Bene il monito dell’ONU all’Italia. E la UE?

11 Settembre 2018
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Red

Le prese di posizione dell’Onu non vanno mai svalutate. Anche quando sembrano parziali, contengono sempre delle verità importanti. L’intendimento dell’alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, di inviare una squadra delle Nazioni unite in Italia e Austria per valutare “il forte incremento segnalato di atti di violenza e razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”, deve essere assunto positivamente. Tutti dobbiamo sapere che i nostri atti non sono esenti da controllo specie quando provengono da organi di governo. Ora, che Salvini sia andato fuori dal seminato è evidente ed in un paese civile è del tutto inaccettabile il linguaggio usato dal nostro Ministro degl interni, così come sono inammissibili respingimenti o l’annuncio di provvedimenti anti-rom, i quali, benché inattuabili e inattuati, lanciano però un messaggio ostile e razzista. Ed è indubbio che oggi nel nostro Paese gli umori razzisti e xenofobi sono più diffusi anche in ragione dell’azione e delle parole di Salvini. Si moltiplicano pestaggi, minacce e perfino il tiro al piccione verso persone ree soltanto di avere una pelle diversa; una spirale incivile e regressiva che va stroncata subito con fermezza… sennonché chi è preposto al compito è quella stessa persona che la provoca!
L’inizitiva Onu conferma e amplifica l’allarme già diffuso nel nostro Paese. Ciò non toglie che la questione deve essere vista in un quadro europeo, come più volte il Presidente Conte, con pacatezza, ha sottolineato anche negli incontri internazionali. Bene, dunque, anche se pare un po’ timido l’invito dell’Onu all’Europa. “L’Unione europea – ha detto la Bachelet nel suo primo discorso al Consiglio a Ginevra– dovrebbe essere incoraggiata a istituire una ricerca umanitaria dedicata e operazioni di salvataggio per le persone che attraversano il Mediterraneo e ad assicurare che l’accesso all’asilo e alla protezione dei diritti umani nell’Unione sia garantito”. Questa è la chiave di volta della questione che toglierebbe ogni giustificazione alle azioni di Salvini ed è quanto chiede il nostro governo. Tale estensione renderebbe anche più credibile l’intervento dell’ONU, che ora pare limitato all’Italia e non considera la chiusura degli altri paesi, dalla Francia alla Spagna e ancor più Ungheria e compagni. “Il governo italiano – ha proseguito la Bachelet – ha negato l’ingresso alle navi di soccorso delle Ong. Questo tipo di atteggiamento politico e altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili. Sebbene il numero di migranti che attraversano il Mediterraneo sia diminuito, il tasso di mortalità per coloro che hanno compiuto questa traversata insidiosa è stato nei primi sei mesi dell’anno ancora più alto di prima”.
Bachelet ha anche accolto con favore il riconoscimento della Commissione europea del fatto che la Libia non sia un “luogo sicuro per il ritorno” dei migranti.  “I migranti in Libia – ha concluso – continuano a essere esposti a uccisioni illegali, privazione della libertà, torture, violenze sessuali, lavoro forzato, estorsione e sfruttamento da parte di attori statali e non statali, in totale impunità, ed è indegno per qualsiasi Stato inviare intenzionalmente uomini, donne e bambini in quel Paese costringendoli a “far fronte a tali rischi”.
Bene, dunque, questo monito all’Italia e l’annuncio d’invio d’ispettori della Bachelet. Bisognerebbe però allargare l’intervento a tutti i paesi dell’UE perché anche lì sta la discriminazione e quindi la chiave di volta per il superamento di essa.

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