Gianna Lai
C’erano le scuole delle città e dei paesi della Sardegna, le scuole che chiudono, le scuole che riducono il numero delle classi, l’orario di lezione e le garanzie ai disabili, che licenziano gli insegnanti e il personale Ata, che non pagano i supplenti, che non danno speranze ai precari. E gli studenti medi e universitari con i loro striscioni, “Lotta dura per la cultura”, “No all’Università dei padroni”. Nella giornata dello sciopero nazionale della scuola indetto dalla Cgil contro i tagli ai finanziamenti e contro le politiche che privatizzano, cancellando i principi costituzionali, la manifestazione di Cagliari ha raccolto la protesta dei territori e dell’intera isola, in questo periodo mobilitata ogni giorno nel tentativo di arginare una crisi, anche industriale, da tempo annunciata. E’ la continuazione di una battaglia sugli organici che si ridurranno di 60 mila unità già a partire da quest’anno, perchè il 50% dei tagli, previsti nei tre anni in 140 mila tra docenti e personale Ata, colpiranno immediatamente le scuole con più sedi, dimezzando i collaboratori scolastici e riducendo drasticamente il personale di segreteria. “Si chiudono i punti di erogazione del servizio”, dice Efisia Fronteddu, Segretaria territoriale della Confedearzione lavoratori della conoscenza Cgil, ” il primo passo per le esternalizzazioni, per ora avviate con i cosidetti consorzi in rete di segreterie, che non saranno in grado di svolgere il lavoro necessario, a seguito dei tagli previsti. Perciò noi continuiamo la battaglia, iniziata con Cisl e Uil, anche senza Cisl e Uil, che firmano contratti e accordi separati sulla contrattazione contro la volontà e gli interessi dei lavoratori, secondo quanto abbiamo potuto verificare nelle assemblee indette per i referendum su tali materie”.
Già, ci sono tutti, mancano solo Cisl e Uil in questa giornata popolare di lotta, quasi a rimarcare una diversa fisionomia del Sindacato, intento a siglare accordi col governo Berlusconi e con la Marcegaglia, più che a rappresentare il disagio sociale e la volontà di opporsi allo smantellamento dell’istituto del contratto nazionale. Una divisione del mondo sindacale, superabile solo con la partecipazione di tutti i lavoratori. “Perchè”, dice Pino Calledda della Segreteria del Sindacato, settore Università, ” il nuovo modello contrattuale accettato da Cisl e Uil riduce della metà le risorse rispetto al passato, e già lo abbiamo visto nell’ultimo contratto scuola, quello che la Cgil non ha siglato, chiamando a referendum i lavoratori”. La scuola e l’Università contro i recenti provvedimenti che le trasformano in fondazioni governate da consigli di amministrazione, cancellando la responsabilità pubblica e mettendo in forse la costruzione di un sapere critico. Che bloccano il turnover, espellendo i precari, per giungere a forme nuove di reclutamento fondate sulla chiamata diretta.”Abbiamo fatto un documento di adesione allo sciopero”, dice Rosa Maggio, presidente del Centro di iniziativa democratica degli insegnanti di Cagliari, “legando il problema dell’occupazione alla riduzione del tempo scuola che toglie qualità all’istruzione, come il maestro unico che si pone in alternativa al tempo pieno. E a Cagliari parleremo con genitori e insegnanti di “Scuola dispersa e diritti negati”, il 26 marzo nella Scuola media Manno in via del Collegio”
Ma lo sciopero di oggi è stato indetto anche per preparare la manifestazione del 4 aprile a Roma. Salvare la contrattazione collettiva nazionale, “perchè il sindacato”, dice Enzo Costa neosegretario regionale Cgil, “è istituzione che si fonda sulla rappresentanza sociale di questa Italia, sulla rappresentanza collettiva: in questa grave crisi dei partiti la vera opposizione contro la destra e la sua politiica fondata sulla diseguaglianza. Nè può perdere la sua connotazione, accettando una politica di welfare demandato alla gestione di enti bilaterali, di cui farebbe parte anche il sindacato, per avvallare la deresponsabilizzazione del pubblico, per avviare la privatizzazione di pezzi di stato sociale. Sono forme di grave mutazione della democrazia, già anticipate in questa vicenda della firma degli accordi separati. Abbiamo più volte detto a Cisl e Uil che si doveva chiedere il parere dei lavoratori su un’intesa di tale importanza, quale la modifica dell’istituto contrattuale. Se ci fosse stato l’assenso delle assemblee noi avremmo firmato. Ma com’è che Cisl e Uil, che hanno firmato, si son rifiutate di spiegare ai lavoratori il significato di quell’accordo, mentre lo abbiamo spiegato proprio noi che abbiamo deciso di non aderire?”.
In piazza del Carmine il corteo si ferma ed un gruppo di lavoratori dell’Euroallumina di Portovesme depone in terra lo striscione della protesta.”Ci consideravamo intoccabili fino a qualche anno fa, fino a quando la nostra azienda non è passata in mano ai russi. Siamo in 400, 700 i lavoratori degli appalti, e ci trasciniamo appresso, in questa crisi, i 750 dipendenti dell’Alcoa (più qualche centinaio di lavoratori degli appalti), i 600 di Portovesme s.r.l. Dal 1 aprile 1400 lavoratori in cassa integrazione a salario meno che dimezzato, e senza alcuna prospettiva di riconversione delle attività produttive del territorio. Perchè qui, in questi anni, è mancata la politica. Non sono più i tempi del passaggio dalle miniere all’industria, perchè allora c’era la politica, coi partiti e le amministrazioni impegnate nel territorio per anni ed anni”. Abbiamo intervistato Giampiero Sestu, perito chimico, impiegato tecnico direttivo, con 37 anni di anzianità, e Roberto Tallu, capoturno, laureando in Scienze naturali. Del Sindacato dicono che non li tocca la divisione dei vertici confederali. Non è importante l’appartenenza, quanto l’obiettivo di partecipare a una cosa giusta.
Ha proprio ragione Cenzino Defraia, sindacalista da sempre, quando osserva che ormai l’unica organizzazione che tutela i diritti dei lavoratori è la Cgil, essendo venuti meno i partiti, e che Epifani è l’unico leader cche tiene testa al Governo e al padronato con una forte tensione unitaria.
18 marzo. Anche a Cagliari la scuola in piazza
19 Marzo 2009
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