Gianluca Scroccu
Per ripartire occorre capire le ragioni della disfatta. Bisogna farlo, senza indulgenze e infingimenti. Senza spirito di rivalsa. Con rigore e umiltà. Con proposito sinceramente unitario. Nove punti di distacco fra i competitors alla Presidenza e quasi venti fra le liste vuol dire che si è persa contezza della realtà, delle aspirazioni ideali e dei bisogni materiali del nostro popolo. E però è da qui che bisogna ripartire. Con questa ispirazione apriamo questo blog alla riflessione, che vuol’essere non fine a se stessa, ma indirizzata a offrire materiali per la ripresa della sinistra e del centrosinistra. Iniziamo con questo intervento di Gianluca Scroccu, ma invitiamo tutti i lettori a dare il proprio contributo.
La maledizione di Prodi, dopo Bertinotti che lo fece cadere nel 1998, colpisce anche Veltroni, regista occulto delle dimissioni del 2008. Sarebbe stato meglio se il segretario del PD, come i suoi omologhi dei partiti europei, avesse rimesso il mandato e affrontato il congresso, senza scappare. So già che qualcuno dirà che non è solo colpa di Veltroni. E’vero, ma è opportuno rivedere tutte le fasi del PD, dalla sua nascita alla sconfitta in Sardegna, e come il suo assumere l’impronta veltroniana (e le sue mistificazioni che ne hanno nascosto la povertà culturale, tipo Lingotto, Spello ecc.) abbia contribuito ad affossare un progetto a mio avviso sbagliato in partenza (il fatto che Prodi se ne sia ritratto schifato dice qualcosa o no?). Vedremo cosa succederà, e se qualcuno avrà il buon senso di capire che per vincere bisogna avere due partiti alleati, uno di centro cattolico che guarda a sinistra e uno socialista sul modello europeo.
Veniamo alla Sardegna. Francesco Cocco ha colto con la consueta lucidità il problema su cui è caduto rovinosamente il centrosinistra e il suo candidato. O ci si unisce per condividere, oppure si perde dilaniati. Ci si azzuffa tra tifosi, e la politica muore. Cito un passo di Gramsci, tratto dalla raccolta einaudiana “Passato e Presente”, intitolato “Ambizioni e piccole ambizioni”: “la grande ambizione, oltre che necessaria per la lotta, non è neanche spregevole moralmente, tutt’altro: tutto sta nel vedere se l’“ambizioso” si erge dopo aver fatto il deserto intorno a sé, o se il suo elevarsi è condizionato consapevolmente dall’elevarsi di tutto uno strato sociale e se l’ambizioso vede appunto la propria elevazione come elemento dell’elevazione generale”.
Come si è presentato il centrosinistra a questo appuntamento? Con il massimo della divisione, accentuata dal fatto che stavolta Soru non era più novità e “il meglio”. Cinque anni fa, oltre al candidato, c’era un ottimo programma, quello di Sardegna Insieme; oggi c’era solo il candidato. C’erano assessori come Pigliaru, Dessì, consiglieri come Maninchedda, il listino delle 6 donne (vera novità di allora, oggi sfido chiunque a trovare una persona che conoscesse tutte le facce del listino del centrosinistra), con persone indipendenti come la Caligaris o la Sanna. Ha invece predominato una visione manichea secondo la logica del “o stai con me o sei contro”, la più perversa perché alimenta quella degli yes man. Quelli che ti dicono che hai sempre ragione, tendono ad adularti ma poi ti impediscono di comprendere come si muove il tuo elettorato, o se è deluso e chiede di più. Di vedere la complessità del corpo sociale, a partire dalla categorie lavorative. Di capire che, certo, era meglio fare comitato per il no alla Statutaria con solo quelli dell’area democratica-progressista, distinguendosi dalla strumentalità della destra, ma che quella legge è profondamente sbagliata in molte sue parti e ora ne vedremo gli effetti perversi con il centrodestra e nessuno, nel centrosinistra, potrà gridare contro il presidenzialismo di Cappellacci. Perché non bisogna avere il timore di dire la verità, anche quando è scomoda; solo così si può assumere un senso collettivo di responsabilità. Ho paura, poi, che si scateni tra il nostro elettorato un atteggiamento da “Notte dei cristalli”. Non bisogna avere la spocchia di gridare al social fascista o al traditore contro chi si è astenuto o ha preferito il voto disgiunto. Io, che ho votato per Soru (su istruzione, ambiente e sanità lui e la coalizione hanno fatto ottime cose, che vanno preservate e da cui si può ripartire), mi guardo bene dal farlo. Perché voglio capire dove abbiamo sbagliato e perché questi compagni, queste amiche e questi amici, hanno optato per una scelta di questo genere, che per la maggior parte di loro è stata sofferta. Ci sarà tempo per disaggregare e analizzare i dati elettorali quando saranno definitivi. Per ora, forse, si può dire che ci siamo riempiti la bocca con Obama, ma non abbiamo appreso nulla di quanto accaduto negli States a novembre. Dove le tensioni, asperrime, sono state stemperate dalle primarie, che hanno designato un candidato che tutti hanno poi appoggiato unitariamente. La c’era una visione condivisa di speranza (basta rileggersi il discorso della vittoria e di insediamento del nuovo presidente per capire); nello slogan c’era la prima persona plurale, “We”, “”Noi”, e non “meglio Obama”. Ricordiamoci che ognuno è necessario, ma nessuno, da solo, per quanto bravo, amato e adulato, è fondamentale.
