Antonello Murgia
La batosta elettorale ci consegna sempre più nelle mani di Berlusconi, il cui consenso sembra direttamente proporzionale alle bugie che racconta. A sinistra la ferita è aperta e copiosamente sanguinante. Posizioni diverse si fronteggiano e si rinfacciano “Avete consegnato la Sardegna al nemico rifiutando il voto a Soru!”. “No! Siete voi che l’avete fatto quando avete rinunciato alla vostra capacità critica e avete accettato persino che facesse cadere il Consiglio arrogando alla Giunta il potere legislativo!”. Il tutto nell’assenza pressoché totale dei partiti: sia PD che PRC adottano in Sardegna il pluripremiato metodo della spaccatura a metà (che sconsiglia anche il solo riunire le rispettive direzioni, per evitare lo spargimento di sangue), gli altri hanno consistenza numerica da prefisso telefonico, il PSd’Az ha fatto ancora meglio di PD e PRC ed ha collocato le sue 2 metà una col centro-sinistra e l’altra col centro-destra. Il risultato è che nonostante i gravissimi problemi sul tappeto, nel centro-sinistra il dibattito è assente (alzi la mano chi sa cosa pensano i partiti sardi sulla crisi dell’Eurallumina, sul testamento biologico, sulla Costituzione nazionale e sullo Statuto sardo, etc.).
Nessuno avverte la necessità di nuovi partiti, ma la necessità di discutere, di capire è avvertita da molti. Così, Andrea Raggio, con la consueta lucidità e raccogliendo anche gli umori di molti di noi, il 22 febbraio scorso ha lanciato da questo sito la proposta nell’articolo dal titolo “Ricominciare da sinistra”: “…dar vita a un forum della sinistra, strumento flessibile d’incontro, di dibattito e d’iniziativa. Non un altro partito, sia ben chiaro, ma una sede di cultura e di azione politica aperta alla partecipazione senza vincoli di adesione. Bisogna stringere i tempi perché la crisi produce danni sempre più pesanti, occorre rimettere l’Autonomia sui binari della democrazia ed è alle porte un’altra importante scadenza, quella delle elezioni europee…”.
L’articolo è piaciuto a molti e così ci siamo ritrovati per parlarne e per provare a formalizzare una proposta nel tentativo di superare il sempre più diffuso affidamento della politica agli addetti alle pubbliche relazioni. Ci siamo detti che l’associazione deve essere “leggera”, anche se con un minimo di formalizzazione (abbiamo pensato anche ad uno statuto) ed aperta ai singoli ed eventualmente ad altre associazioni nel loro complesso. Niente vincoli di appartenenza esclusiva, nessuna incompatibilità con altre adesioni ad associazioni o a partiti democratici.
Al rituale programma si è preferita un’agenda politica, articolata in 4 punti (suscettibili di modifiche, integrazioni, etc.), sui quali vogliamo aprire il confronto:
- la crisi globale (analisi generale e sue ricadute in Sardegna);
- il tema dei diritti (difesa di quelli sanciti dalla Costituzione, smascherando il disegno autoritario berlusconiano che li mette in contrapposizione: ad esempio offerta di maggiore sicurezza al prezzo di minore libertà, etc.);
- le elezioni europee (come garantire una rappresentanza sarda? quale politica per un’Europa motore di crescita economica e culturale e di democrazia?);
- la questione istituzionale (quale Statuto e quale assetto istituzionale per una Sardegna più libera e più ricca?).
Democrazia Oggi, che in questo primo anno di vita ha cercato di mantenere vivo il dibattito nell’area democratica, continuerà ad essere uno strumento aperto di discussione e di approfondimento, un luogo di frontiera per un confronto spregiudicato e disinibito delle idee. Strada facendo, si cercherà ovviamente di allargare al massimo la partecipazione e l’adesione delle persone, nonché la collaborazione di altri siti dell’area democratica e di sinistra. Pur con l’estrema limitatezza (non solo economica) dei nostri mezzi, cercheremo di assolvere al non facile compito.
