“Lo zampognaro”, poesia di Gianni Rodari, ricorda il Natale soprattutto attraverso l’arte perduta della zampogna e degli zampognari, i suonatori dello strumento musicale arcaico a fiato, diffuso soprattutto nell’Italia centro-meridionale. Niente a che vedere con la cornamusa dei paesi del Nord e celtici.
Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone? “Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”. Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente; se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
1 commento
1 Aladin
26 Dicembre 2018 - 06:51
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=91275
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