Andrea Pubusa
L’altro giorno, mentre a S. Basilio, in un’affollata assemblea, abbiamo inaugurato la sede dell’ANPI della Trexenta, ho provato una sensazione che mi mancava da molto tempo. Il piacere di trovarmi fra uomini e donne gentili e accoglienti, compagne e compagni pronti alla festa e all’allegria. Ho gustato lo spirito unitario, la disponibilità a mobilitarsi insieme per la difesa e lo sviluppo della nostra democrazia. Tutti gli interventi, persino quello appassionato del cantante, manifestavano un pathos particolare, richiamavano l’esigenza di darsi forza insieme. E anche il parrocco ha invitato all’unita’ di intenti.
Mentre tutto questo si svolgeva davanti ai miei occhi, ho riflettuto sul fatto che, messe da parte le sigle, posto al centro l’impegno disinteressato all’attuazione dei principi costituzionali, scopriamo un bel popolo di sinistra, generoso, intelligente, creativo, proteso all’azione; diveniamo un compatto esercito da combattimento, mite. disciplinato, deciso a far valere le proprie buone ragioni, che sono ragioni di civiltà giuridica e sociale. Diveniamo quell’intellettuale collettivo capace di egemonia, di gramsciana memoria. Mettiamo in campo un contributo alla formazione della volontà collettiva basato essenzialmente sul consenso, ossia sulla capacità di guadagnare, tramite la persuasione, l’adesione ad un progetto politico e culturale di democrazia, di pace e di eguaglianza. Insomma, concorriamo alla formazione di processi democratici, capaci di permeare l’apparato statale e di trasformare la società, offrendo un’elaborazione volta alla diffusione ed attuazione di una nuova concezione del mondo. In piccolo, è quanto abbiamo fatto nel 2016 nella campagna referendaria, dove, grazie all’elaborazione dei prestigiosi costituzionalisti che hanno fatto parte del nostro Comitato per il NO e dell’ANPI, abbiamo in modo decisivo concorso a formare la volontà generale che si è espressa massicciamente il 4 dicembre contro la deforma Renzi.Boschi-Verdini. In Sardegna ha inciso sul risultato, ancor più eccezionale di quello nazionale, la ferma battaglia che come Comitati e ANPI abbiamo condotto in difesa dello Statuto speciale contro l’adesione sconcertante di Pigliaru agli umori antiautonomistici di Renzi & C..
Durante la festa di inaugurazione, ho anche pensato che se tutta quella bella gente, che canta e balla, venisse chiamata a pronunciarsi sulle elezioni o sulle diverse sigle della sinistra, smetterebbe di danzare, di bere e di gustare insieme il buon cibo locale e si dividerebbe con asprezza in tanti gruppetti; diverrebbe prevalente il sospetto, prenderebbe piede la furbizia e la trama, ci sarebbe un fuggi fuggi generale dei migliori. E se qualcuno chiamasse a raccolta intorno a Soru, ormai intenzionato a scendere in campo? Si leverebbe forte un grido “aggittoriu!” (aiuto!) con conseguente levata di gambe e sparpagliamento precipitoso in varie direzioni.
Ecco perché è centrale oggi, per la democrazia italiana e sarda, il valore dell’unità, ecco perché nell’ANPI e nei Comitati bisogna salvaguardarla come la nostra pupilla. E’ questo oggi il bene più prezioso, che chi ha a cuore la democrazia deve contribuire a creare.
Alcuni compagni del Comitato a questa unità antepongono la necessità di unire la sinistra e pertanto, inconsapevolmente e in sicura buona fede, formano coordinamenti come momenti organizzativi, sul modello partitico, di compagni e compagne in una proiezione politico-elettorale. Le elezioni incombono. Ora, è tutto legittimo, impegnarsi per l’unità della sinistra è perfino un nobile obiettivo, che sta nel cuore di tutti noi. Ma ci vuole rigore: una cosa è l’azione nei partiti oggi sigle elettorali intorno ad un improbabile leader, altra l’impegno nei Comitati. Ci sono molti che stanno in entrambi, ma lo fanno senza commistioni e nella chiarezza. Smarrire questo discrimine non dà maggiore unità della sinistra, la indebolisce e sfascia i Comitati. E questa frantumazione anche degli organismi di base accentua la divisione anziché temperarla. Ecco perché, senza distogliere l’occhio dalle tormentate vicende della sinistra, occorre tenersi stretta l’unità d’intenti del Comitato d’iniziativa costituzionale e statutarie e le belle iniziative dell’ANPI. Come quella di sabato a S. Basilio che ti ripaga del tempo e della fatica che comporta la battaglia contro gli sfascisti vecchi e nuovi della Costituzione.
1 commento
1 Oggi giovedì 2 novembre 2017 | Aladin Pensiero
2 Novembre 2017 - 09:14
[…] Andrea Pubusa su Democraziaoggi. ——————————————— gio 2 nov 2017 aladinews aladin aladinpensiero […]
Lascia un commento