Ecco ora, in sintesi, una bozza di Carta d’intenti del Forum proposta da
Andrea Raggio
Carta
del “Forum sardo d’iniziativa democratica”
Il “Forum sardo d’iniziativa democratica” è uno spazio di dibattito e di azione politica. Si propone di contribuire al rinnovamento della politica con riferimento alle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini e alla tutela dei loro diritti.
Il Forum è aperto alla partecipazione senza vincolo di adesione di tutti coloro, singoli e associati, che si riconoscono nella Costituzione della Repubblica e nei valori dell’autonomismo sardo.
L’agenda del Forum indica i principali temi dell’attività nel breve e medio periodo. L’agenda è aggiornata periodicamente dal Comitato di coordinamento.
Nella fase d’avvio, l’agenda comprende i seguenti argomenti:
- La crisi globale e la Sardegna: emergenza e nuovo modello di sviluppo.
- Le elezioni europee: contributo della Regione alle politiche comunitarie e rappresentanza della Sardegna nel Parlamento europeo;
- Universalità e globalità dei diritti contro la tendenza ad anteporre e contrapporre diritto a diritto.
- Riforma dello Statuto di Autonomia: questioni di procedura e di merito, partendo dai contributi già elaborati.
Al coordinamento dell’attività del Forum e alle relative misure organizzative provvede un apposito comitato. Nella fase di avvio il coordinamento è assicurato dal comitato promotore.
7 commenti
1 Massimo Marini
11 Marzo 2009 - 07:56
Una iniziativa fondamentale, direi necessaria. Il recupero della partecipazione attiva del cittadino, attraverso la promozione di un forum che infonda fiducia sulla possibilità che la Politica, quella con la P maiuscola, si possa rifondare (specie da sinistra) solo con il coinvolgimento diretto di ognuno di noi. Un modo concreto per dimostrare che si possono portare i politici prima di tutto sardi, davanti alle loro responsabilità. Il rinnovamento e il recupero della credibilità dell’istituzione politica nel suo complesso non può, visti i tempi, che arrivare dal basso, sfondando con il coinvolgimento e la consapevolezza di massa di una opinione pubblica che va risvegliata, il muro eretto dall’alto.
2 stefano de candia
11 Marzo 2009 - 13:01
Sig. Murgia
Le devo consigliare di conoscere bene ciò di cui scrive, infatti il PSd’Az non è andato una parte col cdx e una parte col csx ma ha fatto un’alleanza programmatica col cdx punto e basta!
I Rossomori non sono una costola del PSd’Az e lo hanno dimostrato nella formazinoe delle liste nelle quali i sardisti erano quasi assenti e soprattutto lo dimostra il fatto che noi simao cresciuti e che loro in alcuni contesti i Rossomori hanno preso % importanti date da candidati che sardisti non lo sono, faccio l’esempio del sassarese dove vi sono i 2 più votati di tutto lo schieramento, Demontis e Medda, che hanno da soli dato quasi un 4% ma che sardisti cetamente non sono.
Circa il forum bella iniziativa, spero che vi avviciniate anche all’indipendenza invece che alla semplice autonomia che ha dimostrato tutti i suoi limiti e le sue pecche…
Se sarà gradito il contributo di un indipendentista lo darò volentieri in quanto alcuni temi sono cogenti e quiindi bisogna essere uniti e propositivi.
3 Antonello Murgia
11 Marzo 2009 - 18:10
Caro sig. De Candia,
a parte che col suo metodo potremmo dire che Forza Italia è un partito socialista perchè il suo fondatore era uno degli uomini più vicini a Craxi (per tacere di Cicchitto, etc.), il suo ragionamento mi sembra viziato dalla pretesa di essere l’autentico e unico interprete del sardismo. Perché se i numeri che offre sono veri, è altrettanto vero che i rossomori si collocano nell’area sardista e che la loro proposta ed il loro risultato elettorale indicano che una parte del sardismo non si rassegna all’alleanza col centro-destra (è per questo che la sigla è stata rapidamente creata). E l’altra sera, all’incontro di cui ho dato conto nell’articolo, c’era una importante rappresentanza di sardisti storici. Certo, la parte maggioritaria è andata col centro-destra e la cosa non è irrilevante: il lavoro del Consiglio regionale e della Giunta sarà un buon banco di prova per capire dove intende andare il mondo sardista. Con tutti i rimaneggiamenti di partiti di questi ultimi 10-15 anni, mi sembra però poco utile discutere di chi rappresenta autenticamente cosa, anche se non intendo sottovalutare una questione che per Lei, me ne rendo conto, ha a che fare con l’identità.
