Aldo Lobina

Mentre si va configurando una compagine unitaria della sinistra politica e sociale dell’Italia, rimangono inascoltati i tentativi di Pisapia di riavvicinare  Speranza (Bersani), Civati e Fratoianni  al PD, considerato incompatibile con le istanze e le speranze di riforme sociali necessarie al Paese. Pisapia non ha il carisma sufficiente né la forza per essere un buon catalizzatore di una ri-fusione. Sembra in effetti una foglia di fico abbastanza inadatta a coprire le nudità del Partito Democratico, intriso di leaderismo renzista e destinato a soccombere come Sansone con tutti i Filistei, cioè i vari Verdini , Alfano. Abortito il Partito della Nazione, il centro-destra si smarca, sicuro di poter diventare un concorrente alternativo ai 5 Stelle, in forza delle capacità organizzative e di un radicamento nel territorio dei partiti che lo compongono.
L’avere sradicato l’ulivo non ha giovato al PD. Quando non si era neanche bene ambientato. I giovani virgulti che avevano pensato di soppiantarlo  hanno costituito una monocultura   di bonsai, davvero poco produttiva. Né è bastato che ci fosse qualche esemplare Boschi–vo abbastanza decorativo a risollevarne le sorti. Anzi!
L’affidamento ai buoni uffici di Fassino per richiamare all’unità perduta la miriade di germogli disseminati nella sinistra italiana ha trovato solo quella foglia di fico, troppo poco per non far considerare disperata l’operazione.
Unità con chi? Col PD del Job Act, della deforma costituzionale, della riforma della Scuola, della demagogica distribuzione a pioggia di soldi pubblici, della cattiva riforma delle pensioni, dell’assenza di un progetto valido per combattere la disoccupazione giovanile, col PD di una legge elettorale dei partiti e non della gente?
Questo PD purtroppo non è in grado di leggere la realtà per trasformarla in meglio. Gli Italiani gli chiederanno fra qualche mese di passare la mano ad altri.
Sarò iscritto anche io all’elenco ornitologico dei gufi? Facciano pure i piddini. La loro politica mi ha portato ad essere pignolo e anche un po’ permaloso come Anacleto, quello de “La spada nella roccia” di cui invidio la saggezza. Non tutti i gufi vengono per nuocere!