Il Centro-sinistra e le liste… in frode alla legge

5 Gennaio 2018
2 Commenti


Amsicora

 

(Nella foto: due forze fresche conquistate da Renzi, il ringiovanitore del centrosinistra)

Amici miei, oggi voglio impartirvi una lezione di diritto. Ma non spaventatevi, sarò breve anche perché il concetto, almeno nelle linee generali, è elementare. Ecco: il diritto conosce delle forme di illeciti atipici, in cui c’è un contrasto non con le regole, ma con i principi del sistema giuridico. Insomma, apparentemente la norma è rispettata, in realtà se ne viola lo spirito, lo scopo. Senza farla lunga per non annoiarvi, a voi sembra che la concessione di Tabacci alla Bonino del simbolo di Centro democratico rispetti lo spirito della norma? In realtà, quale è lo scopo dell’obbligo di raccolta delle firme per le liste che non hanno ancora avuto rappresentanti? E’ semplice. Mostrare un certo seguito fra gli elettori, che comprovi la serietà della partecipazione all’agone elettorale. Bene. Secondo voi, la Bonino ha dato questa prova? O si è autodichiarata una nullità, elettoralmente parlando? Cosa vuol dire quell’ammissione d’incapacità di raccogliere 400 firme alle proprie candidature per circoscrizione? E’ o no in frode alla legge la presa in prestito di un simbolo? C’è bisogno di rimettere la sentenza ai posteri?
E che dire della Lorenzin? Avete letto? La ministra vuole lucrare il simbolo storico della Margherita di Rutelli, contro il quale lei, fra l’altro, battagliò, dalla parte di Forza Italia, quando Rutelli fu candidato a premier dal centrosinistra. Anche lei da sola non riuscirebbe a raccogliere una mazza, perché non conta niente. E allora? Non è in frode alla legge, il suo tentativo di presentare candidati senza le debite sottoscrizioni?
Scusate, amici miei, torniamo al diritto. Sapete che un contratto in frode alla legge è nientemeno  che radicalmente nullo? Qui non so come andrà a finire, siamo in politica, si fa per dire. Forse le liste verranno ammesse, ma certo che nullo è l’apporto della Bonino e della Lorenzin al PD e al centrosinistra. Anzi, a ben vedere, queste operazioni gettano discredito su chi le fa, fanno perdere più voti di quanti ne portano.
Ma che stratega Renzi! Col lanciafiamme, ha fatto terra bruciata intorno a se, lasciando fuori quelli di Liberi-Uguali, Bersani e Grasso e tanti altri, per imbarcare due buone donne ormai ridicolmente alla canna! Il trombettiere di Rignano, mi ricorda un altro vero statista! Un politico di razza. Anche lui decisionista e, manco a dirlo, innovatore. Un rottamattore doc, se è vero che è riuscito in poco tempo a distruggere e a far scomparire il PSI, un partito glorioso, radicato nella storia d’Italia e nell’animo dei democratici italici, d’Oltralpe e d’Oltremare. Un partito un tempo rispettato, anche di quelli che non lo votavano. Bettino!
Non so cosa ne pensiate voi, ma il PD, se vuol sopravvivere, cosa dovrebbe fare? Volete la mia? Una sola cosa: liberarsi del suo carnefice, che - come accade spesso anche nella vita quotidiana - non viene dall’esterno, ma sta dentro la famiglia.

2 commenti

  • 1 Oggi venerdì 5 gennaio 2018 | Aladin Pensiero
    6 Gennaio 2018 - 10:28

    […] Il Centro-sinistra e le liste… in frode alla legge 5 Gennaio 2018 Su Democraziaoggi, Amsicora. […]

  • 2 Luis
    6 Gennaio 2018 - 13:38

    Caro Amsicora,
    La leggo e molto spesso condivido, ma questa volta devo dissentire dalla sua lezione di diritto.
    In estrema sintesi, per scoraggiare la presentazione di liste elettorali “non serie”, il legislatore ha previsto che che una lista non già rappresentata in parlamento debba essere accreditata.
    Ciò può avvenire in due modi: con un certo numero di firme autenticate, ovvero (anche per favorire coalizioni che consentano a ciascuno di mantenere le specificità) con l’accredito da parte di chi è già rappresentato.
    Bruno Tabacci e Centro Democratico hanno ritenuto che Emma Bonino e +Europa, pur nella diversità culturale e ideologica, non siano dei nemici ma siano dei soggetti che, specie con riferimento ai valori europeisti, in Parlamento possano apportare un opportuno contributo.
    E anche per cercare di rimediare ai pasticci ed ai profili di incostituzionalità dell’ultima legge elettorale Tabacci e Centro Democratico hanno proposto un rimedio di buon senso.
    Qualcuno, è trascorso qualche secolo, sosteneva “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”.
    Oggi lo dice Tabacci: chapeau!
    Luis

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