Il nostro sito e la proposta di Forum, da parte loro, saranno sempre aperti ai contributi anche di chi la pensa diversamente, perché questo è un nostro impegno programmatico
4 Tore Melis
11 Marzo 2009 - 18:38
L’iniziativa del Forum è molto importante e se condotta con diligenza politica, consentirà di determinare uno spazio franco a sinistra, libero dai condizionamenti di militanza e dal quale può svilupparsi un movimento di idee e di progetti, capace di influenzare la positiva ripartita della sinistra in Sardegna . In questi anni il centro sinistra è imploso (se fosse esploso la somma delle parti riporterebbe all’intero originario, invece “ne manca molto”). Il motivo di tale implosione consiste nell’incensante dispendio di energie per parlare di se stessi, di organizzazione, di collocazione ecc… La sinistra ha la necessità di riagganciare il proprio spazio di rappresentanza e per fare ciò deve parlare del mondo, del lavoro, delle donne, degli uomini, dell’infanzia, degli anziani, dei territori, dell’ambiente ecc.. ecc.. ecc..
5 stefano de candia
11 Marzo 2009 - 18:56
Purtroppo sig. Murgia devo assolutamente correggerla, non volendo comunque essere maleducato…
Se Lei parla di sardisti genericamente è una cosa se parla di Partito Sardo è tutt’altra cosa…
Mi spiegherò ancora meglio, se i rossomori sono sardisti lo dovrebbero dimostrare con i fatti e non solo con le parole e mi dovrebbero spiegare che cosa ci facevano l’80% dei candidati che sardisti non lo sono mai stati.
Inoltre tanto per non creare confusione un sardista che milita fuori dal PSd’Az è come minimo caso strano, in quanto essere sardisti non prevede una ambientazione a sinistra o a destra ma semplicemente la condivisione di idee che portano all’indipendenza della Sardegna e conseguentemente al miglioramento delle condizioni di vita dei sardi il tutto in un’ottica di federalismo europeo dive la Sardegna stà nel contesto d’Europa con la dignità di Nazione.
Se all’incontro fossero presenti sardisti io non posso che rallegrarmene ma sardisti non lo si è perchè ci si autodefinisce sardisti.
Fino all’altro giorno sembrava fossero sardisti anche personaggi come Mureddu, Muledda ecc peccato che hanno dimostrato di non esserlo per nulla.
Inoltre mi piacerebbe capire dove ho scritto che Forza Italia potrebbe essere un partito socialista?
Anzi Le dico di più per me non esistono partiti realmente socialisti in Italia quindi tantomeno lo era il PSI di Craxi e men che meno gente come Cicchitto ecc.
Per concludere Le confermo che noi rappresentiamo solo ed esclusivamente noi, cioè i sardisti, e non è accetabile dire che la maggioranza del partito è andata col cdx perchè il nostro simbolo, non la maggioranza di esso, era nella coalizione di Cappellacci.
Le mistificazioni non mi piacciono per nulla e soprattutto non è accettabile pretendere che chi nel partito non c’è più rappresenti anche in minima parte il partito da cui è uscito sbattendo la porta e sul quale ha riversato sui giornali tonnellate di letame.
Fatevene una ragione il PSd’Az non è di tutti, non tutti se ne possono impossessare dichiarandosi sardisti e votando da altre parti…
Per ora non mi resta che vedere e valutare il proseguio dell’iniziativa da Lei presentata.
6 Quesada
12 Marzo 2009 - 16:10
Vorrei capire se le affermazioni che seguono sono convinzione personale del signor De Candia oppure linea politica del PSDAZ:
- Se Lei parla di sardisti genericamente è una cosa se parla di Partito Sardo è tutt’altra cosa…
-Fatevene una ragione il PSd’Az non è di tutti, non tutti se ne possono impossessare dichiarandosi sardisti e votando da altre parti…
Il PSDAZ ha grandi potenzialità nell’attuale crisi della sinistra, ma se pretende di fare l’esame genealogico e radiologico a chi prova interesse nei suoi confronti, credo resterà sempre vicino alle attuali misere percentuali di consenso.
