Auguri a tutti di Buona e Felice Pasqua!
Ricordiamo le prossime scadenze del Costat e/o dell’ANPI:
25 Aprile Manifestazioni per la Festa della Liberazione (vedi locandina sulla pagina fb);
26 Aprile Fascismi di ieri e di oggi… Hostel Marina ore 17,30, Cagliari (vedi locandina in fb);
5 Maggio 2019. Ricordando i martiri di Palabanda. Incontro a Nuxis nei luoghi della latitanza dell’avv.. Cadeddu dopo la Rivolta del 1812 (vedi locandina su questo blog e su fb). Prenotatevi per telefono con Giacomo Meloni (3318553428).
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Nella prossima riunione del nostro Comitato discuteremo, tra gli altri argomenti, la lettera-documento sul “regionalismo differenziato“, sulla base della bozza formulata dal Coordinamento nazionale e adattata alla nostra realtà regionale fattaci pervenire dal nostro Coordinatore. Eccola.
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Cari compagni ed amici,
come Costat, invierei ai parlamentari sardi questo appello sul modello di altri ns. Comitati. Se siete d’accordo, ne parliamo dopo le feste, lo limiamo e poi assumiamo un’iniziativa di lancio.
Andrea Pubusa
Costat Cagliari
Cagliari, aprile 2019
Ai parlamentari eletti in Sardegna
Nelle ultime settimane si sta diffondendo, fra quanti hanno a cuore anche in Sardegna il rispetto dei Principi di solidarietà, equità e giustizia su cui è fondata la nostra Repubblica, la preoccupazione per le possibili conseguenze di una discutibile applicazione dell’art. 116, comma 3°, della Costituzione (come modificato nel 2001) che amplierebbe enormemente le competenze delle Regioni ricche del Nord.
Come è noto, la richiesta di maggiore autonomia attivata dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna (e in forma minore dalla Toscana) è oggetto di numerose contestazioni da parte di gran parte dei costituzionalisti, non solo per le conseguenze sul piano della solidarietà fiscale nazionale, essenziale per garantire l’eguaglianza dei diritti elencati nella Prima Parte della Costituzione, ma anche in merito alla possibilità di una organizzazione di servizi essenziali come quelli sanitario e scolastico (con i conseguenti fenomeni ‘migratori’) e delle politiche ambientali e dei beni culturali che garantiscano effettiva eguaglianza fra tutti i cittadini.
Ulteriore grave elemento di disaccordo è costituito dalla procedura applicata (per quanto ne sappiamo oggi), che prevede una trattativa riservata fra Esecutivo Nazionale e singole giunte regionali, con un iter parlamentare semplificato, analogo a quello relativo agli accordi con le confessioni non cattoliche; escludendo così dal processo decisionale sia gli enti locali (Comuni, Città metropolitane e Province), che lo stesso Parlamento, chiamato ad avallare senza possibilità di emendamenti il testo proposto dal Governo. Le norme ‘operative’ troverebbero infine definizione in singoli DPCM, sottratti alla valutazione della Consulta e non soggetti a possibili referendum abrogativi.
Ultimo elemento da considerare, ma non in ordine di importanza, è la sostanziale irreversibilità del nuovo assetto, che sarebbe modificabile solo per accordo fra le parti e quindi nuovamente sottratto al potere decisionale del Parlamento nazionale.
Dato che i rischi derivanti da quanto sopra ci appaiono inaccettabili, in quanto elettori sardi ci rivolgiamo a Lei invitandoLa a difendere le prerogative del Parlamento, rifiutando l’approvazione di accordi inemendabili, che mettano in forse la stessa unità del Paese e l’eguaglianza dei diritti dei cittadini.
La invitiamo a promuovere un ampio dibattito nel Paese e nel Parlamento in favore di un riesame complessivo del regionalismo ordinario e speciale, volto ad aggiornarne la disciplina in una visione organica ed equilibrata.
RingraziandoLa per l’attenzione e in attesa di cortese riscontro, cordiali saluti.
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