Soru e la mia colf

12 Febbraio 2009
2 Commenti


Fernanda Pinna

La lettrice Fernanda Pinna c’invia questa testimoninaza che volentieri pubblichiamo.

Santina, la mia colf, qualche giorno fa mi ha annunciato felice che il Presidente Soru sarebbe andato in visita elettorale nel suo comune, nell’hinterland cagliaritano, e, con visibile soddisfazione, ha preannunciato l’intendimento suo e della sua famiglia (marito pensionato e figlia studentessa universitaria) di andarlo a sentire. L’ho naturalmente incoraggiata nel suo proposito. Che bella la partecipazione anche delle colf alla politica! Mi è venuto in mente Lenin, secondo cui anche le cuoche, nella società socialista, avrebbero dovuto governare.
Dopo qualche giorno, le ho chiesto le impressioni sull’evento. Ecco la risposta.
- “Ha parlato da solo, e aveva un abito di velluto”, mi ha detto con scarso entusiasmo, lei, fuggita dal suo paesello di pastori, connette quell’abbigliamento all’arretratezza. “Ho avuto poi l’impressione – ha soggiunto - che quest’uomo avesse problemi, forse è timido, perché ogni tanto metteva e toglieva meccanicamente le mani di tasca. E poi ripeteva due, tre volte le stesse parole”.
- “Beh - ho risposto - poco importa il modo, ognuno ha il suo. L’importante è il contenuto…”
- “Sì – mi ha risposto pronta – ma è qui che sono rimasta delusa o forse sono io che non ho capito”.
- “E perché mai?”
- “Ha iniziato a parlare di fiumi, del mare, dei muretti a secco, dell’identità. Sembrava avesse un disco in testa, ripeteva queste cose con monotonia. Sa – aggiunge sorridendo – ci stavamo tutti addormentando!”.
- “Addormentando?”
- “Si , queste cose c’interessavano poco. Poi le dicono tutti. Sembrano frasi fatte”.
- “Ma son cose importanti”, osservo.
- “Certo, ma sa io penso al futuro di mia figlia, avrei voluto sentire qualcosa sull’occupazione. Sul futuro dei giovani…e lui invece ci parlava del metanodotto”.
- “Anche quello è importante”, controbatto.
- “Certo, ma sa io ho mio fratello da anni a Sondrio e quando chiama mi chiede sempre se ci sono speranze per un ritorno…io pensavo di potergli dire qualcosa di positivo e anche per questo sono andata a sentire Soru…e invece quando mi chiamerà dovrò rispondergli sempre allo stesso modo”.
- “E cioè?”.
- “Che dovrà pazientare e tenersi stretto il lavoro in Continente”.
- “ Ma forse è lei troppo pessimista”, ribatto.
- “Forse è vero, ma anche mio marito, che è più credulone, e mia figlia, hanno pensato la stessa cosa…”.
- “E cos’ha detto suo marito”?
- “Bruno era molto preoccupato. Ha detto che se Soru ha parlato di fiumi anche agli operai in lotta per salvare i posti di lavoro, c’è molta probabilità che la spunti Cappellacci… Sa lui vota a sinistra fin da quando era emigrato a Milano e lavorava in fabbrica. Stravedeva per Berlinguer. Nei politici gli piace la concretezza, che vadano al cuore dei problemi, Sa noi siamo gente modesta, c’interessano le cose semplici…il lavoro prima di tutto…le cose difficili non le capiamo, ci sembrano campate per aria”.

2 commenti

  • 1 Enea Dessì
    12 Febbraio 2009 - 10:48

    Molta sinistra pensa che non debba essere la Regione a creare occupazione, e se Obama, che si sta facendo in quattro per farsi autorizzare un piano da 800 mld di dollari per creare 3 milioni di nuovi posti di lavoro la pensasse nello stesso modo? In Sardegna ci sono almeno 1500 posti di lavoro da creare nel settore delle energie rinnovabili ma si preferisce in maniera ottusa sprecare risorse con centrali a carbone e per di più molto inquinanti.

  • 2 Sergio Ravaioli
    12 Febbraio 2009 - 12:05

    Non c’è niente di peggio che il liberismo visto da sinistra.
    In campo economico una lezione rimasticata, mal digerita e per nulla compresa. E quindi inconcludente, perchè non applichi ricette di sinistra ed applichi male quelle di destra!
    Ho l’impressione che gli elettori l’abbiano capito.
    Nel campo delle libertà civili, dove però si deve parlare di liberalismo e non di liberismo, la situazione a sinistra mi sembra messa meglio di quanto non lo sia a destra.
    Siamo un paese veramente incasinato.

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