L’Africa siamo noi

26 Marzo 2009
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Gianna Lai

“I preti in Africa non seguono il verbo di Roma e si comportano con estremo senso di responsabilità”, dice Rosa Vidali a Rai3, medico volontario in Etiopia.  “Sanno che qui, abbandonando l’uso del condom, si aumenta il rischio di contrarre l’aids e si comportano di conseguenza”. Pare che il problema reale sia la possibilità di accedere all’uso del profilattico fuori dai centri abitati, ovvero nella maggior parte del territorio africano, nei villaggi isolati, e anche nelle città, a causa delle speculazioni sui prodotti sanitari che rendono altissimo il prezzo dei preservativi. Certamente dappertutto povertà acqua non potabile, scarsa alimentazione restano le cause di malattie infettive e di morte per milioni di bambini in tenera età. Irresponsabile il discorso del Papa, ma pare che possa servire a riaprire gli occhi dell’ipocrita Occidente sui milioni di morti per Aids in Africa, sulla mancanza di prevenzione sulla impossibilità di accesso alle terapie che rendono cronica la malattia e qui da noi, garantiscono sopravvivenza e qualità della vita ai sieropositivi. Si battono per questo “Medici senza frontiere”, i medici volontari e l’Organizzazione Mondiale della Sanità perché i sistemi sanitari locali possano essere messi nella condizione di garantire prevenzione e assistenza. Le cose che dice il Papa riguardano al massimo la Chiesa cattolica, anche quando il Papa attacca l’Onu perché garantisce alle donne l’autodeterminazione in fatto di aborto, possono moltiplicare l’effetto se l’Europa risponde, e giustamente, indignata, inviando milioni di condom in Africa. Possono ricordarci che anche da noi, in Italia, non si fa ciò che è necessario in termini di prevenzione e di educazione alla salute. Ci inducono a pensare che l’Africa sia puro pretesto per tuonare contro l’Italia, cattolica e no, che fonda il carattere laico della sua cultura e convivenza civile proprio sulla libertà di coscienza in termini di contraccezione, aborto, divorzio, e procreazione assistita, anche ricorrendo ai sistemi sanitari europei . In netta contrapposizione ad una classe politica. Berlusconi è l’unico politico europeo a difendere la “libertà di pensiero” del Papa, come quando la Rai tentò inutilmente di non mandare in onda il documentario sui preti pedofili, per dare sempre più sponda al Vaticano di intromettersi nel nostro sistema legislativo. E così il cardinal Bagnasco si sente legittimato sollecitare una buona legge, e in tempi brevi, sul testamento biologico. Altro che libertà di pensiero! Di vera e propria eversione si tratta! Il Vaticano si comporta come uno stato straniero e religioso che si intromette nella legislazione italiana. Siccome però nel resto d’Europa le cose che dice il Papa non incidono sui parlamenti, e non son prese tanto bene neanche dai credenti, per tuonare contro contraccezione ed aborto in Italia il Papa ha scelto l’ Africa. Però anche a noi parlava. Che figura avrebbe fatto se avesse preteso di vietare l’uso del condom agli italiani parlando da Piazza S. Pietro? Ma non ha ottenuto miglior risultato lanciando il messaggio oscurantista dal Continente nero. Ha suscitato la reazione, talora irridente, degli europei, e ha creato ulteriore difficoltà alla comunità dei cattolici, dove i fedeli lo sono sempre meno.

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