Andrea Pubusa
Ieri si è svolto nella sede di Terra battuta un allegro incontro di compagni ed amici del Costat e dell’ANPI. Tra un pasticcino, una fetta di panettone e un bicchiere di moscatino o spumante, abbiamo festeggiato i due anni dalla vittoria referendaria. Alessandro Calledda ci ha deliziato con la sua chitarra e le sue canzoni, le donne hanno ballato il ballo sardo e il twuist; poi ci siamo scambiati gli auguri per le feste e per il 2019 in arrivo. Non c’è stato spazio per la politica e così io che mi ero abbozzato un discorso tra il serio e il faceto, ora svelo i pensieri che mi frullano in mente quando penso alla nostra storica vittoria al referendum e alle dinamiche che ha impresso alla politica nazionale e - vedrete a febbrario - regionale.
La nostra bella Costituzione è stata definita in vario modo:
- “Rivoluzione promessa” da Piero Calamandrei per indicare che la Carta acquisiva vigenza in un ambiente ancora intriso di fascismo e, dunque, conteneva una promessa di rivoluzione nella sua attuazione;
- “via Maestra“, da Rodotà, Zagrebelsky e altri nella manifestazione in sua difesa del 12 ottobre 2013, per indicare ch’essa ci segna la via da seguire per lo sviluppo civile, sociale ed economico del Paese;
-”Legge fondamentale o Grundnorm”, per indicare ch’essa è il fondamento di ogni altra norma;
- La “Costituzione più bella del mondo” per sottolineare ch’essa in ogni sua parte è un inno alla dignità della persona, alla sua libertà, all’uguaglianza e alla pace;
- fondata sul lavoro, per sottolineare il valore primo del lavoro e dei lavoratori nel nostro ordinamento.
Ne esostono anche altre di definizioni, ma possiamo fermarci qui.
Mi sono chiesto se ora che vige 70 anni e ha respinto tanti attacchi di scasso formale, possiamo dare ancora una definizione e vi confesso che ho dovuto faticare a trovarne una nuova, all’altezza delle altre. Non ci sono riuscito, ma un’idea mi è venuta, confesso, molto modesta, tanto modesta che quasi mi vergogno ad enunciarla. Ma, via!, siccome siamo fra amici, in un clima di festa e di buonismo natalizio, lo so che mi perdonerete, e allora, suvvia!, ve la svelo. Eccola: “Legge ad alta tensione“, con un sottotiolo “Chi tocca muore!“. Tensione in senso elettrico, per essere precisi, con l’avviso che s llegge nei tralicci. Lo so cosa state pensando, lo penso anch’io che la mia definizione è una solenne e impresentabile ca…volata. Se però ci pensate bene non è poi così male, e sopratutto non è lontana dalla realtà.
Vogliamo fare un piccolo excursus storico? La Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948 e nella prima legislatura a comando DC, che il 18 aprile del 1948 aveva riportanto il 51% dei voti, rimane sostanzialmente inattuata, tant’è che Piero Calamandrei, sempre lui!, parlò di “ostruzionismo di maggioranza” per indicare la non attuazione della Carta. E alla fine a qualucuno della maggiioranza venne perfidamente l’idea di modificarla senza coinvolgere le opposizioni, che la difendevano. Come fare? Semplice: modificare la legge elettorale. Come vedete la fantasia è poca, sempre lì finiamo! E manco a dirlo quale legge!, una legge truffa, anzi la legge truffa per eccellemza: con il 51% dei voti l’alleanza intorno alla DC avrebbe avuto il 65% dei seggi, meglio della legge sarda, però! E, dunque, la coalizione di maggioranza avrebbe potuto toccare unilateralmente la Costituzione. Ma ecco all’opera la “Norma ad alta tensione, chi tocca muore“. Anzi la tensione è così alta che muore anche chi solo pensa di toccarla e, con atti univoci e preordinati, si avvicina troppo a farlo. Avete visto com’è andata? Alle elezioni il premio non è scattato per 54.000 voti. La manovra è stata sventata dagli italiani, la legge truffa è stata abrogata e…. De Gasperi è caduto politicamente, e, pace all’anima sua, è anche morto poco dopo, nell’agosto 1954, il mese successivo all’abrogazione della legge!
