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A Milano imponente manifestazione: 200 mila persone contro il razzismo ‘People, prima le persone’. Fra i presenti i segretari della Cgil, Maurizio Landini, della Uil, Carmelo Barbagallo, il sindaco di Milano Sala, i governatori della Toscana, Enrico Rossi, e del Lazio, Nicola Zingaretti. Molte le famiglie con bambini arrivate alla coloratissima manifestazione.
Ecco l’appello degli organizzatori. “Una grande iniziativa pubblica per dire che vogliamo un mondo che metta al centro le persone. La politica della paura e la cultura della discriminazione viene sistematicamente perseguita per alimentare l’odio e creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà”. “Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere” sono i motivi - come si legge nell’appello - per cui è stata promossa questa mobilitazione nazionale. Ma anche “perché crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Perché pensiamo che le differenze - legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza e persino alla salute, non debbano mai diventare un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare. Noi siamo per i diritti e per l’inclusione. Noi siamo antirazzisti, antifascisti e convinti che la diversità sia un valore e una ricchezza culturale”.
Parole sacrosante e manifestazione importanti contro l’emergere e il diffondersi nel paese di umori razzisti, alimentati dalle inaccettabili dichiarazioni sui migranti di Salvini, il quale, in serata, ha commentato la manifestazione. Dopo aver espresso rispetto per la manifestazione pacifica, “il messaggio al governo - ha detto - gli italiani lo hanno dato col voto, rinnovando la fiducia a me, alla Lega e al governo di mese in mese e di elezione in elezione”. Ma è indubbio che iniziative popolari come quella di Milano costituiscono anch’esse un messaggio chiaro e netto per Salvini e per il governo e una riaffermazione forte di valori di civiltà e di solidarietà.
Sulla manifestazione è intervenuto anche Beppe Grillo, rispondendo al sindaco Sala. “A Milano 250mila persone hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico, ma Sala lo definisce momento spartiacque… ed ha ragione - scrive Grillo - Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il paese non voglia confrontarsi con i suoi “veri fantasmi”‘. ‘Se fosse una manifestazione contro l’egoismo, contro il mors tua vita mea, ne sarei felice. Ancora di più, se fosse una manifestazione contro la mafiosità, i favori e le caste… ma stiamo soltanto sognando. Il Paese sceglie falsi problemi: piuttosto che decidere di sostenere i suoi milioni di poveri preferisce disquisire di miliardi per bucare una montagna ed altre questioni che non esistono’. ‘Piuttosto che cacciare i mafiosi della politica offre a quella stessa vecchia politica alibi per rifarsi l’ennesimo lifting. Terreno di coltura ideale per i frou frou piddini e berlusconiani: cabaret invece che lotta. Persi nelle nebbie delle primarie - conclude Grillo - si ritrovano nel “vuoto nulla impannocchiato in fronzoli”.
1 commento
1 Tonino Dessì
3 Marzo 2019 - 11:45
Come ho avuto modo di dire nella discussione pubblica del CoStat di giovedì scorso, questa resta la linea di discrimine. Chi sta dall’altra parte sta fuori dalla democrazia costituzionale italiana e dai valori civili contemporanei.
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