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Ancora una volta la CGIL mobilita i lavoratori in difesa del lavoro e della democrazia. Cinque cortei, una lunga marcia per le vie di Roma, un fiume di gente - lavoratori, pensionati, precari, immigrati, studenti - con i cappellini rossi. Sono 2,7 milioni i manifestanti scesi oggi in piazza con la Cgil. A fornire la cifra sono gli stessi organizzatori della manifestazione. Secondo la Questura, invece, i partecipanti sono stati 200 mila. I cortei e l’intera manifestazione si e’ svolta in modo pacifico.
L’iniziativa è figlia di quell’accordo separato sul nuovo modello contrattuale che il sindacato guidato da Guglielmo Epifani non ha voluto firmare, a differenza di Cisl e Uil, ma che è diventata molto altro, raccogliendo tutte le istanze di quanti vogliono dire ‘no’ alla politica economica del governo e reagire alla crisi. Sulla grande spianata del Circo Massimo, c’é chi intona Bella Ciao e chi grida slogan. Dai camion con gli altoparlanti si diffonde musica di De André e di Guccini, ma ad un certo punto c’é spazio anche per l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia. Non manca l’ironia e il bersaglio è scontato: “Mister Obamaaaa…”, gridano in coro molti dei manifestanti. Epifani guida un corteo che arriva al Circo Massimo verso le 10.30. “Sarà una bella giornata, che si ricorderà per lungo tempo”, aveva detto sfilando, prima di raggiungere il piazzale cuore dell’iniziativa. E ancora: “Vorrei che il governo provasse a fare di più, non chiedo l’impossibile”.
In attesa che il leader della Cgil prenda la parola per il suo intervento dal palco, grandi feste, lungo il corteo, per Dario Franceschini, presente alla manifestazione, prima di spostarsi ad Amalfi per un altro impegno: il numero uno del Pd ha ricevuto un’accoglienza molto calorosa. Stretta di mano con Epifani, abbraccio a Bertinotti. Pacche sulle spalle dai manifestanti. Lui coglie l’occasione per puntare il dito contro il governo, che “non sta affrontando la crisi”, ma anche per un appello all’unità sindacale: “Voglio dire alla Cgil che è importante stare in piazza ma mai contro gli altri sindacati”, ha dichiarato. La manifestazione della Cgil è anche per Walter Veltroni l’occasione per tornare in piazza: l’ex segretario del Pd, all’insaputa di tutti, ha fatto capolino alla testa del corteo partito da Piazza Esedra. Tra i politici, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro,il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, il governatore del Lazio Piero Marrazzo e quello della Puglia, Nichi Vendola. Critiche invece dall’opposizione. E il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta già tesserato GCIL e dirigente della Fondazione Brodolini, il Ministro del Lavoro padre dello Statuto dei Lavoratori, manco a dirlo, perde l’occasione per tacere. Dire cazzate è un impulso più forte di lui: “se qualcuno fa una scampagnata in più male non fa, ovviamente neanche all’economia perché muove risorse, ristoranti e autobus”. Ma proseguiamo con le cose serie. I protagonisti veri sono i lavoratori. E alcuni di loro hanno preso la parola per dei brevi interventi: c’é un operaio cassaintegrato di Pomigliano d’Arco, c’é una pensionata di Roma, c’é una giovane operaia precaria della Lombardia, e poi uno studente, un immigrato e un medico. Sei voci in rappresentanza di tutto il complesso mondo del lavoro di oggi. Sul fronte dell’ordine pubblico, tutto tranquillo, ad esclusione del lancio di vernice rossa contro la sede di una banca, mentre 200 studenti dell’Onda hanno bloccando il traffico per le strade, accendendo anche fumogeni.
Poi, fra gli applausi in un tripudio di bandiere, parla Guglielmo Epifani. “E’ una soddisfazione aver riempito nuovamente la piazza e non era scontato”. Così il segretario generale della Cgil ha aperto il suo intervento al Circo Massimo, gremito all’inversosimile. Epifani ha quindi ricordato l’altra grande manifestazione della Cgil del 23 marzo 2002, sempre al Circo Massimo, che era di tre milioni di persone, contro l’abolizione dell’articolo 18.
“Per noi tutti - ha detto - oggi è un grande motivo di orgoglio ed emozione tornare qui insieme, qui dove tre milioni di persone scrissero una pagina che nessuno ha scordato in difesa dei diritti dei lavoratori, tutti i lavoratori, e dove insieme rispondemmo alla follia disumana del terrorismo”.
