Indipendentisti della chiacchiera! Salvini vi fotte anche in Sardegna!

28 Dicembre 2018
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Amsicora

Candidati Presidenti di tutte le tendenze, autonomisti, federalisti e indipendentisti, ascoltate! Questo avviso è destinato a voi! Ricordate i referendum consultivi di Lombardia e Veneto del 2017? Si quelli di Maroni e Zaia? Nei giorni scorsi una prima bozza di accordo con le Regioni (c’è anche l’Emilia Romagna) è arrivata in Consiglio dei ministri e il governo conta di chiudere la procedura per metà febbraio.
Aspiranti presidenti di tutte le fedi! Questo è preoccupante  per la buona ragione che sulla cosa non c’è alcun dibattito in Italia, ma non c’è neppure in Sardegna. Eppure qui abbiamo fior di candidati indipententisti e natzionalitari, Paolo e Mauro primi di tutti!
Mentre loro discettano finemente di Natzione e Indipendentzia, a Roma, senza clamori, nei giorni scorsi è iniziata la discussione su Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: di testi, però, neanche l’ombra! Le tengono nascoste le carte. E questo è già un enorme problema: non si  sanno i contenuti, non c’è un’analisi dei costi e  dei benefici, non si sa qual è il modello di devoluzione dei poteri. Si sa che la fanno.
Di che parliamo? Lombardia e Veneto diventano land, entità federali nell’ordinamento italiano. Con le loro consultazioni locali dello scorso anno condizionano la volontà di organi costituzionali, governo e parlamento, che la Corte Costituzionale ha ritenuto non possibile con una sentenza del 1992. E in nome di questo principio, ad esempio, cassò la richiesta di referendum dei sardi sulla questione delle basi USA a La Maddalena. Invece è esattamente quel che è stato ammesso - mutatis mutandis - per le due regioni del nord. E ora la Lega è al governo e passa all’incasso. Prima però c’è stato lo sciagurato preaccordo firmato dal sottosegretario Bessa del governo Gentiloni a Camere ormai sciolte. Naturalmente negli scassi istituzionali il PD non poteva mancare! Ma come si fa a firmare una cosa del genere a pochi giorni dal voto? Semplice: Bessa viene dall’Emilia-Romagna, che vuole essere della partita, e lo è.
Da lì l’accordo, dritto dritto, entra nel contratto di governo Lega-5 Stelle senza alcun approfondimento. Così Veneto e Lombardia (ed Emilia Romagna) hanno chiesto poteri su 23 materie, tutte quelle possibili, e  rivendicano che i trasferimenti, legati alle nuove funzioni, siano parametrati al gettito.
Candidati presidenti sardi di tutti i colori! Mentre voi state amminchiati a fare chiacchiere, in Italia che succede? Nientepopodimeno che la secessione dei territori ricchi! ”L’aggancio ai proventi tributari in sostanza lega l’esercizio delle funzioni alla ricchezza del territorio. Si pensi a una scuola o una sanità regionalizzata in queste condizioni: sarebbe la secessione dei diritti”. Parola di Massimo Villone, eminente costituzionalista, presidente del Comitato per la democrazia costituzionale (ex Comitato per il NO).
Per lui questo accordo sarebbe incostituzionale. Ma non per voi, candidati indipendentisti e federalisti della chiacchiera, per voi che volete la Natzione e lo Stato Sardo, la secessione va bene, ghandianamente s’intende! Villone vuole una battaglia politica alla luce del sole che impedisca la secessione, e minaccia ricorsi alla Corte costituzionale. La butta sull’unità del sistema fiscale, evoca una sentenza del 2005,  che rigettò un referendum che proponeva di lasciare sui territori l’80% dei tributi perché “lede l’unità del Paese”. Ma voi Paolo e Mauro la secessione la volete per voi e dunque non la potete negare agli altri. Quindi non vi opponete. Ma mentre gli altri (leggasi Salvini e Lega) la fanno, voi finemente discutete di come essa dovrebbe essere e spaccate il ca…pello in quattro, rimanendo rigorosamente divisi, anzi nemici! Ma la battaglia politica, chi, se non voi, dovrebbe farla?
E  il Movimento 5 Stelle, che sta a Palazzo Chigi grazie al Sud, che fa? E la moltitudine di parlamentari sardi pentastellati? Muti, sordi e ciechi! Fate harakiri?
Candidati Presidenti sardi di tutte le bandiere, ascoltate! Se rimanete così amminchiati, sarà la Lega e Salvini a promettere di dare ai sardi quanto Lombardia e Veneto avranno per mano loro fra non molto e Salvini si prenderà anche i voti, proponendo anche per la Sardegna una rivisitazione drastica del rapporto tra Stato e Regione.  Senza modificare la Costituzione o lo Statuto, semplicemente col meccanismo dell’articolo 116 della Costituzione introdotto dalla riforma del 2001. Come in Lombardia e Veneto. Vedrete che ci sarà il plauso di molti amministratori del Sud, che già si sono dichiarati a favore dell’autonomia differenziata di stampo leghista. Semplice! Sperano in qualche risorsa in più da gestire direttamente. E così, mentre voi candidati amminchiati di tutte le tendenze, continuate a fare chiacchiere in tutta la terra sarda, Salvini vi fotte i temi, i voti e non solo. Uomo avvisato mezzo salvato! Ora aspetto la vostra voce alta e forte, autonomista, federalista e sopratutto indipendentnatzionalitaria!

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