Mauro e Paolo perché disuniti? La Natzione attende

18 Dicembre 2018
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Amsicora

 

 

Ormai lo sapete. Non so mentire. Fra Paolo e Mauro preferisco il primo, anche se - devo ammettere - i due hanno una caratteristica in comune, invidiabile: la tenacia. Sono due sardi tenaci e per nulla disposti a mollare la  presa quando si prefiggono un obiettivo.  Mauro evoca ricordi di gioventù. Lo zio Nicolino era mio compagno di banco alle scuole medie. Un compagno di banco speciale. Eppure io preferisco Paolo. Semplice: è più colto. Mauro lo vidi qualche volta tanti anni fa, si tempi di Economia, a lezione, ma fu un fuoco di paglia. Toccata e fuga, come Massimino e Christian a Giurisprudenza. Paolo invece è un uomo di scienza, cattedratico con molte e dotte pubblicazioni. Filologia, materia affascinante. Questo fa pendere la bilancia dalla sua parte. Forse perche più incolto Mauro è più diretto, non la mena. Candidato ci dev’essere? E’ lui, senza finzioni o cortine di fumo. Se Mauro indicesse delle Primarias, voi cosa direste? Sei un volgare copione, un pigliangiro. Chi se non tu può guidare “Sardi liberi”?, Così come chi se non Paolo può stare in testa al Partito dei sardi? Siamo seri Franciscu e Collu, con tutto il rispetto stanno un passo indietro. E così sia.
Chiederete: ma perché non si alleano? Vogliono entrambi che la Sarda Natzione si erga a Stato indipendente, insieme non è più facile o meno difficile? Del resto, non si può dire che i due siano schizzinosi, anche Paolo è stato col centrodestra, quindi non può avere pregiudiziali di questa natura su Pili. E allora perché vanno disuniti? Provate a pensarci, non è difficile rispondere. Per una questione semplice semplice: due galli non possono stare nello stesso pollaio se le galline son poche.”Pocos, locos e mal unidos“. Ecco qui la spiegazione.
I due presentano anche un’altra differenza. Volano alto entrambi, Natzione, Indipendentzia, Sardi liberi, mai più servi e così via. Mauro però - tiene la barra dritta - e poco gli tange se il centrodestra perde insieme a lui, preferisce la comune rovina ad una accordo con a capo Christian, che per lui è sempre sminuente. Paolo, invece, alla fine è più ragionevole: fa primarias roboanti, mette a dimora il seme della Natzione, ma poi di fronte alla matematica crudele, ai numeri per lui fatali, preferisce il sicuro. Vedrete che con Massimino ci sarà convergenza, non prima - ovviamente - di aver fatto una comune manifestazione d’interesse per la Natzione sarda in crescita.
Il risultato? Mauro sfrangia il centro destra e forse lo fa perdere come nel 2014, quando Cappellacci perse per la sottrazione dei voti di Mauro, mentre Paolo, col suo piccolo esercito, forse dà la vittoria a Zedda o comunque non lo fa arrivare terzo. Insomma salva dalla scomparsa il centrosinistra. Così anche la sinistra sarda rimane in vita. Il Sol dell’avvenire salvo grazie a un ex democristiano. Niente male, compagni e reduci.
Poi la giostra riprende a girare, la Naztione va in seconda fila, s’indipendentzia può attendere tempi migliori, i sardi diventeranno liberi quando sarà ora. Altro giro, altra corsa, venghino signori, venghino!

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