6 commenti
1 Federica Grimaldi
18 Febbraio 2009 - 12:16
Caro Gianluca, non ti affaticare a cercare cause laddove è già stata emessa una sentenza: la colpa della vittoria di Berlusconi è di tutti quei sardi (che fanno vergognare gli altri sardi di essere sardi) traditori, infami e banditi che hanno preso una decisione differente. Perchè perder tempo a fare analisi complesse? Perchè provare a capire per quale motivo tantissimi di coloro che nel 2004 votarono Soru felici oggi hanno deciso di fare altro? Troppo faticoso. Perchè l’Ogliastra ha votato a destra? Semplice: sono degli infami traditori. Anzi, sono proprio fascisti! Come analisi mi pare ottima, no?
Ora impegnamoci per la causa di santificazione di Renato Soru. Poi per raccogliere i cocci di una sinistra distrutta dal berlusconismo, dal culto della personalità, dal “con me o contro di me”, dal disprezzo per la democrazia e la libertà, per aver gettato nel fango tutti i valori di cui in tanti si son solo riempiti la bocca (e parecchi la pancia), ci sarà tempo. Firmato: una sarda che fa vergognare gli altri sardi di essere sardi perchè è una infame traditrice e bandita che ha votato uno diverso da Soru. Riassunto: una fascista!
2 Sergio Ravaioli
18 Febbraio 2009 - 17:31
Cara Federica,
confesso di aver dovuto leggere tutto il tuo intervento per capire che la tua era una posizione retorica, di denuncia.
Mi son chiesto come mai tante righe per capirre.
Mi sono dato questa risposta: molti tifosi di Soru usano con convinzione il linguaggio ed i concetti dei quali tu fai la parodia. Questo è secondo me uno dei guasti più profondi prodotti dal Sorismo: aver beffeggiato, brutalizzato ed infine distrutta una cultura politica elaborata in decenni sia dal PCI-PDS-DS che dalla DC-PP-Mar gherita, basata sul ragionamento, caratterizzata dal voler capire le ragioni dell’avversario, dal preoccuparsi più del contesto che del singolo episodio.
Una cultura che rimpiango di aver sfottuto quando la ascoltavo in bocca a giovanotti e ragazze della FCGI che, lamentavo allora, ragionavano come cinquantenni.
Oggi ascoltiamo (e leggiamo) cinquantenni che ragionano come quattordicenni allo stadio.
E’ chiaro che questa cultura a sinistra trova accoglienza scomoda e quindi vince la destra (cioé la destra DOC, non quella camuffata da sinistra).
3 giuliano
18 Febbraio 2009 - 18:35
L’analisi di una sconfitta, anche brutale come quella del 14 e 15 febbraio, ha molte facce, non sempre semplici da capire e facili da “guardare”.
