Amsicora
Oggi è Pasqua e so che vivete nel dolore per la dipartita il 4 marzo di tanti parlamentari sardi. Voglio recarvi conforto con questo articoletto sincero.
Amici e compagni, avete letto l’Unione nel suo triste servizio sulla sorte dei parlamentari spazzati via dal cieco vento del 4 marzo? Chi torna a scuola, chi alla professione, chi all’impiego, chi in paese a scrivere racconti, chi a far nulla in attesa d’impiego o di sussidio. Ma chissene…,direte, e avete ragione, non è questo l’elemento curioso. Ciò che colpisce è il doloroso vuoto lasciato dalla loro dipartita politica. Non ditemi che non ne frega niente a nessuno nei borghi e nelle città. Non ditemi che non siete in pena per la ingiusta sorte di Emanuele Cani, ingenerosamente piallato nel Sulcis da Pino Cabras? E in quanti vi sentite orfani della possente azione parlamentare di Ignazio Angioni? Insegnanti e docenti di ogni ordine e grado!, siete ancora affranti al pensiero della mancanza dell’appoggio alle vostre battaglie della Pes? Lo so la perdita è irreparabile, ma il tempo, credetemi, sana ogni dolore. Coraggio! Forza! Presto passerà.
Per Luciano, tranquilli, neanche questo. Lui è già al lavoro per la classe lavoratrice …a fianco a Pigliaru. Mica fesso, the President! Al volo lo ha incluso nel suo staff (mamma mia, aveva paura di perderlo!). Quindi, sereni, niente lacrime! Luciano nelle istituzioni c’è. E c’è nel sociale. Lui coltiverà il “campo progressista”. Che bello sarebbe, compagni e reduci di tante battaglie, ritrovarcelo alle regionali! Ancora lì in trincea a difendere l’autonomia sarda e i diritti dei lavoratori! Lì, fieramente col PD della soppressione dell’art. 18, del Job Act, della Fornero, della buona scuola e dell’attacco alle autonomie territoriali, regioni provine e comuni. Il PD dell’attacco alla Costituzione, fondata sul lavoro e nata dalla Resistenza. Le vie del Signore sono infinite, abbiate fede! Luciano può tornare! Tornerà.
Insomma, l’Unione sarda non ha detto l’essenziale: il nome degli uscenti è inscritto nella storia dei sardi e il loro fulgido esempio ci guiderà ancora. E il pensiero? Avete dimenticato quello di Gramsci? E quello di Lussu? Come scordare il loro? Ma Emilio e Nino son troppo grandi, obietterete. E, va bene, compagni e compagne, scendiamo, prendiamo il pensiero di Mario Melis o di Pietrino Soddu o di Umberto Cardia. Anche questo è troppo!? D’accordo Caterina Pes non è neppure comparabile a Nadia. Ma a Tonina Dedoni sì. E ditemi se è poco! E poi rimarranno per sempre nei nostri cuori. Per secula seculorum. Amen!
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