Le madri della Repubblica. Domani mostra a Cagliari

9 Marzo 2018
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Sabato 10 marzo ore 10 Search Largo Carlo Felice 2,

Mostra

Le Madri della Repubblicsa

curata da ANPI e Topomastica Femminile

Intervengono:

Agnese Onnis, Maria Cocco, Luisa Sassu

  

LE MADRI COSTITUENTI

24 settembre 2016

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di MICHELE MONACO (La Gazzetta - s.severo.it)

Il 2 giugno 1946 il suffragio universale e l’esercizio dell’elettorato passivo portarono per la prima volta in Parlamento anche le donne. Come è noto si votò per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica e per eleggere l’Assemblea Costituente che si riunì in prima seduta il 25 giugno 1946 nel Palazzo Montecitorio. Su un totale di 556 deputati furono elette 21 DONNE:LE MADRI COSTITUENTI. Alcune di loro divennero grandi personaggi, altre rimasero a lungo nelle aule parlamentari, altre ancora, in seguito, tornarono alle loro occupazioni. TUTTE, PERÒ, CON IL LORO IMPEGNO E LE LORO CAPACITÀ, SEGNARONO L’INGRESSO DELLE DONNE NEL PIÙ ALTO LIVELLO DELLE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE. Donne fiere di poter partecipare alle scelte politiche del Paese nel momento della fondazione di una nuova società democratica. Con gradi diversi di impegno e tenendo presenti le posizioni dei rispettivi partiti, SPESSO FECERO CAUSA COMUNE SUI TEMI DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE, ai quali fu dedicata, in prevalenza, la loro attenzione. La loro intensa passione politica le porterà a superare i tanti ostacoli che all’epoca resero difficile la partecipazione delle donne alla vita politica. Tra le Madri Costituenti: nove erano del P.C.I.(ADELE BEJ, NADIA GALLICO SPANO, NILDE JOTTI, TERESA MATTEI, ANGIOLA MINELLA, RITA MONTAGNANA, TERESA NOCE, ELETTRA POLLASTRINI, MARIA MADDALENA ROSSI ); nove della D.C. (LAURA BIANCHINI, ELISABETTA CONCI, FILOMENA DELLI CASTELLI, MARIA DE UNTERRICHTER JERVOLINO, MARIA FEDERICI, ANGELA GOTELLI, ANGELA GUIDI CINGOLANI, MARIA NICOTRA, VITTORIA TITOMANLIO); due del P.S.I. ( ANGELINA MERLIN e BIANCA BIANCHI) e una della lista ”Uomo Qualunque” (OTTAVIA PENNA BUSCEMI). Il diritto di voto era stato conquistato con il decreto luogotenenziale del 1° febbraio 1945.

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