Andrea Pubusa
Che furbastri! Glielo abbiamo detto in tutte le tinte e tutte le salse, Omar Chessa, Tonino Dessì, chi scrive: quel referendum non si può fare. La Costituzione non è una pezzo di Carta qualsiasi. E’ la legge delle leggi, si può modificare e integrare solo nelle forme e nei modi previsti dalla stessa Costituzione o dallo Statuto sardo che della Carta è una parte. Non può deciderlo un gruppo scriteriato di piccoli politici. E allora se si vuol fare propaganda si faccia pure. Ma non prendendo per i fondelli chi firma e chi s’impegna a raccoglierle.
L’Ufficio regionale del referendum ha dichiarato una illegittimità largamente preannunciata. Il Comitato per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, per bocca del suo presidente, Roberto Frongia, lamenta che “si tratta di una decisione incomprensibile”, ma è comprensibilissima. Sarebbe stato eclatante il contrario. Questo Frongia, col piglio dello statista che vede lontano, prosegue: “sapevamo bene che il cammino verso il riconoscimento del principio d’insularità sarebbe stato difficile, ma mai avremmo immaginato un’interpretazione burocratica di questo genere, che sostanzialmente nega il diritto dei sardi ad utilizzare lo strumento referendario, contraddicendo mille altre interpretazioni precedenti”. Forse Frongia vive in un altro mondo. Ma i precedenti sono tutti contrari alla sua strampalata pretesa. E qui per di più si viola una precisa disposizione statutaria, l’art. 54, che disciplina il processo di revisione dello Statuto, e l’art. 138 Cost. che regola il procedimento di revisione costituzionale. Possibile che questo Comitato non avesse a portata di mano un qualunque studentello di Giurisprudenza per farsi consigliare?
Lamentano di aver raccolto 90 mila firme, cioè confessano di aver illuso 90 mila sardi. Che impresa! Bravi! Raggirare 90 mila persone in un sol colpo non è da tutti! E chi sono, di grazia, gli “illustri costituzionalisti e amministrativisti” favorevoli, di cui parla Frongia? E annuncia l’impugnazione immediata di “questa scelta pazzesca” quando, se si farà, folle sarà solo il ricorso! Parla di decisione “che violenta la sovranità popolare”, ma non sa Frongia che la sovranità popolare si manifesta non come dice lui, ma “nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione” (art. 1 Cost.), e cioè, per modificare la Carta, bisogna seguire la procedura prevista dall’art. 138 Cost.?
E poi Frongia manifesta l’intento di “agire in tutte le sedi giudiziarie per difendere la libertà di manifestazione del pensiero da parte di tutti i cittadini sardi”. Ma non sa che la nostra libertà, per fortuna, la difende la Costituzione e la legge dalle iniziative stravaganti come la loro! E anticipa che mercoledì presso la saletta gruppi consiliari alle 10.30, assieme al nostro pool di giuristi, “parleremo di 92mila buone ragioni per dire che il referendum non si tocca”. Benissimo, così vediamo in faccia questi giuristi che consigliano di modificare la Costituzione con un referendum inventato! Forse loro si sono spiegati bene, ma gli interlocutori non hanno capito!
Meno male che c’è Luciano Uras a tacciare di “assurdità” l’esito dell’esame della iniziativa referendaria. Il suo intervento autorevole sarà senz’altro dirimente! “E’ - soggiunge - come disconoscere al territorio continentale dell’Italia il requisito di penisola”. Sì, ma non è di questo che si sta parlando. Si sta discutendo di come si modifica la Costituzione! Boh! Uno che è stato senatore queste cose dovrebbe capirle e saperle!
E Pigliaru? Lui sì che l’autonomia l’ha difesa! Ha sostenuto anche la proposta di sfascio della Carta di Renzi, che le autonomie regionali le comprimeva! Ma ora anche lui ha da dire: “L’argomento per noi è così importante”. Ma va!? E s’impegna a “portare avanti con decisione il percorso di riconoscimento dell’insularità con il pieno coinvolgimento dei cittadini sardi”. Bravo! Trova la strada corretta costituzionalmente però, se non vuoi prendere una batosta, come al referendum costituzionale del 2016, in cui eri favorevole ad una riforma del Senato che impediva alla Sardegna, per Statuto, di avere un solo Senatore! E il pool di giuristi al tuo servizio cosa ti consigliava? E oggi di che parere è?
Signori, senza vergogna, state esponendo la Sardegna al ridicolo, su una questione seria (le criticità insite nell’insularità) che meriterebbero ben altra trattazione.
2 commenti
1 Aladin
31 Gennaio 2018 - 09:34
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=77692
2 Roberto Porrà
31 Gennaio 2018 - 11:22
Demagogia, demagogia, per piccina che tu sia.,,
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