Mirasola: sull’unità per l’alternativa, c’è una pericolosa impasse

24 Dicembre 2018
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Roberto Mirasola a domanda di Andrea Pubusa risponde 

 

- Caro Roberto, è passato ormai un mese dal dibattito organizzato dal CoStat. In quella sede abbiamo  invitato le forze politiche che si erano spese per difendere la Costituzione dall’assalto renziano, ad unirsi per impedire l’avanzata delle destre xenofobe e mettersi in condizione di far fronte alle scadenze imminenti. Ci sono passi avanti in questa direzione?
 - Con questa la legge elettorale truffa  in Sardegna nessun voto dev’essere disperso…

- Proprio da questa consapevolezza è nata l’esortazione del CoStat di mettere in campo una proposta politica  capace di unire sui reali problemi della gente sarda…
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Nonostante incontri e nonostante un importante documento firmato dal sottoscritto, responsabile provinciale di SI, dalla rappresentante di Sardigna Libera Claudia Zuncheddu e dal candidato Presidente di AutodetermiNatzione Andrea Murgia, il progetto fatica a decollare..

-  Eppure la sfida è stimolante,  si tratta di un salto di qualità che si chiede al mondo delle sinistre e al mondo c.d. indipendentista.
- Anch’io la penso così. Oggi più che mai vi è necessità di una sinistra che non si limiti alle difese dei simboli, ma che sappia mettere al centro del suo agire politico le tematiche del lavoro, della tutela dell’ambiente…

- Deve porsi anche il problema del rapporto tra Regione e Europa e tra Regione e Stato Centrale…
- Sì, occorre interrogarsi sull’esigenza del popolo sardo di rendere effettivo il suo diritto all’autodeterminazione, così come una recente ricerca universitaria ampiamente descrive…

- Anche perché, attenzione! qui si rischia la beffa. Salvini sta chiedendo di dar gambe ai referendum sull’autonomia della Lombardia e del Veneto, cui si è aggiunta l’Emilia Romagna, il rischio è che le regioni forti diventano più forti anche sul piano istituzionale, e quelle deboli rimangano al palo, e qui si continua a chiacchierare…
- E’ proprio così, non possiamo prescindere dal sogno di un Europa dei popoli contro il sovranismo dilagante sia di destra ma anche di sinistra che si rifa invece ai vecchi Stati Nazionali. Lo sguardo deve essere proiettato al futuro, guai rivolgere l’orizzonte al passato.

- Ma la sfida posta dall’iniziativa delle regioni forti, appoggiate dalla Lega al governo, impone una crescita al mondo c.d. indipendentista sardo…
- Più che di una crescita c’è bisogno di un salto. Non possiamo ancora una volta accontentarci della mera testimonianza, di enunciazioni astratte…

- Ma qui siamo ancora fermi alla querelle del legame coi partiti italiani. Guarda invece come sono pragmatici lombardi, veneti ed emiliani…
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 Questa storia dei partiti italiani rischia di diventare un leitmotiv privo di contenuti, vuol dire non aver compreso che anche in Sardegna esistono formazioni democratiche che hanno maturato e compreso la necessità di rivedere i rapporti con lo Stato Centrale e condividono le  battaglie portate avanti dal mondo indipendentista, con l’importantissima partecipazione dei comitati.

- Bisogna partire dai problemi e dai poteri necessari per risolverli più che dalle vuote dichiarazioni di principio…
 
- Anche noi di una certa sinistra che non si allinea al PD siamo d’accordo sul problema delle basi militari, sulla colonizzazione economica delle multinazionali in Sardegna, sul problema del Mater Olbia, sulla fabbrica delle bombe e così via. Se il mondo indipendentista non si apre, chi difenderà l’esigenza di questi territori che subiscono l’arroganza dello Stato?

- I tempi della politica però stringono e non si può stare ad aspettare, adesso si apre la partita fra Regioni del Nord e Stato e mi pare che l’esito sia scontato, a favore della c.d. Padania, e lì che bisogna inserirsi subito, domani…
- Ecco perché è  importante volare alto, essere esigenti, bisogna creare un’alleanza programmatica tra sinistre e mondo indipendentista, per le elezioni, ma non solo…

- …per inserire la Sardegna nella trattativa con lo Stato, subito…
- Sì occorre un accordo che vada oltre le elezioni, ma non può saltare questo momento. Altre opzioni sarebbero deboli e inutili…

- Ma è fattibile  una convergenza con AutodetermiNatzione? Pili e Maninchedda, mentre Salvini si accinge a rafforzare i poteri del Nord, mi paiono fermi ad un discorso in chiave più elettorale che di sostanza…
 Una convergenza su AutodetermiNatzione è possibile, visto che le forze di cui ho parlato si riconoscono e si sentono garantite dall’ottimo Andrea Murgia…

- Si, ma Murgia deve poter  svolgere il suo ruolo senza condizionamenti di sorta…
- E’ chiaro che non può essere un mandatario senza rappresentanza, c’è necessità di decisioni politiche rapide che i responsabili delle varie sigle, per forza di cose, devono poter prendere celermente.

- Caro Roberto, il tempo sta scadendo e le chiacchiere qui sono a mille…
- Esatto! La Sardegna ha bisogno di una vera alternativa di una proprosta forte di governo e di confronto con lo Stato, non di tattiche elettorali di piccolo cabotaggio.

- Ancora una volta pocos, locos e malunidos, mentre le Regioni del Nord si accingono ad uno scatto istituzionale?
- Speriamo di no, che la convergenza fuori dal  continuismo PD-Zedda sia possibile, ma dobbiamo essere in tanti a capirlo.

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