Amsicora
Ve l’immaginate che bello? Se la Lista Soru avesse vinto, avremmo già il presidente del Consiglio e la Giunta! Li avremmo avuti perfino prima della proclamazione degli eletti! E che bella dialettica istituzionale! Chicco Porcu al posto di Spissu a custodire le autonome prerogative dell’Assemblea dei sardi nei confronti dell’esecutivo. Un argine invalicabile alle intrusioni di Mister Unità. Demuro alla presidenza della prima Commissione così via. E la Giunta? Che forza! Ubbidiente e muta più che mai. Già era così nella passata legislatura, immaginatevi se avesse vinto il listone, prendere o lasciare, di Soru! Una governance perfetta! Un unico comando per i tre organi costituzionali della Regione sarda come neanche nelle trupppe di occupaziione USA in Iraq! Questa sì che sarebbe stata specialità! Un modello regionale sicuramente “differenziato” rispetto a quelli della pur varia cultura costituzionale occidentale, bilanciato quanto quello di Gheddafi (il quale è anche per l’identità libica). Con l’aggravante della castrazione (nessun riferimento a Castro) dei sindaci e delle autonomie locali. Insomma, una catena di comando unidirezonale e unilaterale nel miglior stile destra dura e pura. Un sistema presidenziale totalizzante ed estremo. E per di più con il capo dell’esecutivo padrone anche del PD e della “coalizione… si fà per dire (ecco - sia detto incidentalmente - anche qui una ragione, forse la più forte, del voto dei sardi).
Cappellacci, invece, avrà riportato il sorriso in Sardegna (e solo Dio sa quanto ce n’era bisogno!), ma anche i casini. E di questi proprio non se ne sentiva la mancanza! Poveraccio, nonostante gli enormi poteri affidatigli da Soru con la Statutaria, non sembra all’altezza. Una sana trattativa con gli alleati per definire gli assetti di Giunta e di Consiglio è perfino auspicabile. E’ un presupposto per riavere un Esecutivo (desaparecido nel quinquennio scorso) e una fisiologica dialettica con l’Assemblea. L’autonomia di questa dall’esecutivo è importante. Perfino Fini l’ha capito, come talora lascia intravedere alla guida della Camera dei deputati. Per farla breve, una normale dialettica politica e istituzionale è un bene prezioso. Non a caso si tratta degli ingredienti classici per un reale bilanciamento dei poteri nelle alleanze vere e senza padroni. Ma non bisogna esagerare. Se no, si scade nel caos istituzionale, presupposto dell’inconcludenza politica. Insomma, nel classico modello ultima maniera del centrosinistra nazionale col povero Pordi nelle vesti di S. Sebastiano. E sembra che Cappellacci sia su questa strada. Per limiti propri e perché le liste che formano la sua maggioranza non sono nate per gemmazione da Forza Italia e tantomeno da lui. Vedrete, uomini di poca fede, il gallo non avrà cantato tre volte e il Psd’az tornerà all’opposizione o si smarcherà!
Insomma, siamo di fronte ad un buffo scambio delle parti! Il modello del centrosinistra soriano al potere sarebbe stato più simile a quelli tipici di destra, di quanto non sarà il modello Cappellacci! Ma, per carità, Presidente, senza estremizzazioni! Ne abbiamo le tasche piene! Dunque, sana dialettica istituzionale, non grandi casini! Se no, i sardi continueranno a piangere, colpiti dal male uguale e contrario a quello da cui siamo stati affetti nei cinque anni passati!
2 commenti
1 Efis Pilleri
5 Marzo 2009 - 13:26
Collegio elettorale europeo? kikirikì! Eurallumina? kikirikì! Centrali nucleari? kikirikì!
2 stefano de candia
6 Marzo 2009 - 14:02
per ora abbiamo il consiglio nazionale sabato 7 marzo e credo che dovremo discutere di molte cose…
certo che l’appetito de an e del pdl in generale stanno davvero correndo il rischio di minare i rapporti interni.
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