“Vogliamo ringraziare il nostro presidente dela Repubblica per l’equilibrio e la fermezza con cui svolge il suo alto compito, per l’attenzione e l’affetto con cui partecipa alle condizioni del lavoro, per l’impegno che continua a mettere sui temi delle morti sul lavoro e sulla sicurezza”.
Il leader della Cgil ha poi nuovamente sollecitato il Governo affinche’ apra un tavolo sulla crisi ed ha rimproverato gli altri sindacati confederali di non aver condiviso con la Cgil la battaglia.
Poi Epifani cita Silvio Berlusconi: “Il nostro presidente del Consiglio prima di partire per Londra…”, ma deve interrompersi. Dall’arena sale un sovrumano e lungo boato di fischi. Poi riprende. Il governo fa molto meno di quello che serve ma “non va bene aspettare che passi la nottata, è dalla nottata che dipende il nuovo giorno”, ha continuato. “Perché - ha chiesto Epifani al governo - l’esecutivo non ha voluto, non vuole fare di più? Perché ha stanziato solo 4 miliardi per fronteggiare la crisi? Perché non percepisce l’urgenza di serie politiche industriali, per l’edilizia, per i servizi pubblici? Perché mette in cantiere solo misure faraoniche per i lavori pubblici? E non fa niente per le piccole e medie imprese, e accelerare la domanda e aumentare l’occupazione?”.
“Per questo abbiamo scelto di stare in campo anche quando gli altri non ci hanno consentito di fare le battaglie che dovevamo fare insieme”, - ha concluso tra gli applausi.
E noi, che da casa seguiamo la manifestazione, siamo quasi commossi. E pensiamo che in mezzo a tanti partiti squagliati, liquidi, qualcosa di solido è rimasto, la CGIL, l’unico vero baluardo, in questo Paese, in difesa dei diritti dei ceti subalterni e dei lavoratori. Certo, per fortuna, lo spirito democratico non è piegato e ci sono tante realtà che si battono quotidianamente in difesa degli spazi democratici. Ma di fronte ad una crisi drammatica e dagli esiti molto incerti, la CGIL è rimasta l’unica grande organizzazione in grado di mobilitare la parte migliore del Paese, il riferimento sicuro per tutte le forze che vogliono difendere le libertà e la Costituzione.
1 commento
1 Giacomo Meloni /CSS
5 Aprile 2009 - 01:01
Grande Manifestazione. Grande CGIL. Grande la forza dei lavoratori e di chi il lavoro l’ha perso o lo va cercando o di chi è precario senza diritti o di chi è rimasto povero nonostante la pensione o il lavoro a progetto ed ha la forza di gridare Lavoro e Dignità.
Mentre trascorrevano le immagini della manifestazione e dei cinque cortei che hanno letteralmente invaso pacificamente la città di Roma, avevo tra le mani la lettera circolare del Prefetto di Cagliari datata 20 marzo 2009 sulla regolamentazione delle “Manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili” e mi chiedevo quali vie e piazze fossero rimaste agibili a Cagliari per manifestare,visto che vengono vietati dal Prefetto i seguenti siti:
-Quartiere Castello nelle parti ZTL
-Viale Buoncammino per intero e nei due sensi di marcia,dalla Piaza d’Armi compresa e fino alla Porta Cristina
-Piazza Bonaria-Sagrato della Basilica,compreso il tratto prospiciente della Via Milano,le scalinate antistanti fino al viale Diaz,nonchè il tratto di Viale Bonaria compresa la predetta Piazza Bonaria e la Piazza del Cimitero
-Via San Lucifero e Via Sonnino,nei tratti adiacenti il Parco dei Martiri delle Foibe
-Piassa San Cosimo
-Piazza Repubblica ed i tratti ad essa giacenti delle vie Tuveri,Amat e Pessina
-Via Roma lato Portici
-Largo Carlo Felice e Piazza Yenne
-Via Bacaredda e Via Sonnino
-Via Dante
Qui finice l’elenco.
Ironicamente si potrebbe chiedere al Sig.Prefetto di indicarci i siti dov ‘ è possibile manifestare a Cagliari.
E’ come se nella città di Rona si facesse divieto di manifestare nella Piazza Esedra,o in via Nazionale o in via Cavour !
Bellissima la frase conclusiva della circolare: “Ove ritenuto necessario,potranno altresì essere richieste agli organizzatori delle manifestazioni,idonee forme di garanzia per gli eventuali danni ”
Speriamo che la notte…porti buoni consigli e che le immagini della grande manifestazione di oggi sabato 4 aprile 2009 possano dissipare le nuvole nere e ci restituiscano insieme al cielo limpido ed al calore del sole la forza della speranza e l’unità
dei lavoratori nella libertà e democrazia.
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