Amsicora
(in questa foto ci sono 5 coglioni e un furbo?)
Il dado è tratto disse quello. E, si parva licet componere magnis, «se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi» anche in Sardegna in vista delle elezioni regionali il dado è tratto. Rien ne va plus, les jeux sont faits! Amici e compagni, sapete cosa vi dico? Sono molto tentato di cambiare cittadinanza regionale, chiedere ad un amico pugliese di consentirmi di prendere residenza da lui, e di dichiararmi “straniero” in Sardegna. Come mai direte un’idea così balzana! Come mai tanto pessimismo! In fondo, si può prendere la situazione con più leggerezza e cogliere i lati comici della cronaca politica nostrana. Lo so, ma sarebbe riso sardonico. Direte che non può essere diversamente in Sardegna. E anche su questo non posso che darvi ragione.
Bene mi avete convinto. Perché piangere e soffrire. Buttiamola a ridere! Allegria, amici e compagni, la commedia è iniziata. “Sinistra sarda“! di Vindice Lecis dice sacrosante verità. Non si nasconde, non usa linguaggi cifrati, parla chiaro, dice cose di sinistra, assecondando l’invocazione di Nanni Moretti. Su sanità, lavoro, occupazione, sevitù militari, ambiente ed altro ancora dice parole che sono già un programma di svolta e di cambiamento. Ebbene, in questa terrà di buontemponi, che accade? Sinistra sarda è considerata una formazione marginale, votata alla generosa testimonianza, ma non a governare. Vanno avanti i parolai, dalla lingua biforcuta. E come lo chiamate voi tutto questo? Non è un risvolto comico di una situazione tragica?
E gli indipendentzisti-natzionalitari? Non vi paiono dei burattini (politicamante parlando) che recitano a soggetto? Frasi fatte, battute prevedibili, ne dicono una e sai già l’altra. Sapete, gente di Sardegna, ciò che è più comico in loro? Tanto più si incavolano contro gli italioti, interni ed esterni, tanto più fanno scelte che favoriscono loro, gli italioti, e pestano le palle a sè medesimi, agli indipendetzisti-natzionalitari. Allirgus amigus sardus! La volta scorsa, nel 2014, tra Pili e Murgia hanno preso all’incirca 130 mila voti. Poi c’era un po’ di gente dentro la legge truffa: Paolo, Franciscu, il povero Gigi e anche l’indomito Sale. Sapete fare le addizioni? Aggiungete a 130 i voti ulteriori e ab nnnbrriverete a circa 200 mila voti. Sommate l’indotto che nasce da un’operazione di unità trascinante e chissà cosa può venirne fuori. del resto, Paolo e il fido Franciscu dicono di avere l’8% in tasca, Mauro oltre il 5 e altrettanto Andrea. Siamo a circa il 20%! Bene, li abbiamo presi sul serio e abbiamo lanciato un appello affinché si unissero, li abbiamo convocati e messi a ragionare insieme. E cosa si è raggiunto? Un bel nulla, niente di niente! Paolo, Mauro e Andrea son lì a petto in fuori a combattere e a combattersi per avere lo 0,…% in più dell’agognato 5%. Non vi vien da ridere? I nostri prodi della sardità, della natzione e dell’autodeterminatzione potevano combattere per governare e contare, e si sono ridotti a smanettare agitati nel calcolatore per vedere se sono sotto o sopra soglia. Da statisti della Natzione si sono autotrasformati in ragionieri della eletzione!
E il M5S? Poteva sbancare alle regionali. Questa era la loro ora. E cosa hanno fatto? Incredibile! Hanno millimetrichamente fatto tutto cio’ che si doveva fare per perdere. Prima candidano con largo anticipo Mario Puddu, con sentenza preannunciata ad ottobre. Non prevedono neanche un sostituto, eppure tutti paventavano una condanna! La magistratura cagliaritana non è buona con tutti. Bah! lo potevano prevedere o temere. Poi attendono a individuare il sostituto e, alfine, lo trovano. Rispetto per la persona, ma non ne potevano trovare uno più affascinante (politicamante parlando)? Sì, è vero non è che Pigliaru abbia maggiore appeal, ma ditemi, in confidenza, chi di voi va in giro con entusiamo a dire: “vota Desogus!”. Non lo so. So solo, fatti alla mano, che nessuno, anche gli amici grillini, sono venuti da me a dirmi, con gli occhi lucidi dall’emozione e l’entusiasmo a fior di pelle: ecco Desogus, il candidato che smuoverà la putrida acqua stagnante della politica sarda! Mesi prima era stato offerto a pentastellati nostrani un dono: una lista di cittadini per bene e autorevoli per supportarli in in funzione anticentrodestra, per non far vincere Salvini. E loro che fanno? Accettano il dono disinteressato? Neanche per sogno! Nulla,ebbraio.c niente di niente! “Brava gente - risposero - state a casa, noi balliamo da soli!” Il risultato si è visto già il 20 gennaio alle elezioni suppletive. Speriamo vada meglio il 24 febbraio.
Lo sapete che sono obiettivo e che Massimino mi piace. Il più furbetto lo ammetto è lui. Il ragazzino è cresciuto e non è più quello che girava con la maglietta del “Che”. Oggi è smaliziato e al gioco “a fotti compagni” è imbattibile. E lo vediamo in questi giorni: lascia intendere d’essere in rottura con l’esperienza disastrosa del centrosinistra e invece ne è la ciambella di salvataggio. I Cabras, i Soru, i Fadda son dietro le quinte, zitti zitti, pronti a tornare arriganti in scena appena il giochetto è finito. Mantenere il potere che si sono ritagliati, questa è la parola d’ordine. Non negate che Massimino è un maestro. Prende così dalla casta e dagli alternativisti, favoriti costoro anche dall’indignazione contro Salvini e dalla inefficace campagna dei 5 Stelle. Lui il “continuista” si accredita come l’alternativa al centrosinistra! Non è un colpo di genio? Poi si rende attrattivo anche a quelli che in Forza Italia sono indispettiti dalla nomina romana di Solinas. Come già accaduto alle comunali, consistenti e influenti gruppi di Forza Italia, col voto disgiunto, votano il loro candidato nello schieramento di centrodestra e azzoppano Christian nel voto al presidente. Massimo prende così voti a 360 gradi! Dagli alternativisti duri e puri, dalle consorterie del centrosinistra e da quelle del centrodestra, che non accettano l’intrusione della Lega. Un capolavoro! Non vi pare?
Poi non ditemi che non è esilarante lo scontro tra Massimino e Christian in un dibattito sulle donne l’altro giorno. Massimino cita Bellieni e Joyce Lussu forse rimproverando al candidato leghista il tradimento del sardismo. Ma che c’entra Joyce col Psdaz, quando lei si è messa con Lussu, il capitano dell’Altopiano era già azionista, anche se dal Psdaz esce dopo. E duque si è ben meritato il rimbrotto di Christian: “studia!”. Ma che ridere, Christian che incita allo studio! E lo dice al buon Max che quanto a studio con lui pari sono!
Ma ora bando alle risate. Veniamo al dunque. Esito probabile? Tragicomico: il centrosinistra che ha devastato l’isola succede a se stesso per paura della Lega e coglioneria altrui! Bello, no?
1 commento
1 Aladin
28 Gennaio 2019 - 09:15
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=92641
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