Anche chi sta fuori dal PSDAZ vede e valuta. Vede e valuta tutto, compreso il PSDAZ.
7 stefano de candia
12 Marzo 2009 - 17:00
sig. Quesada evidentemente non è chiara una cosa chi è sardista stà nel Partito Sardo, punto e basta non ci sono sotterfugi lessicali da usare…
Circa l’altra affermazione che il PSD’AZ non è di tutti e cioè che non tutti se ne possono impossessare solo dichiarandosi sardisti discende dal fatto che solo chi è iscritto sardista, vota sardista e fà azuione politica per i principi e gli ideali sardisti può entrare a tutto diritto nelle discussioni iterne al partito.
E faccio presente che scegliere di allearsi col cdx o col csx è sicuramente una esclusiva pertinenza del Partito Sardo e conseguentemente delle persone che lo compongono.
La mia osservazione non mira certo a escludere ma semplicemente ad evitare che si continui in uno strano sport dove quello che fà il PSD’AZ diventa sempre ovvetto di svariate interpretazioni e dove tutti si improvvisano ampi conoscitori, addirittura qualcuno custode, della storia del partito.
Sono contento e fiducioso che vi sia interesse per il partito a sinistra ma non posso comunque accettare che il prezzo di questo interesse sia l’arrivo di non sardisti che non sentendosi rappresentati dall’attuale sinistra ne cercano un’altra da noi…
noi non siamo nè di sinistra nè di destra!!! siamo indipendentisti e questo quelli come Lei devono accetarlo non imporci la nostra storia letta e rivisitata a vostro modo.
Le faccio un esempio… quando noi eravamo alleati col csx alle ultime amministrative tutto andava bene non eravamo alla deriva, non avevamo fatto una scelta di comodo… non eravamo la feccia che si muove solo per interesse di qualcuno… viceversa adesso che ci alleiamo programmaticamente col cdx diventiamo arraffoni, berlusconiani, assetati di potere e poltrone ecc. forse da parte di chi ci ha criticato per l’alleanza ci dovrebbe essere un pò più di equilibrio.
I valori del nostro Statuto sono quelli e saranno sempre quelli le alleanze servono solo a raggiungere il nostro scopo primario…
Chi stà fuori dal PSD’AZ può valutare quel che vuole ma non può pretendere di dire che il partito deve fare così o colà senza esserne parte e conseguentemente accettandone le regole interne.
A me mai verrebbe in mente di dire che le primarie del PD non si dovrebbero svolgere o che il partito non doveva essere commissariato o altre amenità simili, poi ovviamente posso analizzare le cause di una sconfitta che è cosa ben diversa dal dire cosa sono i sostenitori del PD e cosa dovrebbero fare il perchè la loro storia ecc…
Noi non vogliamo avere potenzialità nella sinistra attuale solo perchè chi ci vede come un’opportunità di riscatto non si trova bene dove stà ma vorremmo che vedesse in noi un partito da seguire ed aiutare perchè ne condivide i valori indipendenza in testa altrimenti non ha nessun senso che proviate interesse per noi.
Nel corso degli anni ci sono stati tantissimi personaggi che sono entrati nel PSD’AZ solo per interesse e poi lo hanno abbandonato senza portare nessun valore aggiunto ma facendosi solo gli interessi personali.
Mi dispiace se tale posizione non piace ma noi non siamo un’altro PD o un’altro PDL siamo il PSD’AZ!!!
Il tutto senza nessuna volontà di fare l’alternativo o quello che se la deve tirare per differenziarsi ma semplicemente perchè le cose stanno così…
e augurerei a tutti gli altri partiti il grado di democrazia che abbiamo noi al nostro interno dove si fanno congressi periodici, dove alle assisi principali si parla e si dicono le proprie opinioni e si prendono le decisioni a maggioranza, anche quelle che a qualcuno danno fastidio
Lascia un commento