Questione morale: Conte la rilancia: ‘Siri si deve dimettere, al Cdm proporrò la revoca del suo mandato’. I media e la politica parlano d’altro
3 Maggio 2019
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Red
Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi -
E’ proprio il caso di dirlo: “ti mostro col dito la luna e tu guardi il dito“. A guardare il dito stavolta sono i partiti e i media. Uno spettacolo desolante!
Il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa a Palazzo Chigi dice che proporrà al Consiglio dei Ministri la revoca del sottosegretario leghista perché indagato per corruzione. E riconduce la decisione alla questione morale: “Ho sempre rivendicato - ha detto il premier - per questo governo un alto tasso di etica pubblica, nel caso di specie il sottosegretario, è normale ricevere suggerimenti per modifiche o introduzione di norme, come governo abbiamo responsabilità di discernere e valutare se queste proposte hanno carattere di generalità o se avvantaggiano il tornaconto di singoli. In questo caso la norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessità di dimissioni del sottosegretario“.
Di cosa si tratta? Di una lineare applicazione dell’art. 54 Cost., che richiede in chi ricopre cariche pubbliche “onore e disciplina“, che è concetto che travalica l’aspetto penale.
Ci si sarebbe aspettato plauso generale, dopo anni di oscure presenze nei governi, e invece nessuno ha parlato di rilancio della questione morale. Tutti a parlare di tattiche, dei rapporti Salvini/Di Maio, delle europee e simili. Uno spettacolo poco edificante. Ma noi che siamo sempliciotti ci accontentiamo dell’applicazione della Costituzione, del richiamo di quell’art. 54 capoverso, negli ultimi anni desueto, come tante altre disposizioni costituzionali. Finalmente, la questione morale diviente oggetto concreto di decisione politica!
1 commento
1 Carlo Dore jr.
5 Maggio 2019 - 09:37
Nel 2015, dunque tre anni prima di ricoprire la carica di sottosegretario, Armando Siri ha patteggiato una condanna per bancarotta fraudolenta. Se per il Presidente del Consiglio e per il principale partito dell’attuale maggioranza di governo l’art. 54 cpv. fosse davvero “oggetto concreto di decisione politica”, Siri non avrebbe mai avuto un ruolo nell’Esecutivo.
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