Pigliaru, l’antiautonomismo di Rajoy è diverso da quello di Renzi?

23 Settembre 2017
2 Commenti



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 Andrea Pubusa

 Non l’avreste mai detto. Chi ha stigmatizzato per primo il pugno di ferro di Madrid contro Barcellona? Chi ha storto il naso a difesa del referendum per l’autodeterminazione del primo ottobre? Nientemento che il presidente della nostra Regione Francesco Pigliaru, che prontamente ha manifestato solidarietà alle istituzioni catalane. Non l’avreste sospettato, anche il Consiglio regionale ha approvato  all’unanimità un ordine del giorno unitario per esprimere la solidarietà al popolo catalano.
Ma Pigliaru non è quello stesso che un anno fa si batteva per la controriforma del titolo V della nostra Costituzione che sopprimeva l’autonomia regionale in Italia? Quello stesso che addirittura con la trasformazione del Senato in dopolavoro per sindaci e Consiglieri regionali voleva una disciplina che impediva alla Sardegna d’avere senatori? Direte: ma lì la genuflessione era volontaria, autocastrazione, evirazione non per mano altrui, ma propria, tipo “io del mio uccello faccio ciò che voglio!”. In terra di Spagna, no, amici miei, lì c’è la mano dura, c’è l’imposizione e questa il buon Francesco non l’accetta. La vasellina di Renzi sì,  invasioni della Guardia Civil negli uffici neanche a parlarne! Genuflessione a Matteo e ai suoi sodali sì, entusiastica!, ma arresti di funzionari ed esponenti no,  con sdegno!
E il nostro Consiglio regionale? Non è da meno. Quanto è cazzuto quando si tocca la democrazia! Si tiene una legge elettorale regionale che toglie ai sardi la voglia di votare e la rappresentanza,  ma non esita ad esprimere “ferma condanna su ogni azione di forza tesa a condizionare gli esiti della consultazione per l’indipendenza della Catalogna”. Sulla legge elettorale regionale non riesce neppure a porre rimedio allo scandalo della presenza di quattro femminucce su 60 maschietti, ma in quattro e quattr’otto unifica gli emendamenti per i compatrioti catalani.
I nostri consiglieri sentono istintivamente il travaglio del popolo catalano, a cui è impedito un voto democratico, ma non avvertono il grido di dolore del 50% dei sardi che hanno disertato le urne alle ultime elezioni regionali, non volendosi far coglionare da una legge ipermaggioritaria con duplice sbarramento, fatta a misura delle due forze più grandi e dei loro piccoli, miserabli valvassori. Respirano il “clima di messa in pericolo delle libertà democratiche” nell’altra sponda, mentre non si accorgono che qui è calpestato anche il diritto più elementare, quello di scegliere la propria rappresentanza con una legge giusta.
Pigliaru, a piè fermo: “agire con la forza, negare il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni politiche e di proporre riforme sull’autodeterminazione, è sempre una lesione grave dei valori e dei princìpi su cui si fondano le democrazie moderne. Per questo abbiamo espresso direttamente il nostro sostegno alla Generalitat e per questo la Sardegna è vicina al popolo catalano e alle sue istituzioni”. France’, ma come fai a dire queste cose dopo la vergognosa capitolazione dello scorso anno alla prevaricazione renziana? Forse che, nella sostanza, Rajoy comprime di più l’autonomia catalana di quanto lo facesse il tuo amichetto Matteo?
Francesco, dopo la capitolazione dell’anno scorso qualiasi cosa dica, sull’argomento non sei più credibile. E il Consiglio, per essere preso sul serio, dovrà fare almeno una nuova legge elettorale regionale democratica. E così mentre la nostra Assemblea regionale viene acclamata oltremare, qui non riesce  e non vuole neppure a portare in Consiglio un numero di donne che lo differenzi dalle assemblee islamiche!

2 commenti

  • 1 Oggi sabato 23 settembre 2017 | Aladin Pensiero
    23 Settembre 2017 - 08:19

    […] - Pigliaru, l’antiautonomismo di Rajoy è diverso da quello di Renzi? 23 Settembre 2017 Andrea Pubusa su Democraziaoggi. —————————————- […]

  • 2 egidio addis
    23 Settembre 2017 - 15:24

    Bravo,ottime considerazioni…..troppe vigliaccherie nello schieramento politico regionale a destra e a sinistra…purtroppo….chissa’ ne vedremo delle belle…..ma l’ottimismo e’ sotto i piedi…..e Pigliaru non e’ stato una guida saggia e convincente su nessun tema di governo….!!!

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