Caro Pigliaru, tu ti autoassolvi, ma tutti fingono di non conoscerti, ci sarà una ragione?

2 Gennaio 2019
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Amsicora

Lettera aperta al Presidente della Regione, che su Facebook fa il punto sul 2018 politico, con occhio alle prossime elezioni regionali

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Caro Francesco,

è con amarezza che assisto al tuo mesto abbandono della Presidenza e alla fine della tua esperienza di governo. Tu con il tuo messaggio ti autoassolvi e tracci un bilancio positivo; dici di esserti proposto in ogni azione di “restituire alla Sardegna fiducia e futuro migliorando concretamente la vita dei nostri cittadini“. E soggiungi che “ci hanno guidato e continuano a guidarci non la ricerca di consenso ma la necessità, l’urgenza, la volontà di gettare fondamenta solide e su quelle costruire passo dopo passo“. E poi esprimi un giudizio generale: “oggi finalmente la Sardegna comincia ad uscire dalla crisi, come attestano i dati molto positivi sull’occupazione raggiunti in quest’anno appena trascorso”, pur nella consapevolezza “che ci vuole ancora tempo e che bisogna perseverare nell’elaborazione e l’attivazione di buone politiche per superare disuguaglianze che, in questa fase sono ancora forti”. “Per questo nella Finanziaria per il 2019 abbiamo concentrato gli sforzi nella direzione sì dello sviluppo e della crescita, ma badando bene a distribuire equamente benefici che devono essere garantiti a tutti e non solo ad alcuni“. E, traendo le conclusioni, getti un ponte verso le prossime elezioni regionali. “Credo - tu dici - che dalla Sardegna oggi parta un segnale politico forte per tutto il centrosinistra: non basta cantare le lodi di una ripresa perché se ne avvertano i benefici“. E concludi con un monito: “bisogna lavorare perché questo miglioramento appartenga a tutti e tutti se ne sentano parte. Per questo ci siamo impegnati e questo auguriamo ai nostri cittadini per il 2019: una Sardegna ogni giorno migliore“.
Ma non ti viene il dubbio che non sia come tu dici? Che la tua analisi sia errata? Che i risultati del tuo governo siano deludenti? Come mai tutti quelli del centrosinistra fingono di non conoscerti? Come mai non hanno fatto come si fa sempre quando c’è un presidente uscente che ha fatto bene o non male: riproporlo? Lo so che è doloroso dirtelo, ma la tua è stata una presidenza grigia. E così è percepita non solo dagli avversari, ma anche dai tuoi sostenitori. Maninchedda s’è nascosto e parla d’altro. Le piccole sigle di contorno vagheggiano alternative. Alternative a chi se non a te? Massimino - come al solito - fa il furbetto, e dice che lui guarda avanti e non indietro. E assicura una forte discontinuità rispetto al tuo operato. E furbo, come ho detto, e annacqua il giudizio dicendo che sarà discontinuo rispetto agli ultimi quarant’anni. Ma è da te che vuol prendere le distanze. Fatto sta che avete approvato, intendo voi del centrosinistra e il centrodestra, una legge truffa ipermaggioritaria, avete detto ch’essa consente a chi vince di governare, ponendogli l’obbligo del rendiconto, ed ora sfuggite a questo primo ed elementare dovere democratico: rendere conto. Un conto nettamente in rosso su tutti i versanti, dalla sanità alla scuola, dal lavoro al governo locale. Diritti fondamentali in interi territori si riducono drasticamente. Hai fatto passare un resa al governo sulle servitù come una vittoria, non hai mosso un dito sulla questione RWM, che produce ordigni di morte fra genti martoriate. Tu e la tua maggioranza non avete fatto alcunché per cambiare la legge truffa elettorale che comprime addirittura la rappresentanza dei sardi.
Tu, caro Francesco, avresti dovuto fare come Demuro. Subito dopo il 4 dicembre si dimise dalla carica di assessore. Forse è l’unica cosa giusta che ha fatto in politica. Ha preso onestamente atto del giudizio fortemente critico degli elettori. Lui si era speso a sostegno del Sì al referendum, enunciando tesi veramente disdicevoli per un docente di diritto costituzionale. Ma ha preso atto di quel 72% degli elettori che vi ha detto NO. Tu invece sei rimasto caparbiamente in sella, nonoostante il mio amichevole invito a farti da parte. Ti eri esposto troppo a sostegno di Renzi. Lo avevi fatto venendo meno ai doveri del Presidente della Regione. Renzi attaccava le autonomie regionali, le comprimeva in favore di un neocentralismo contrastante con la storia della sinistra ed anche del centro del mostro Paese. Tu dovevi prendere le distanze, difendere l’autonomia regionale, contrastare la revisione costituzionale. Non lo hai fatto. L’esito elettorale superiore di 10 punti alla media nazionale a difesa della Costituzione suonava giudizio inappellabile verso la tua condotta. Non hai voluto ridare la voce al popolo sardo in elezioni anticipate, ed ora ne paghi il prezzo tu, ma lo paga anche il centrosinistra, che cerca di salvarsi, cambiando simbolo e nome, fingendo di essere altro da te e dal tuo esecutivo ed affidandosi alla belle faccia di Massimino. Mai il centrosinistra era caduto così in basso, con la maggiore forza il PD che neanche ha il coraggio di presentarsi agli elettori col suo nome.
Vorrei che tu meditassi su questa circostanza: il PD si nasconde e manda avanti Zedda a capo di una coalizione, la cui cifra identificativa è costituita dall’essere un coacervo di scarti elettorali. Sigle che nel passato recente hanno contatto qualcosa, nel 2014 sono state vincenti sotto la tua guida ed ora sperano di salvarsi riunendo le proprie debolezze. Se ben ci pensi, Zedda è espressione di due sconfitta, quelle del 4 dicembre 2016 e del 4 marzo scorso, è a capo di un gruppuscolo che non esiste più a livello nazionale (Campo progressista) e federa sigle ormai ridotte a percentuali da prefisso telefonico in eterna frammentazione, e con la maggior forza il PD, che ritiene di pregiudicare la coalizione soltanto dicendo di esserci.
Tutto questo avrebbe dovuto indurti a dichiarazioni più severe verso l’esperienza di governo di questi ultimi cinque anni, meno autoassolutorie, più autocritiche. Riconoscere la malattia è l’inizio della cura. Lasciare, dopo un disastro, delineando una situazione rosea è un altro imperdonabile errore. E tu potevi risparmiartelo. Auguri!

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