Andrea Pubusa
(Questi due ad Arcore decidono come prendersi la Sardegna)
Ohe’! Amici e compagni, avete visto il buon Salvini? Mangia su due forni. Col centro-destra e con il M5S. Domenica due ore di riunione ad Arcore con Silvio Berlusconi. C’erano anche i vice, Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti. Incontro importante non per un caffé o per una partita in TV. Visita privata, dice Salvini, ma di cosa si è parlato? Presidenza della Rai e alleanze per le elezioni amministrative. C’è in ballo il famoso tetto per la pubblicità in tv e B. non vuole che passi la posizione del Movimento cinque stelle. Foa, se vuole i voti del Caimano, deve impegnarsi a non pregiudicarlo.
Combattenti e reduci, attenzione! Nella partita c’è anche la Sardegna. Che Salvini se la voglia annettere ai suoi territori settentrionali è ben noto. Può fare da Quisling il buon Solinas, tanto a B. il nome non interessa, l’importante che sia al servizio. Solinas poi può servire a gettare una cortina di fumo di stampo sardista per nascondere la vera essenza dell’operazione. Insomma, il centrodestra è in movimento e ad Arcore si decide delle sorti dell’Isola, e noi indipendentisti, federalisti, autonomisti, semplici democratici e sinistri di Sardegna che facciamo? Chiacchiere? Seghe teoriche? Enunciazioni di principi e di insuperabili distinguo? Esercizio verbale di allarme “fascio-leghista”? Bah, sarò un facile profeta se dico che siamo fuori dalla storia? Sono condannabile per alto tradimento se vi dico che così facendo Salvini stravince anche in Sardegna?
E voi pentastellati? Mentre tutt’intorno gli avversari (e anche l’alleato leghista) affilano le armi ed è un tripudio di arruolamenti (anche Pili) e trame per farvi fuori, rimanete imperturbabili? Vi mantenete schizzinosamente nella torre eburnea? Sdegnosi, non accettate neanche l’apporto di tanti volenterosi? Rifiutate l’apporto alla battaglia di un esercito di volontari, fatti di gente di serietà specchiata? E dire che la legge elettorale sarda dà la vittoria a chi prende un voto in più di tutti e la sconfitta a chi ne prende anche uno solo di meno. Vi capisco e son con voi quando declinate le proferte d’alleanza coi malandrini che hanno solo fame di seggio e ne hanno combinato peggio di Bertoldo in Francia. Ma i volenterosi che vi vorrebbero dare una mano non sono meno di voi. Anzi - perdonate la sincerità o la sfrontatezza - qualcuno è perfino migliore! Molti possono esibire una vita a riprova del loro rigore. Mica parole!
Combattenti e reduci di mille battaglie! in questo quadro desolante che facciamo? Stiamo a guardare, mangiando pop-corn? Guardiamo e basta? Rinviamo l’impegno a tempi migliori? Oppure ci vediamo e decidiamo di metterci la corazza e scendere ancora una volta sul campo di battaglia? Contro chi? Semplice, contro il centrodestra sardo, naturalmente. Per cercare di sbarrargli l strada, per impedirgli di conquistare la Sardegna. Del resto, non ci siamo messi la corazza e siamo scesi in campo altre volte senza insegne e vessilli? Cosa abbiamo fatto se non questo, quando abbiamo combattuto contro lo scasso della Costituzione voluto da Renzi? Non abbiamo fatto così? Ora è più difficile, qui ci sono elezioni. A chi diamo indicazione di voto? Siamo un Comitato unitario senza bandiere, con in mano la Costituzione. Bah, possiamo anche dire a chi non votare e basta. E il metro? Bah, possiamo dire di votare tutti coloro, fuori dal centrodestra, che hanno difeso la Carta il 4 dicembre 2016. Poi ognuno sceglie chi fra costoro gli piace di più.
Che ne dite? Possiamo parlarne? Chi ci sta batta un colpo.
3 commenti
1 Andrea Murru
18 Settembre 2018 - 08:33
Io ci sto! Dobbiamo necessariamente vederci ed avere spirito costruttivo. Personalmente non mi arrendo a ciò che alcuni ritengono inevitabile né ritengo che si possa confluire tutti sotto le insegne di Zedda da tante parti atteso quale salvatore dell’umanità sinistra. Ritengo invece che il fronte democratico, così attivo e compatto nella difesa della Costituzione, possa e debba insistere nella ricerca di quel dialogo da lei auspicato alcuni articoli fa. Ciò non toglie che ci si debba tenere pronti anche al rilancio, magari individuando un figura “nostra” che possa al meglio rappresentare i valori che abbiamo difeso e proporsi come candidat* alla presidenza della regione.
2 Aladin
18 Settembre 2018 - 08:43
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=87208
3 roberto murgia
18 Settembre 2018 - 12:07
Mi pare un esercizio di equilibrismo osannare l’inconsistente governo che sostiene e spinge Salvini e contemporaneamente incitare alla battaglia contro lo lo stesso Salvini, che in Sardegna si allea con Berlusconi.
E’ un equilibrismo che ha un peccato originale: criticare sempre e comunque la sinistra e soprattutto il PD anziché lavorare sul campo per ricucire lo strappo causato da una dirigenza autoreferenziale e neoliberista che poco ha a che fare con la sinistra popolare.
La battaglia per la difesa della Costituzione l’hanno fatta in tanti, anche dentro il PD; quegli stessi che oggi osservano sconcertati il sostegno alle idee grilline secondo cui il Parlamento sarebbe ormai superato e secondo cui i senatori estratti a sorte; idee certamente ben più sovversive di quelle, pur non condivisibili, proposte da Renzi ma che sono state qui difese come frutto di un fine esercizio di intelligenza.
In realtà, questa destra razzista e populista cresce in maniera esponenziale all’indebolimento della sinistra e del PD. E questa crescita non può essere fronteggiata dal Movimento 5 Stelle per una ragione molto semplice: perché gran parte del gruppo dirigente e dell’elettorato ne condivide la linea politica o, comunque, non la disprezza al punto da doverne impedire lo sviluppo, come invece penso io.
Quindi ben venga il dialogo, ma senza dimenticare che criticare indiscriminatamente il PD e la sinistra per osannare il gruppo dirigente scelto da Beppe Grillo, sta portando l’Italia nelle mani della destra razzista e sovranista.
Non si affronta la destra sostenendola quando governa il Paese e incitando invece alla battaglia in Sardegna. Troppo facile. E, soprattutto, non si batte la destra chiamando a raccolta una autoreferenziale movimento democratico ed escludendo quello che e’ ancora il maggiore partito di sinistra del Paese. Che debba essere rivista la sua classe dirigente del PD siamo d’accordo, ma che tutto vada buttato non mi sta bene.
Se si vuole battere la destra occorre unire TUTTE le forse democratiche e progressiste intorno ad un programma serio comune che, fino ad ora - salvo alcuni spunti interessanti - non è certo quello del M5Stelle.
Roberto Murgia
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