Caro Massimino, bravo! come sculi il gioco a Salvini!

5 Gennaio 2019
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Amsicora

(Zedda mentre guarda il porto)

Ohi! Ohi! amici miei, non c’è pace neanche nelle feste natalizia! Mi ero riproposto riposo assoluto, panettone, spumante, porceddu, agnello, capretto e cannonau senza dir niente, muto fino all’Epifania. E invece? Come posso tacere, come posso resistere davanti a tanta prorompenza costituzionale dei sindaci sardi! Titola l’Unione: “Da Sassari a Cagliari, passando per Alghero e Nuoro, nell’Isola è un coro di no contro il decreto sicurezza di Matteo Salvini“. CGIL-ARCI e un’ANPI di paternità sconosciuta fanno un appello (v. sotto) a sostegno dei sindaci sardi. Minchia! Mi son detto, fra me e me. Che i sindaci renziani, che volevano affossare la Costituzione, si siano ravveduti? Che Massimino si sia svegliato? Che dopo il letargo costituzionale, che dura dal referendum del 2016, abbia finalmente rotto gli indugi? Che sia sceso in campo alla sua maniera? Deciso, determinato, duro, cattivo! Che per Salvini sia iniziato l’inizio della fine? Ah, compagni ed amici, non potete capire cosa sento, ora sì che finalmente posso riconciliarmi col primo cittadino della mia città! Come Orlando e De Magistris si erge pronto ad aprire il porto, a ordinare all’anagrafe di disobbedire! A spedire quella brutta legge alla Consulta! Quando mai dar retta ad una norma ingiusta! Giammai! Come Antigone lui fra il comando giuridico ingiusto e i principi etici contrastanti, lui sceglie, manco a dirlo, questi ultimi! Anzi, coniuga etica e diritto nel rispetto della legge superiore, la Costituzione della Repubblica. Quanto sono lontani i giorni in cui, mentre raccoglievamo le firme per i referendum costituzionale in via Garibaldi, lui dribblò il nostro invito! Passò e ad una nostra chiamata rispose, che doveva ancora leggere le carte e che lui non firmava se non dopo avere ben visto tutto, virgole, punti e punti e virgole. Lo disse garbatamente è vero, com’è nella sua indole mite e buona, ma da allora nessuno lo vide più. E noi speranzosi lì ad aspettare. Sollecitato più volte alla firma da comuni compagni, ci mandò a dire che la lettura delle carte era ancora in corso, ci pregò di attendere. E noi aspettammo pazienti, ma indarno, la risposta non venne mai. Perché non ha letto le carte? O perché non ha capito? Sia come sia, fatto sta che nei moduli referendari la casella, già stampata col suo nome in quella mitica sera in via Garibaldi, è rimasta mestamente vuota. Ed ora? Immaginate la mia gioia nel saperlo di nuovo con noi, fra i difensori dell’amata Carta, per di più insieme ad uno stuolo di sindaci che hanno votato per sfregiarla. Lo vedo già dar disposizioni all’anagrafe di iscrivere migranti senza se e senza ma, chiamare in porto le navi in giro nel Mare Nostrum e in cerca d’attracco, promettere che lui istesso, petto con fascia in fuori, è lì nella banchina a riceverli. Che bello! Finalmente…, finalmente…
Ma poi, dopo il titolo, leggo l’articolo. Udite! Udite gente! Il primo a sfidare il ministro dell’Interno è il sindaco di Alghero, l’ex renziano Mario Bruno.  E’ - dice il giornale - l’unico ad annunciare di essere pronto a sospendere alcuni effetti del decreto. “Lo abbiamo già scritto al presidente Conte: pronti a sospendere gli effetti nei nostri comuni se non ci sarà un confronto nel merito con i sindaci, con chi vive i problemi da vicino. Siamo abituati a risponderne, da tutti i punti di vista, per tutti i nostri concittadini“, annuncia. Ma lo dice non mentre firma l’ordinanza d’apertura del porto catalano ai fratelli neri o dà disposizioni all’anagrafe, no, no, niente di tutto questo, lo fa sul suo profilo Facebook! E lo fa quando Conte ha già detto di voler incontrare l’ANCI nazionale. Tradotto in lingua italiana, lui fa niente, non resiste a nulla neanche via web. Parole, parole, parole solo parole!
Ma io scorro avidamente il giornale e penso: “quello è un cacasotto, un parolaio da cortile, ma Massimo no, lui non è di quella genia, lui  Salvini non lo teme!” Ma, aihme!Massimo Zedda  non annuncia nessun atto di disobbedienza“! Minchia, penso, lui è furbo come una faina, chissà cosa sta architettando contro Salvini! Non mi vorrei al posto del Ministro dell’Interno! Cazzi suoi! del Ministro, intendo, se l’è cercata, “se fai incavolare Massimo, son veramente cazzi tua!“  Ma lui neanche si scomoda a twittare o a scrivere su fb. Troppo faticoso! Lui avrebbe preferito tacere, serbare un enigmtico silenzio, come ai tempi del referendum. Ma interpellato dalla giornalista che fa? Gioa, gaudio e tripudio! Si schiera anche lui apertamente contro la legge. “Renderà le nostre città più insicure“, sussurra pensoso all’Ansa, mentre scruta l’infinito orizzonte del Golfo, alla ricerca di qualche nave stracarica di migranti da far approdare in barba a Salvini. Ma lui va oltre, vede lontano, lui non parla di anagrafe o di porti, quisquiglie!, lui va dritto al bersaglio grosso, alla questione sociale: “Il governo, non essendo capace di garantire lavoro e sviluppo, pensa di distrarre l’attenzione con i temi della sicurezza“. Quindi Salvini, birichino, ci vuole distrarre, ci vuole imbrogliare. I migranti? Le loro sofferenze? Non son loro il problema, loro sono solo un’arma di distrazione di massa, come il referendum sulla Natzione di Maninchedda, ma lui Massimino non ci casca. Che mente! Che statista! Salvini getti cortine di fumo quanto vuole, usi i migranti per nascondere i problemi occupazionali, lui, Massimo, non si fa fregare: “io mi riconosco nelle parole di Mattarella, la sicurezza c’è se tutti si sentono rispettati“, dichiara solennemente. Che profondità, che originalità, Massimo Presidente subito! E poi lui non è per l’io, per l’azione isolata, lui è per il noi, per la mobilitazione di massa, e dice, profetico: “Con l’associazione dei comuni stiamo definendo quali azioni portare avanti in queste ore perché siano rispettati i principi costituzionali e perché venga modificato il decreto“. Minchia! Anche stavolta non si fa coglionare. Lui, senza scomporsi, senza proclami, lui a Salvini gli ha sculato il gioco. Che volpe! Che lince!
Mentre mi frego le mani soddisfatto, mi chiama un vecchio compagno: “hai visto Massimo, anche stavolta vuol prendere anche un po’ di voti a destra e…tace“. “Tace? Ma va là“, gli rispondo, “che cavolate vai dicendo!“. “Pensaci, rifletti“, mi dice lui. Umm…che abbia ragione? Massimino tace per prendere voti a destra e a manca…Chissa!? Meditate gente, meditate!

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