Eluana è morta!

10 Febbraio 2009
2 Commenti


Red

Il primo sentimento è la pietas verso questa povera donna. Il secondo verso la famiglia ed il padre Beppino, esempio di compostezza, dignità e civiltà anche di fronte agli avvoltoi che volteggiavano sul corpo della figlia e sul suo dolore. Il terzo ai suoi avvocati, all’amico Vittorio Angiolini, al Prof. Marco Cuniberti e agli altri, che hanno limpidamente mostrato come la professionalità, la cultura giuridica autonoma, al servizio di grandi cause è fonte di liberazione e di avanzamento civile. Il quarto va ai giudici che si sono occupati del caso perché hanno mostrato quale bene prezioso sia la magistratura autonoma e indipendente e come essa, quando è ancorata alla Costituzione e ai suoi principi, sia un argine invalicabile contro tutti gli arbitri,  tutte le prepotenze e le arroganze. Il quinto pensiero và agli avvoltoi, variamente vestiti, che si sono sempre messi di traverso nei riguardi di una seria legislazione sul testamento biologico, imponendo agli altri le loro credenze tanto gridate quanto aride e prive di umanità. Avvoltoi che prima con atti amministrativi e poi con la forzatura della decretazione d’urgenza ed infine con lo strumento legislativo ad personam, contro le decisioni dei giudici e il buon senso, volevano ancora infierire sul povero corpo di Eluana. Una legge fatta apposta per lei e contro di lei, eppure a lei non applicabile in quanto tesa a vanificare una decisione definitiva dell’autorità giurisdizionale, di quella Corte d’appello di Milano che, in applicazione di una sentenza della Corte di Cassazione, aveva autorizzato la cessazione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale. Una legge costituzionalmente illegittima almeno nella parte in cui pretendeva d’essere applicata ad Eluana, ossia ad un caso già definitivamente deciso in sede giurisdizionale, come la Consulta non ha mancato in passato di affermare con importanti e ben note decisioni. .

Ora vorremmo il silenzio e il raccoglimento. Ma non possiamo permetterceli. Occorre che sui temi sollevati dal dramma di Eluana e della sua famiglia si vada avanti. Con la riflessione e con la lotta ferma e civile per una legislazione che consenta a tutti i cittadini di avere una fonte di libertà: a chi crede, di dare alla vita un significato conforme alla sua fede, e a chi non crede, di darne un altro differente ma altrettanto forte. Sapendo ognuno che le diverse posizioni sono tutte accettabili e rispettabili. E’ una battaglia difficilissima perché occorre essere civili e dialoganti per due (anche in conto di coloro che non lo sono). Ma le buone cause si vincono con la pazienza, l’intelligenza e la perseveranza. E sono queste virtù che noi  democratici dobbiamo mettere in campo.

2 commenti

  • 1 antonella
    10 Febbraio 2009 - 10:02

    Eluana ci ha fatto un ultimo dono.
    E’ come se ci avesse mandato un messaggio per esortarci ad essere più rispettosi, più civili, più umani e più laici (nel senso che bisogna avere rispetto di qualunque opinione, religione o credo).
    Ha rinviato a tutti noi il dovere di riflettere con calma prima di prendere decisioni su temi tanto importanti e delicati.
    Abbassiamo la testa in segno di lutto e di rispetto per lei e per la sua famiglia che ha lottato anche per tutti noi e per il rispetto dei nostri diritti.
    Ho il convincimento che con la morte di Eluana il bisogno di legiferare in materia di testamento biologico non sarà più “urgente” nel senso che il problema - salvo forti pressioni del Vaticano - verrà accantonato.

  • 2 Tore Melis
    10 Febbraio 2009 - 10:25

    Non rammaricatevi
    dai vostri cimiteri di montagna
    se giú al piano
    nell’aula ove fu giurata
    la Costituzione
    murata col vostro sangue
    sono tornati
    da remote caligini
    i fantasmi della vergogna
    troppo presto li avevamo
    dimenticati………..
    Piero Calamandrei

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