Andrea Pubusa
Vi posso fare una confidenza personale, di quelle da tenere riservate? Pian piano, mi sto convincendo che hanno ragione quelli che dicono che sono “arrevesciu“, un bastian contrario, uno che la pensa sempre in contrasto col senso comune. Non mi va bene niente, neanche quello che piace a tutti, alle persone di buon senso. Volete un esempio? Tutti vogliono la spiaggia pulita, senza cumuli di posidonia, volgarmente dette alghe. Tutti le scansano, spesso sono maleodoranti. Ed io? Arrivo a P. Pino e cosa vedo? La spiaggia completamente pulita. Ed anziché fare salti di gioia, che faccio? Mi incazzo. Prima stavo lì, tranquillo, isolato, in mezzo alle alghe, a leggere e a dormire, senza vicini, senza rotture. Ed ora? Ora ombrelloni a destra e a manca, grida, chiacchiere, ogni sorta di banalità. Percosse per i miei timpani, mazzate impietose per il mio povero cervello, maltrattato tutto l’anno da Renzi & C. Prima sentivo solo le confidenze segrete delle donne che parlavano di cose indicibili sotto l’ombrellone. Come quella suocera che narrava di un genero coglione che la voleva far da padrone nel suo negozio, presto rimesso al suo posto a male parole. O come quella coppia di amici, invitati a casa per una settimana al mare, che si facevano servire colazione, pranzo e cena. O quella donna pronta a tornare a casa se il marito non aggiusta all’istante l’autoclave…O telefonate lontane da orecchie indiscrete con interventi telefonici di soccorso alla figlia o all’amica, alle prese con un fidanzato coglione. O altre simili amenità. Ora invece? Ora veri e propri ricongiungimenti familiari sotto gli ombrelloni, chiacchiere dall’interno, decisamente più banali e noiose.
L’altra mattina tre nuclei familiari, sorelle e fratelli, due in vacanza dal Continente, l’altro di stanza a S. Anna Arresi dalla nascita. I primi con accento milanese. Seeenti, veeedi, vaaai. Gli altri sulcitani doc, tipo ffuccille, ppistolla, ccasseruolla… I milanesi con intercalare “in lingua”.
- “Appena siaaamo arrivaati, Efy ha montaato nel praato di fronte a domu una girandola che sparge l’acqua….per rinfrescare…come si fa a Segrate”. E Giuannica (intuisco che è l’altra sorella, che non viene al mare e sta sempre a casa)? “Deu s’acqua da ghettu a is froris scetti cun sa siccia apustis chi appu sciacuau in terra” (io l’acqua la getto ai fiori solo col secchio, dopo che ho lavato il pavimento di casa). “Non di fulliu acqua deu“. (Non ne spreco acqua io). “Ma tui in terra non sciacuas mai“. - “Maaa io traballu in fabbrica otto ore, non mi scraffu, creeediiimi“. - “Candu sesi in bidda, sesi sempri girottendi, senz’e fai nudda“. - “In effetti, mi stavo preparando per andare a Teulada, c’era uno spettacolo in piazza. Seu o no in vacanza?“. - Giuannica: “Giai chi bandasa a Teulada, pigami pasta bona ca deppiri beni fillu miu crasi“. -”Saaai coosaa le ho preeso? Taaagliolini“. - “E commentti è andatta“, fa la sorella sulcitana. - “A s’incrasi hooo chieesto: buooni i taaglioliiini?” - “Funta troppus“, risponde Giuannica, senza neanche ringraziare. - “E allooora meeettili in frizeer, per la prossima volta“. - “Ih! Allogaus bollenta, po cantu funta bonus!” (Proprio conservati volevano, per quanto erano buoni!). - “E su cibraxiu chi d’appu comprau, cottu in su forru a linna?” - “Ohi, 0hi!, Ge non fiara certu gustosu accoment’e su pani chi fera mamma in su forru“, con tono nostalgico e di rimprovero. - “Non soo cosaa fare, Giuannica è sempri scuntenta“. -”Poverina ha sofffertto, forse è un po’ ggellosa“, fa la sorella sulcitana.
Pausa. Finalmente! Approfitto. Cerco un po’ di prendere sonno sulla stuoia, dopo aver letto il fondo di Travaglio. Ma ahime! Ecco che attacca il marito, Efisiu in bidda, Efy a Segrate. - “E l’aaaltro gioorno il viigile, paassando ha viiisto la maaacchina nel cortile, e mi ha chieesto: “ha pagato il passo carraio?“. - “Veniamo una volta all’anno e pagu acqua, aliga, po tottu s’annu…” E giù contabilità varia. E via comparazioni fra regolamenti comunali, a Segrate, manco a dirlo!, è migliore. A quel punto, non so più che fare, impossibile dormicchiare, disperato mi alzo di scatto e corro in acqua, come quando uno scappa dal fuoco… Aiutooo! Agiuttoriu!
1 commento
1 Gian Giac
7 Agosto 2017 - 12:59
Bo non lo so, ma forse sono anche io arrevesciu. Benché di sinistra, da quando ero un ragazzino ho sempre avuto prima il canottino a remi che trasportavo sull’imperiale della cinquecento, poi il canotto con un piccolo fuoribordo che trainavo con la 128, e così via. Ancora oggi seppur invecchiato e sempre di sinistra vado a bordo della mia barchetta. Presto la massima attenzione a non fare danni sia alle cose che soprattutto alle persone, ma mi imbatto continuamente in caddozzi a bordo di supergommini e motoscafi ultrapotenti. Un esempio: a condurre il gommone è un energumeno con fisico gonfio di anabolizzanti, tatuato, occhialoni neri, che passa nel poco spazio tra me e un’altra barca: e ancora, un altro esempio una cambarata a bordo di gommone che esce dal porticciolo tenendo rigorosamente la sinistra, facendo a bordo un sacco di carraxio costringendo gli altri ad andare contromano per evitare la collisione. in entrambi i casi a bordo c’erano anche molti bambini così imparano.
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