Amsicora
Chi mi conosce lo sa. Non sembra, ma sono rimasto bambino. Mi piacciono le cose semplici. Sì sì, no, no, come del resto predicava anche nostro Signore. Quando sento cose complicate, penso che ci sia un imbroglio o una incertezza o confusione. Divento sospettoso, mi metto in guardia. Beninteso, ci sono ragionamenti complicati perché la cosa è in sé complessa. Ma chi è della materia capisce se l’esposizione è semplice o se è contorta. E se è poco comprensibile vuol dire che l’argomento anzitutto è poco chiaro nella mente di chi parla. Insomma, è chi espone ad essere poco sicuro più che l’ascoltatore. Va be’ cosa c’entra tutto questo con le elezioni? C’entra, centra, e anche molto.
Mi accingo al voto, usando il metro di un bambino, il ragionamento di una mente semplice semplice, senza la corruzione o le manomissioni, le furbizie accumulate negli anni. E allora sapete quale è il mio primo canone? Voto chi ha difeso la Costituzione, non voto chi l’ha attaccata o è rimasto a guardare. Nella mia mente fanciullesca la Carta è la via maestra. Avrà anche qualche parte superata, ma posso discutere un singolo emendamento migliorativo, all’americana, non accetto la modifica di 50 articoli in un colpo, quella è una manomissione, uno stravolgimento! Negli States hanno, con emendamenti nel tempo, migliorato i singoli punti, integrato le libertà e aggiustato parti manchevoli o abbisognevoli di aggiornamento. Il risultato? Vige sempre la Costituzione del 17 settembre 1787. 230 anni! E in casa nostra i soloni alla Renzi-Boschi ci dicono che è vecchia la nostra Carta solo settantenne! Mascalzoni!
Col mio criterio bambinesco, mi oriento nella giungla dei partiti e delle coalizioni, scruto i nomi e segno i buoni e i cattivi. E cosa faccio? Presto detto, il PD di Renzi è il mio peggior nemico, la medicina amara o meglio l’intruglio avvelenato. Rigetto puro e semplice, senza se e senza ma. E non mi si venga a dire che è l’erede di questo e di quello. Ha mandato alle ortiche il costituzionalismo di marca comunista e cattolica, quello dei Terracini, dei Lussu, dei Laconi, dei La Pira e dei Dossetti. Il voto al PD, neanche a pansarci!
E il centro-destra? Ha votato NO, è vero, il 4 dicembre, ma SI’ nel 2006, e certo il loro patriotismo costituzionale è alquanto dubbio, poi ci sono i razzisti e, poi, confesso, la mia anima bambinesca non annovera la destra fra gli amici, vede in essa l’uomo lupo.
E LeU. Mi piace il nome Libertà e Uguaglianza. Evoca la Costituzione, come il richiamo all’articolo 1. E’ una riaffermazzione secca e importante dei valori costituzionali, quelli fondanti della Repubblica. Ergo, possono avere il mio voto, ma, ahime!, ho sempre nella mente quante cose hanno votato, alcuni di loro, dai governi Monti in poi. Possibile che non capissero? L’ho compreso io, che sono sempre in ritardo. Comunque, meglio tardi che mai. L’arte del perdono vale nella vita e ancor più in politica dove conta sempre quello che fai nel momento in cui lo fai. Ci sono poi in quella lista belle figure di grande coerenza costituzionale. Posso citarne una a Cagliari, senza essere accusato di parzialità? Roberto Mirasola, tenace combattente per la difesa della Carta dall’inizio alla fine, dal dicembre 2015 al 4 dicembre 2016. Anima e corpo nel Comitato per la difesa della Costituzione. E ora instancabile nell’attività per l’attuazione. Generoso, dare senza chiedere, niente protagonismi, con disciplina e col sorriso sempre sulle labbra, gentile, garbato. Vedete, nella mia ingenuità, questa è una bella persona da votare e sostenere. E così gli altri come lui. Ce n’è. Chi li vota sa cosa sta scegliendo e cosa avrà da lui. Con certezza. Il massimo nel gioco della rappresentanza! Non vi pare?
Dal mio punto di vista fanciullesco, sono meritevoli molto, senza riserve, anche i compagni e le compagne di “Potere al popolo”. E non solo perché sollevano al vento le bandiere rosse, simbolo del Movimento dei lavoratori. No, non è solo questione di simboli, anch’essi importanti. No, c’è ben altro. I compagni di Potere al Popolo in silenzio, come soldati disciplinati, hanno combattuto nei Comitati, hanno organizzato assemblee e incontri con la tenacia dei veri comunisti italiani, quelli della Resistenza e della battaglia per la democrazia progressiva. Per nostra sfortuna non son tanti, ma il loro ancoraggio ai valori di libertà e uguaglianza sono fuori discussione. Poiché, ingenuamente, penso che in una società di uguali si stia meglio che in una stratificata e divisa in classi , istintivamente e senza reticenze, dico che questi compagni son quelli che, politicamente, mi ispirano maggiore simpatia.
