Luisa Sassu
Di solito sui media si dà rilievo alle manifestioni nei grandi centri, Cagliari Sassari, talvolta Oristano, Nuoro, Olbia o Iglesias, ma dei piccoli centri nulla trapela, se non in qualche trafiletto della cronaca locale, eppure anche lì si svolgono iniziative significative. E nella loro molecolarità formano delle tesserine di un grande mosaico, che spiega la diffusione delle idee democratiche e di civiltà. Ecco perché riferire il 25 prile di Mores è importante, perché i tanti Mores formano e spiegano la coscienza democratica della Sardegna e poi dell’Italia.
Due giorni intensi, a tratti emozionanti, si sono svolti a Mores per celebrare la Liberazione e il settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione.
Il giorno 25, l’Amministrazione Comunale ha intitolato la sala consiliare alle Madri Costituenti, spiegando il significato storico e politico del ruolo svolto dalle donne nel percorso che dalla Resistenza ha condotto alla Repubblica e alla scrittura della Costituzione: un ruolo rimasto per troppo tempo sotto traccia e che oggi intende trovare il giusto riconoscimento.
Alla intitolazione della sala consiliare ha fatto seguito l’inaugurazione e la presentazione della mostra itinerante, prodotta da ANPI Sardegna, “Donne della Resistenza. Madri della Costituzione. Itinerari di Democrazia” che si è scelto di allestire nell’edificio che ospita la scuola primaria e la scuola media inferiore.
La mostra, che consta di 15 pannelli tematici e assembla immagini e brani estratti da fonti documentali rigorosamente citate, descrive la sequenza delle tappe storiche e, nelle parti specificamente dedicate alle Madri Costituenti, ne richiama le immagini, le biografie e gli interventi che hanno portato alla discussione e alla votazione dell’Assemblea.
Gli interventi delle Costituenti esprimono competenze, intelligenza, determinazione e, soprattutto, il filo sottile ed efficace della trasversalità che ha caratterizzato l’azione di quel piccolo gruppo di Donne (21 su 556 componenti dell’Assemblea) e che ha permesso loro di porre le basi costituzionali dei diritti e delle varie forme di parità necessarie alla piena espansione del principio di uguaglianza.
I pannelli della mostra sono stati realizzati come strumenti fruibili da un pubblico vasto e sono dotati di codice QR per consentire l’accesso a contenuti multimediali di approfondimento dei temi.
Il giorno 26 la mostra è stata visitata dalle ragazze e dai ragazzi della scuola, che ci hanno restituito una straordinaria collaborazione, anche presentando i loro lavori: la lettura di brani dei partigiani condannati a morte, di testimonianze delle donne che si recarono al seggio il 2 giugno del 1946, l’attività delle Madri Costituenti e i loro profili biografici. I più piccoli, hanno recitato in gruppo una bellissima filastrocca, nella quale ciascuno dedicava un pensiero ad un principio costituzionale.
In un inatteso ma graditissimo fuori programma, anche i bambini della terza elementare hanno voluto visitare, ordinatamente, la mostra, facendo i turni per leggerne ad alta voce i contenuti e scrivendo un pensiero sul registro dei visitatori della mostra.
Per documentare le impressioni e le riflessioni delle studentesse e degli studenti, si è consegnato un quaderno bianco che ci sarà restituito a conclusione della sua compilazione.
Tutti, indistintamente, hanno gradito il dono della Costituzione offerto dall’ANPI.
La mostra, visitata anche da rappresentanti dell’ANPI di Sassari, di Ozieri e del Mejlogu, ha già un fitto calendario di prenotazioni .
1 commento
1 Aladin
2 Maggio 2018 - 21:31
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=81535
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