La delegazione M5S al Colle
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Cosa dite? Vi sembrano più scomposti, nelle dichiarazioni e nelle modalità di conduzione delle trattaive, i “populisti” del M5S o a suo tempo Matteo Renzi?
“Abbiamo aggiornato il Presidente della Repubblica su come stiano avanzando le varie interlocuzioni tra M5s e Lega su quello che è il contratto di governo. Sia io che Salvini siamo d’accordo sul fatto che nomi pubblicamente non ne facciamo. L’accordo di governo è il cuore di questo governo di cambiamento che siamo intenzionati a far partire il prima possibile”.
E del contratto di governo “sul modello tedesco” che ne dite? Conterrà i punti programmatici di M5s e Lega. Siccome le due forze rimangono alternative, non si tratterà di un’alleanza con finalità generali e di lunga prospettiva, ma di un patto di legislatura semplice e chiaro. Piaccia o meno è una metologia nuova per la formazione del governo, almeno in Italia. Poi - ha detto Di Maio -”noi lo sottoporremo ai nostri iscritti con un voto online che sarà chiamato a decidere se far partire questo governo con questo contratto o no”. E’ un metodo democratico o no? Certo il voto online non sono le assemblee di base, ma chi è che fa altrettanto?
E nel merito? Iniziano a filtrare i contenuti: riforma della legge Fornero, con l’introduzione di elementi di mitigazione che anticipano mediamente di tre anni il pensionamento. E il reddito di cittadinanza a 750 euro è meglio o peggio delle mancette di Renzi? E ancora “la lotta agli sprechi, la lotta alla corruzione, il carcere per chi evade il fisco“. Ma, senza inoltrarci nei contenuti, da vedere meglio a tempo debito, che ne dite del metodo? Privilegiare il programma sull’organigramma è ciò che si predica sempre e mai si fa. Ora questa è la musica nuova. Certo, non è pensabile che non si stia iniziando a parlare anche dei ministri e del capo del governo, ma lo si fa sotto traccia rispetto ai contenuti. Insomma, possiamo senz’altro sospendere i giudizi fino all’esito della trattativa e alla pubblicazione dei nomi che sono importanti, specie quello del Presidente del Consiglio, ma non si può negare che siamo in presenza di novità, metodologiche e di sostanza, di indubbio interesse.
Più tardi è salito al Colle Salvini. All’uscita dall’incontro col Presidente il leader della Lega ha confermato la metologia enunciata da Di Maio, ma ha messo in luce le difficoltà su alcuni punti del contratto - per superare le quali è stata avanzata a Mattarela la richiesta di avere qualche giorno in più per approntare l’accordo. “Non stiamo questionando sui nomi ma stiamo molto più costruttivamente discutendo anche animatamente sulla idea di Italia”. Le difficoltà? Ovvio su infrastrutture, giustizia, dove Salvini ha il fiato al collo di B.: “non voglio rompere l’alleanza di centrodestra”, ha detto. Poi ancora sull’immigrazione, sicurezza e legittima difesa. Come si vede temi pesanti e centrali. Qui si annidano i pericoli e qui giudicherà la parte democratica del Paese l’accettabilità del contratto di governo.
Anche la Lega vuole sentire il parere dei propri elettori sull’intesa con i 5S per la formazione del nuovo governo: l’ufficio organizzativo federale ha inviato una lettera ai segretari regionali e provinciali per invitarli a prenotare le piazze per il prossimo weekend per “consentire lo svolgimento di una consultazione tra la cittadinanza sul così detto ‘Contratto di governo’. Ogni gazebo - si legge nella lettera - dovrà dotarsi di un’urna per raccogliere le schede votate”.
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