemblea più partecipata del solito per via del tema “caldo” dell’ordinanza del Prefetto sull’accessibilità delle vie del centro di Cagliari alle manifestazioni, che ha monopolizzato la […]
6 Democrazia Oggi - Lettera aperta al Prefetto in difesa della libertà di manifestare
10 Maggio 2009 - 05:57
[…] del segretario naz. della CSS Giacomo Meloni, abbiamo prontamente messo in luce su questo blog la pericolosità dell’ordinanza del Prefetto di Cagliari, volta a creare il presupposto per la limitazione dell’agibilità delle vie e […]
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