Alfiero Grandi del Comitato nazionale per la democrazia costituzionale
Si è tenuta a Roma lunedì 2 ottobre l’assemblea nazionale dei Comitati per la democrazia costituzionale (già Comitati per il NO). Ecco l’appello finale e uno stralcio della relazione introduttiv.
Appello finale Assemblea del 2 ottobre
1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna resistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.
2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il porcellum e l’italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.
3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.
4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.
5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.
6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.
Ecco ora uno stralcio della relazione introduttiva di Alfiero Grandi.
[…] Nel nostro paese vengono riproposte esplicitamente proposte di modifica della Costituzione, malgrado la vittoria del No. Il rilancio attuale mette direttamente in discussione non solo la seconda parte della Costituzione ma, superando ogni imbarazzo precedente, anche la prima, quindi i diritti che sono alla base della coesione sociale e che anzi andrebbero realizzati.
Questo dovrebbe chiarire a tutti che i meccanismi decisionali e l’assetto istituzionale sono decisivi per le scelte politiche. Un parlamento rappresentativo è in grado di ascoltare i cittadini e di fare politiche conseguenti per risolvere i loro problemi, un parlamento prono al volere dei capi no. Per questo è aperta in Italia una grande questione di democrazia, della sua qualità. Compromettere ulteriormente il ruolo del parlamento apre spazi alla destra che è presidenzialista da sempre, meno comprensibile è perchè il Pd si presti a questa deriva, se non in nome di un possibile ruolo neocentrista. In ogni caso gli altri settori politici, penso non solo alla sinistra, hanno il dovere di ingaggiare una battaglia nazionale democratica per ottenere un parlamento non solo eletto con un sistema proporzionale ma con parlamentari scelti dai cittadini.
Se stiamo agli squilli di tromba questa proposta di legge elettorale avrebbe i numeri per passare, ma molti e forti segnali dicono al contrario che si tratta dell’ennesima finta per evitare di restare con il cerino in mano per il fallimento dell’approvazione di una nuova legge elettorale.
Non facciamo gli scommettitori di professione, ma dobbiamo essere pronti a tutte le possibilità, mettendo in moto una campagna di informazione, per accelerare la presa di coscienza dei pericoli per la nostra democrazia, nata dalla Resistenza, avviando la mobilitazione più ampia possibile per esporre in qualunque situazione i semplici capisaldi che ho ricordato: potere agli elettori e rappresentanza reale della loro volontà.
Oggi chiediamo a tutti i Comitati territoriali, alle diverse associazioni che considerano la Costituzione un bene comune del nostro paese, di impegnarsi in questa campagna per ottenere una legge elettorale nuova, pienamente costituzionale, che garantisca piena rappresentatività del parlamento, a partire dal diritto degli elettori di decidere direttamente chi li deve rappresentare. Invitiamo a diffondere materiale, organizzare dibattiti e manifestazioni, per rendere chiaro che siamo ad un tornante decisivo e delicato da cui dipende la qualità della futura democrazia del nostro paese. Una campagna martellante di propaganda ha cercato di convincere i cittadini che la legge elettorale è materia complicata, inaccessibile, che è inutile occuparsene tanto non se ne farà nulla. Noi cercheremo di contrastare questa campagna e di risalire questa china, di informare, di chiarire e invitiamo quanti hanno a cuore le sorti della nostra democrazia ad appoggiare questa iniziativa o di agire in autonomia con lo stesso obiettivo. Facciamolo ora, se non vogliamo pentirci domani di quanto non abbiamo fatto. Una buona legge elettorale è condizione necessaria per garantire la Costituzione, questo dovrebbe essere il compito di tutti coloro che si sono schierati per il No.
1 commento
1 Oggi martedì 3 ottobre 2017 | Aladin Pensiero
3 Ottobre 2017 - 21:25
[…] del Comitato nazionale per la democrazia costituzionale Su Democraziaoggi. […]
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