Conte presenta il programma al Senato

5 Giugno 2018
2 Commenti


Chi pensava che Conte fosse un frillo deve ricredersi. Il suo è stato un discorso programmatico forte, appassionato, di grande respiro sociale. “È un momento importante per me e per il Paese, avverto pesante la responsabilità”. Sono le prime parole del premier. “Bisogna offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini”. “Oggi ci presentiamo a voi per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo ma di un progetto per il cambiamento dell’Italia”, continua Conte. E aggiunge: “Assumo l’incarico con umità e determinazione, mosso solo da spirito di servizio. Da noi un cambiamento radicale di cui siamo orgogliosi. Io sarò garante del contratto, come avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano”. Dinfende i partiti di maggioranza: “Le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”. Poi continua: “Vogliamo essere pragmatici. Ascolto, esecuzione e controllo saranno i tre pilastri dell’azione di governo. La prima preoccupazione del governo saranno i diritti sociali, progressivamente smantellati negli ultimi anni. I cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito minimo di cittadinanza, a pagare in maniera semplice tasse eque. Metteremo fine al business dell’immigrazione cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà”. E annuncia: “Cambia che combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il “daspo” ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura”. Sul piano della sicurezza “potenzieremo la legittima difesa”. Quanto alla politica estera, “saremo fautori di un’apertura alla Russia, ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni”. L’Europa “è la nostra casa, come Paese fondatore abbiamo il diritto di rivendicare un’Europa più forte e più equa”. Sul taglio dei costi della politica, Conte assicura: “Questo Governo intende agire con risolutezza sul taglio delle pensioni e dei vitalizi dei parlamentari”.
Il discorso programmatico, nel quale ha inserito anche un passaggio su Soumaila Sacko, il migrante ucciso in Calabria, sarà consegnato poi alla Camera che voterà mercoledì alle 17,40. Quindi Conte tornerà alle 14,30 a Palazzo Madama per la discussione e il voto finale. Alle 17,40 sono previste le dichiarazioni di voto dei sette gruppi, alla fine, entro le 19,30, avverà la prima ‘chiama’. A seguire, la seconda ‘chiama’: si presume che entro le 20,30 circa le operazioni di voto per la fiducia saranno concluse. Al dibattito in Senato interverrà l’ex premier ed ex segretario Pd Matteo Renzi (a disigiu!).

2 commenti

  • 1 Franco Meloni, direttore di Aladin
    5 Giugno 2018 - 19:49

    Che dire della nuova fase politica e del nuovo governo? Condivido la riflessione di Raniero La Valle, scritta sulla sua pagina fb, che riporto intergralmente (Franco Meloni).
    «…staremo a vedere, con molta vigilanza, sperando sempre che ciò che nasce cresca, che il nuovo non fallisca, che il meglio accada, perché il “tanto peggio tanto meglio” non è solo un ossimoro, è un delitto»
    di Raniero La Valle
    […] Quanto al governo che si è presentato oggi alle Camere, staremo a vedere, con vigilanza, nello stesso spirito con cui abbiamo seguito la lunga crisi seguita alle elezioni del 4 marzo. Avevamo detto nella nostra newsletter n.72 del 7 marzo (“Una felice discontinuità”) di amare tutte e due le Italie uscite dalle urne, raffigurate nelle cartine mostrate in TV, quasi tutta di un colore l’Italia del Nord, tutta d’un altro colore quella del Sud; ora si è fatta viva una terza Italia, contrapposta alle prime due e ferocemente critica del governo che esse hanno fatto insieme; e noi amiamo anche questa, tutte e tre come un’Italia sola, con un amore fatto di stima e di rispetto.
    Per questo non siamo d’accordo con i toni alti di chi denuncia una “viltà generale” perché si è permesso che andasse al potere “l’estrema destra razzista e golpista”, descritta come pari o peggio del fascismo, “con o senza distintivo”, cosa non vera; né siamo d’accordo col disprezzo con cui è guardata la nuova maggioranza; né ci ha disturbato la spavalderia di cui sono stati accusati i “Cinque stelle” quando sono saliti tutti compatti alla festa del Quirinale come se entrassero in una terra di conquista; può darsi che dessero questa impressione, ma era la prima volta dalla “inequa” unità d’Italia che il Sud giungesse al Quirinale e nei sacrari del potere non nelle umiliate vesti del Gattopardo.
    Ci ha interessato di più l’anatema di Berlusconi che ha accusato l’inedita alleanza costituitasi in italia di “pauperismo e giustizialismo”: un’accusa che va decodificata, perché oggi per mettere alla gogna il buono si dice “buonismo”, per neutralizzare il popolo si dice “populismo”, per invalidare la sovranità si dice “sovranismo” e per liquidare la fede si dice “fideismo”. Così per dire povertà si dice pauperismo, e per dire giustizia si dice giustizialismo. Dunque, così decodificata la condanna di Berlusconi l’accusa alla nuova maggioranza è quella di accorgersi della povertà, di volervi porre rimedio, e di fare giustizia. In verità lotta alla povertà e giustizia sarebbe un magnifico programma di governo, e Berlusconi stesso lo addita deprecandolo, dopo l’opposto messaggio da lui trasmesso per anni con i suoi governi e le sue televisioni. Magari fosse così, fosse questa la cifra del governo, non ne siamo affatto sicuri, e non solo per i limiti suoi e dei suoi attori principali, ma perché dovrebbe cambiare profondamente la cultura non di un’Italia, ma di tutte e tre, e ancor più, non solo dell’Italia, ma dell’Europa e dell’Occidente.
    Dunque staremo a vedere, con molta vigilanza, sperando sempre che ciò che nasce cresca, che il nuovo non fallisca, che il meglio accada, perché il “tanto peggio tanto meglio” non è solo un ossimoro, è un delitto.

  • 2 Aladin
    5 Giugno 2018 - 21:40

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=83492

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