Ma veniamo a tempi più vicini. Ricordate Craxi? Quanto era supponente e decisionista! Nel 1985 decise di sopprimere la scala mobile, sfidando il mondo del lavoro e la Carta che su di esso si fonda. Vinse il referendum, ma zac fu fulminato! Non passò molto tempo che fu diasrcionato e condannato; finì tristemente i suoi giorni, lui dice in esislio, noi diciamo in latitanza.
E nel 2006 cosa toccò a Berlusconi e Bossi? Avevano approvato una legge di scasso della Costituzione più bella del mondo e mal gliene incolse! Il 24-25 giugno 2006 andammo in massa a votare, Berlusconi e Bossi furono battuti e di lì iniziò il loro declino. L’alta tensione aveva di nuovo fulminato chi aveva attentato alla Carta!
Ma veniamo ai nostri giorni. Chi l’avrebbe detto quando da soli, senza soldi e senza nulla abbiamo avviato, col nostro Comitato per il NO, la campagna referendaria due anni fa? Eravamo praticamente soli, l’ANPI del grande San Carlo Smuraglia e il Comitato per il NO. E avete visto com’è andata? Ci siamo pian piano ingrossati, abbiamo smosso dalle fondamenta le coscienze degli italiani. Ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo vinto, anzi stravinto e in Sardegna ultrastravinto con oltre il 72% dei NO. La norma ad alta tensione ha colpito ancora, ha respinto l’attacco e si è ancora una volta avverato il monito “Chi tocca muore!“. Renzi, che ci irrideva con supponenza e aveva con sé i media, è stato disarcionato ed ora pare una marionetta in cerca d’ingaggio. La Boschi da madre costituente è tornata ad essere quella che è, una nullità. L’alta tensione ha annichilito anche Roberto Benigni, mostrandone tutta l’ipocrisia. Poveraccio!
La Carta ad alta tensione ha colpito anche da noi nell’Isola dei mori. Ricordate Soru? Approvò una legge statutaria anticostituzionale e gliela bocciammo al referendum, lui la promulgò testardamente e la Corte costituzionale gliela cestinò con infamia. Poi è subito andato giù, sempre più giù. rovinosamente, senza ripresa!
Si può morire anche per omissione di difesa. Guardate, sempre in casa nostra, Uras. Ricordate il 4 dicembre? Disse SO e zac fulminato! ….Ora vediamo cosa toccherà a Massimino. Il suo furbesco SO al referendum gli porterà bene? Chissa? Vedremo.
Ai nostri giorni, c’è qualcun altro nel Paese che si sta avvicinando pericolosamente ai fili ad alta tensione della nostra bella Carta. Non propone revisioni, ma fa il ministro-bullo, attaccando la dignità della persona, che non conosce colore della pelle, patria e provenienza. Anche lui come Alcide, Bettino, Silvio e Matteo sembra in ascesa e inarrivabile. Anche lui è supponente e decisionista. Volete una previsione? Mal gliene incoglierà. Facciamo qui una scomessa e vediamo se azzecchiamo? Se continua, verrà anche lui fulminato, se non la smette finirà anche lui annichilito, incenerito. La Legge ad alta tensione non fa eccezioni nè deroghe, non perdona!
Ma anche i 5Stelle devono prestare attenzione! La legge ad alta tensione è uguale per tutti, loro l’hanno difesa al referendum e son stati premiati. Ricordino: il Parlamento ha centralità nella Costituzione. Depotenziare le Camere non ha portato bene a Renzi, non porterà bene neanche a loro. Di Maio, cambia registro! altrimenti anche tu rimarrai stecchito!
1 commento
1 Aladin
22 Dicembre 2018 - 09:28
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=91267
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