Infine, c’è il M5S. Mi tremano le vene e i polsi al pensiero di non averli avuti dalla nostra parte nella difesa della Carta. Il 4 dicembre sarebbe stato un giorno di festa? Senza di loro avremmo vinto? Non dimentico la loro battaglia in Parlamento e nel Paese. Quanto è stato bravo Di Battista a girare in moto tante spiagge italiane nell’estate del 2016! Da solo, a ricordare ai bagnanti distratti il senso e l’importanza del NO. Il M5S, fra le grandi compagini, è stata la forza più seriamente costituzionale d’Italia e fa impressione vederla tacciata di populismo da chi la Carta l’ha infangata, attaccata, insidiata. Fanno ribrezzo quegli ambienti europei che vedono in loro i populisti da battere e in B. e Renzi il nucleo sicuro e affidabile della nostra democrazia! Su mundu fund’a susu! I difensori della legalità repubblicana fra i pericolosi e gli eversori della Costituzione fra i virtuosi! Mascalzoni!
Gente, da noi ci sono anche i neoindipendentisti. C’è fra di loro chi ha difeso la Carta, spendendosi molto. Nulla da dire se non in bene. Con Antony ho fatto alcuni dibattiti e devo dire che ha trattato brillantemente e con ottimi argomenti la materia. C’è Lucia che è stata una pasionaria del Comitato nel nuorese. Persona seria e competente. Ma, fra di loro, ci sono anche quelli che hanno detto che era una battaglia fra italiani, rissa fra stranieri, e si sono astenuti. E questi, con tutto il rispetto, non mi piacciono, non si accorgono che godono di una libertà, che consente loro di sostenere tesi anche contrastanti con la Carta. L’unità e l’indivisibilità della Repubblica, ad esempio. A questi amici voglio dire con chiarezza fin d’ora, ma riprenderò il discorso, che se vogliono accrescere i consensi, alla luce del criterio elementare seguito non solo da me, devono prospettare una Carta, un ordinamento, un modo di governo più altamente e saldamente democratico di quello attuale. E dovrebbero proporre di farlo con un emendamento, all’americana, non con proposte onnicomprensive. Se no, mi perdonino, l’ombrello della Costituzione non lo mollo, non lo abbandoniamo per rincorrere mete improbabili, per inseguire sicure avventure. “Su Carrabusu” mi piace, lo scarabeo ripulisce certamente e costantemente. Ma la Costituzione italiana non è materia da carrabusu. Con queste lune, a privarmene non ci penso proprio. Fossi matto! Torno al discorso iniziale, come un bambino pretendo proposte semplici, prospettive certe sul piano democratico. Chiaro?
Bah, spero diaver mantenuto la promessa. Di essere stato elementare, come un bimbo.
4 commenti
1 Aladin
5 Febbraio 2018 - 11:54
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=77979
2 Roberto Porrà
5 Febbraio 2018 - 12:02
We are the word, we are the children…
3 Egidio
5 Febbraio 2018 - 18:06
È vero il mondo dei bambini è più chiaro dei protagonisti di questa campagna elettorale…ma siccome siamo adulti dobbiamo distinguere la natura e il carattere politico dei protagonisti….sono d’accordo….mettendo al centro la Costituzione….per ciò voglio che venga ripristinata la Sovranità politica,economica e monetaria per l’Italia….a cui è stata sotratta in questi ultimi decenni per consegnarla a questa UE e ai suoi Trattati autoritari e antipopolari…per arrichire il potere finanziario e le banche private…in perfetta logica NEOLIBERISTA…5 Stelle possono essere il nuovo spartiacque…in questa confusione di massa…ciao…!!!
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4 Franco Meloni
5 Febbraio 2018 - 20:07
Difendiamo il criterio Costituzionale della progressività impositiva fiscale contro la flat tax voluta dal centro destra.
Sulla flat tax e dintorni.
Bisogna dirlo chiaramente alla gente, soprattutto ai ceti meno abbienti e al ceto medio sempre più impoverito, che se passa la politica fiscale del centro destra (flat tax, tra l’altro anticostituzionale) si assesterà un colpo mortale allo stato sociale (welfare state). Ciò significa tra l’altro: addio assistenza ospedaliera gratuita, annullamento o forte ridimensionamento delle forme di assistenza a anziani e disabili (accompagnamento, reddito di inclusione sociale, indennità di invalidità) perché banalmente mancheranno i soldi, oggi nonostante tutto assicurati dalla fiscalità generale. Significa ancora ulteriori tagli all’istruzione pubblica, agli interventi di sicurezza sui trasporti, e così via di male in peggio. Sulla base dei calcoli degli esperti, a fronte di esigui vantaggi fiscali per i ceti meno abbienti, si determinerebbero ingenti vantaggi per i ceti ricchi e ricchissimi. Ma, come detto, le peggiori ripercussioni si avrebbero nell’ulteriore scasso dello stato sociale, contro i poveri e il ceto medio.
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