Il perchè il centro sinistra ha perso è dovuto principalmente alle divisioni laceranti che hanno colpito il partito democratico sardo nel momento in cui iniziava una durissima campagna elettorale nella quale gli avversari, si sapeva, avrebbero messo in campo tutte le loro forze. Qualcuno, come sbandierato pubblicamente, ci ha messo la “sua faccia” nella certezza che questo fosse un ulteriore vantaggio verso la vittoria finale, che poi puntualmente c’è stata. Soru ha fatto tanti errori durante questi cinque anni, ma ha il pregio di aver fatto passare il messaggio che “fare politica in maniera diversa, è ancora possibile”. chi dovrà o vorrà raccogliere questo scomodo testimone, non potrà non considerare questo come un valore da preservare e da continuare a coltivare. Oggi ancora di più, dopo le dimissioni di Veltroni, serve una vera forza riformista che, partendo anche dal progetto politico del Partito Unico, faccia sentire protetti e rappresentati coloro che non si sentono tali con questo Governo Centrale, che ricordiamoci, all’indomani della vittoria di Soru 5 anni fa, per bocca del suo illustre attuale rappresentante disse “sarà molto difficile dialogare”. Appena ascesi al potere, hanno fatto di tutto per ostacolare il progresso politico e democratico della Sardegna (a cominciare dalla scarsa rappresentanza di nostri politici al governo) per poi correre in massa in ogni zona durante l’ultima campagna elettorale.
Occorre però abbandonare la linea “dell’antiberlusconismo ad oltranza”, anche perchè prima o poi si dovrà far da parte (se non ci pensa madre natura prima.) Basta demonizzare l’avversario senza un progetto politico organico ed alternativo serio. Basta insulti, la gente, quella che alla fine decide in cabina elettorale, ne ha le palle piene (scusate lo slang) di litigi e urla. Come si è visto hanno votato da tutt’altra parte rispetto a 5 anni fa, ci mettono poco a cambiare idea, se sentono solo invettive ci mettono ancora meno.
4 Federica Grimaldi
18 Febbraio 2009 - 19:53
Caro Sergio, condivido la tua analisi. E comprendo anche che sia stato necessario leggere il mio “sfogo” fino in fondo per capire che cosa ho voluto dire. Odio quel tipo di linguaggio che, ammetto, ho utilizzato nel mio post. E probabilmente non mi sarei dovuta abbassare a questo livello del discorso. Tuttavia a mia “discolpa” ti dico che per me non è accettabile che ad una sconfitta talmente bruciante e significativa la risposta sia una feroce caccia alle streghe.E ti posso garantire che è esattamente quello che sta accadendo. Traditori, banditi e venduti. Chi non ha votato Soru è, per molti, tutto questo. La mia decisione di votare un altro candidato è stata dettata da un ragionamento politico. Giusto o sbagliato. Condivisibile o no. Comunque da rispettare. Così come ho sempre rispettato le scelte politiche da me non condivise ma fatte in coscienza. Non ho votato Soru per ragioni politiche ed etiche. Beh, questo non mi ha fatta sentire autorizzata a insultare tutti coloro che lo hanno votato. Pretendo che lo stesso rispetto valga per me. In caso contrario per me nessun dialogo è possibile. Che nessun dialogo sia possibile, in ogni caso, è sotto gli occhi di tutti. Altrimenti la sinistra non sarebbe ridotta a deboli frammenti impazziti. E come si può dialogare con chi a quel tragico risultato non ci aveva nememno pensato? Chiusi nelle loro cerchie ristrette (di puri) non sono stati capaci di intercettare gli umori dei sardi. Adoranti hanno rinunciato a comprendere il malessere di tanti. E oggi, basiti, si domandano come possa essere accaduto. E non sapendosi dare una risposta l’unica cosa che sono in grado di fare è insultare, sbeffeggiare e condannare. Non vedo possibilità di dialogo.
5 Giulio
18 Febbraio 2009 - 20:35
Scusami Gianluca, ma da quello che ho potuto vedere io, non c’è stato nessun voto disgiunto contro soru. Almeno da quello che ho visto nei seggi il voto disgiunto è stato Randazzo-Soru, Sanjust-Soru, Artizzu-Sale, per fare un esempio. Gli altri rappresentanti di lista me l’hanno confermato.
Per il resto concordo e inviterei a riflettere sulla composizione dei consiglieri di centro sinistra, e che tipo di politica risulta vincente. Non solo nel Pd. Sul fatto che il centrosinistra non perde in Sardegna, ma viene liquefatto in una situazione simil siciliana. I dati dell’ogliastra, o dei comuni vicino a Cagliari sono terrificanti.
Ripartire. E’ la prima parola che mi viene in mente. Però mi guardo attorno senza pregiudizi ideologici o partitici e vedo solo il deserto.
Adesso che i soriani arrotolano le loro bandiere e si ritraggono nella loro concezione antipolitica, o i loro eletti che si apprestano a fare magg…ehm…opposizione al centrodestra.
6 Gianluca Scroccu
19 Febbraio 2009 - 08:49
Si Giulio, la valutazione del voto disgiunto deve essere valutata in maniera più approfondita, specie quella pro-Soru
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