Soru di nuovo in campo? Torna nel luogo del delitto?

30 Ottobre 2017
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Amsicora

 

Soru assoluzione

Il chiacchiericcio del pollaio sardo dice con insistenza che Renato sta scaldando i motori e sarà di nuovo in campo per le prossime regionali. Ci sono molti indizi a rendere le voci credibili. Il nostro è molto attivo sul fronte convegnistico-politico. Vola da fiore a fiore da Sardos al Psdaz a Sinistra italiana e rimette in piedi una intellettualità sbandata e senza leader. Un ceto, sempre voglioso di essere oligarchia, ma senza riferimenti. Troppo pericoloso rimettersi col buon Francesco Pigliaru, che guarda troppo in alto,  troppo in sù, in aria e non plana sui problemi dei sardi in carne ed ossa. Si mormora anche che Massimo Zedda non gradisca offerte per viale Trento: sulle elezioni regionali si leva un acre odore di bruciato e lui come va il vento lo sente a naso. E’ uno straordinario sensitivo politico. Vede l’impresa in salita, dopo la modesta prova di Piglaru e la probabile uscita di scena di Renzi e non vuol essere lui a farne le spese. Meglio finire il mandato da sindaco con l’alone del vincente e puntare magari a una più comoda e sicura postazione nazionale.
Soru, invece, dopo le non commendevoli vicende giudiziarie e la barbina figura sulle questioni europee, l’eurodeputato più assente, non ha nulla da perdere. A Roma nessuno se lo fila coi giudizi per evasione ancora pendenti e viale Trento è l’unica chance che gli rimane, pensa sia alla sua portata. I sardi, brava gente, dimenticano in fretta e lui, da buon narciso, crede di essere indispensabile. L’assassino, del resto, torna sempre nel luogo del delitto o tenta di tornarci. Eccolo allora all’opera: chiama i suoi fedelissimi e propone di unire a loro una moltitudine di disperati. Un indizio? Il Convegno di lunedì prossimo all’Hotel Regina Margherita  su “La questione sarda: Indipendenza, Autonomia, Europa dei popoli”. L’iniziativa segue tanti altri incontri qua e là, meno pretenziosi nei mesi scorsi. Il dibattito di lunedì è qualcosa di più, è già una prima sintesi, una verifica in corso d’opera. E’ organizzato dall’associazione SardegnaEuropa di mister Tiscali ed è coordinato da un fedelissimo di Soru il Prof. Guido Melis dell’Università La sapienza, già beneficiato dall’ex presidente della Regione del seggio parlamentare nella scorsa legislatura. Tra i relatori un altro fedelissimo Luciano Marroccu dell’Università di Cagliari. All’inizio il pensiero alto. Poi una serie di personaggi in cerca di casa: Anthony Muroni (Associazione Sardos), Anna Maria Busia (Consigliere Regionale Centro Democratico), Christian Salinas (Segretario PSd’Az), Pierpaolo Vargiu (Deputato, Direzione Italia) e Antonello Licheri (Segretario Regionale Sinistra Italiana). Ma è aperto a tutti (”venghino, signori e signore, avanti c’è posto!“), a seconda di come butta, l’operazione avrà tanti altri aderenti, sigle, non masse, sia ben chiaro, con numerosi leaderini alla spasmodica ricerca di una coalizione. C’è lo sbarramento del 5 o del 10% da superare, amici miei, e da soli è dura: nessuno di questu statisti, destino cinico e baro!, può farcela da solo. E siccome non pensano di modificare la legge truffa regionale, troppo pericoloso contare i voti con una legge proporzionale, si propongono di fruire del premio di maggioranza dando a Soru la guida delle operazioni. Non è un caso che il Convegno sia concluso dall’ex segretario regionale del Partito democratico.
Tutti sperano che alla fine il PD abbozzi, come fece nel 2004 e dia via libera a Soru. Del resto non ha serie alternative, posto che Pigliaru, dopo la débacle referendaria del 4 dicembre, non lo vuole nessuno. Quella è stata una batosta senza replica. Un segnale inequivocabile, un preannuncio di perenne sconfitta. Meglio Soru. Ma anche Renato non è quello del 2004, che grazie ad una sapiente campagna propagandistica di Gavino Sanna, si propose come un sardo verace e di successo, poco incline alla trama politica, determinato a imprimere alla Sardegna il passo che aveva impresso alla sua azienda. Calorose accoglienze popolari, incoronazione di massa a Nuraghe Losa, vittoria entusiasmante. Ma poi i sardi hanno visto il suo vero volto: un autocrate, incapace di trattare e migliorare le istituzioni e l’amministrazione, velleitario con l’occhio sempre atteto ai suoi affari. Un disastro, tanto da essere sconfitto da un uomo privo di appeal come Cappellacci. Ora, dunque, l’operazione è a forte rischio. Ma la disperazione è tanta, nel PD e nei suoi alleati subalterni delle ultime regionali. Tutti hanno paura di perdere, molti di non rientrare nell’Assemblea di via Roma. E allora se avventura dev’essere, Soru forse è l’uomo giusto, dà ancora l’illusione di poter soddisfare tutte le voglie di seggio. Lui come B. apre a tutti, tutti sono i benvenuti. Ognuno può portare quel voto in più che serve. E i sardi? I poveri sardi, pieni di problemi? L’ultimo dei pernsieri. Di loro chissene… 

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