PD. Zingaretti segretario, ora occorre la svolta

4 Marzo 2019
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Red 

Pd, Zingaretti:

Nicola Zingaretti (ansa)

Zingaretti è il nuovo segretario del PD con una investura forte sia per la percentuale dei consensi (circa il 70%) sia per l’alta partecipazione al voto (1,7 milioni). “Io non mi intendo capo, ma leader di una comunità in campo per cambiare la storia della democrazia italiana” e “il Pd sarà unità e ancora unità, cambiamento e ancora cambiamento”, ha detto, appena conosciuto il risultato, Zingaretti parlando dal suo comitato elettorale. ”Penso ai delusi, a chi ci ha criticato, a chi ci ha frainteso e ha votato altre forze politiche che si sono presentate con idee suggestive - ha aggiunto nel suo primo discorso da neo segretario -. Molti sono tornati, stanno tornando e torneranno nel nuovo Pd e nella nuova alleanza, un nuovo campo unitario e combattivo per voltare pagina in questo Paese. E’ un inizio, non illudiamoci, la destra é rocciosa, forte, radicata, non cederà il potere in maniera semplice”.
Che dire di questo risultato? Chi è preoccupato per le sorti del Paese non può che essere soddisfatto della grande partecipazione al voto nei gazebo, si parla di 1,7 milioni di cittadini, un fatto democratico notevole. L’alta affluenza e la larga vittoria rafforza il neo segretario nell’opera più difficile: derenzizzare il PD. E questo non solo in termini di capacità di gestione autonoma del partito, ma anzitutto nel determinarne la linea politica. Salvo che non intenda perseguire un velleitario sfondamento verso il centrodestra o verso il M5S, la via più ragionevole appare quella di avviare, accanto ad un ovvio tentativo di recupero elettorale, una seria politica delle alleanze. E qui diventa ineludibile il rapporto coi pentastellati, coi quali bisogna che il nuovo segretario faccia i conti nella prospettiva, non immediata, di un nuovo assetto di governo che mandi il centrodestra e la Lega all’opposizione. Si tratta di vedere quanta autonomia il nuovo segretario voglia e riesca a conquistarsi e quanto sia deciso ad imprimere una svolta profonda alla linea e alla fisionomia del partito. La partenza è promettente, è auspicabile che lo sia anche il percorso e, sopratutto, l’approdo. 

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