Gianna Lai
Ma la scuola della Costituzione e tutti i processi di scolarizzazione di massa, avviati negli scorsi decenni, possono essere così facilmente messi in crisi e travolti? Può l’istruzione professionale che impone 20 variabili, una per ogni Regione, mettere gravemente in forse lo stesso Sistema Nazionale dell’Istruzione?
Se l’educazione del cittadino non si vuole più fondata sulla relazione e sul processo di insegnamento apprendimento, così come invece deve essere, sulla scuola aperta a tutti, che si prende cura di tutti e, in particolare. dei piu deboli, come essa è stata e vuole continuare ad essere, basta davvero introdurre semplicemente in aula le nuove tecnologie e i nuovi saperi professionalizzanti, e poi un pò di Scuola- Lavoro (così come il Governo la intende), per affrontare i problemi dell’istruzione in Italia, primo fra tutti, il più grave, la dispersione ? La risposta crediamo debba essere negativa. Ma lo hanno ben chiarito anche gli studenti nel recente sciopero di ottobre, in tuta blù a Viale Trastevere, di fronte al Ministero dell’Istruzione, ponendo in primo piano, oltre a una ridiscussione dell’alternanza Scuola-lavoro, una seria politica di diritto allo studio, che riporti tutti i giovani a scuola e li sottragga alla vergogna dei NET, né studio, né lavoro, tra i 15 e i 25 anni.
4 commenti
1 Oggi giovedì 9 novembre 2017 | Aladin Pensiero
9 Novembre 2017 - 09:23
[…] La scuola non è mercato, ma luogo del sapere e della formazione 9 Novembre 2017 Gianna Lai su Democraziaoggi. —————————————- […]
2 Carla Cossu
10 Novembre 2017 - 19:27
Bravissima, Gianna, condivido in toto! Carla Cossu
3 Ivana Pisola
13 Novembre 2017 - 19:22
L’articolo di Gianna mette bene in evidenza come si neutralizza la funzione sociale della scuola pubblica, e a proposito della burocratizzazione che sta soffocando la scuola, il recente D. Lgs. del 13 aprile 2017, n. 61 nel rivedere per l’ennesima volta i percorsi dell’istruzione professionale che ora devono raccordarsi con la formazione professionale, impone al Consiglio di classe la redazione, entro il 31 gennaio del primo anno di frequenza, del Progetto formativo individuale che deve basarsi su un bilancio personale che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascuno/a studente anche in modo non formale e informale al fine di motivare ed orientare nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo, nonché la nomina di un tutor, all’interno dello stesso Consiglio, per sostenere le/gli studenti nell’attuazione e nello sviluppo di questo progetto.!!!
4 Maria Antonietta Pilia
15 Novembre 2017 - 09:41
Condivido in pieno. Ottimo articolo
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