Andrea Pubusa
Doddore è una di quelle persone che mi è stata da subito istintivamente simpatica. Non so perchè, ma quella sua idea indipendentista perseguita con ingenuità e confusione mi è sempre parsa nobile e generosa. E questo mi è bastato, a fronte di tanta meschinità nella politica tutto intorno, a indurmi a seguirne le gesta con rispetto.
Non so perché, ma pur senza leggere le carte, ho sempre ritenuta ingiusta ed eccessiva la condanna a 9 anni per complotto contro l’unità statuale. Così come oggi, a fronte di tanti evasori veri e dichiarati, che affollano perfino le istituzioni, mi è parsa fuori dal mondo la sua reclusione.
Le sue gesta sono sempre state simpaticamente dimostrative, come quel colpo di genio di dichiarare la Repubblica di Malu Entu. Così come mi è parso dignitoso, nella sua incredibilità, quel suo portamento presidenziale quando ha “occupato” l’isoletta e issato la bandiera. E, di conseguenza, mi sono parsi ridicoli quegli agenti che hanno “invaso” la piccola repubblica sarda e ne hanno deposto, manu militari, il presidente!
Ora, la mia simpatia e il mio rispetto per Doddore sono accresciuti, non solo perché si deve rispetto ai morti, ma perché quella morte ha dignità tanto più grande quanto più velleitaria e irreale appariva la sua battaglia. Doddore, come don Chisciotte, è l’ultimo cavaliere che s’inventa un mondo che non c’è, un visionario che lo vuole trasformare e informare a nobili ideali. Solo che mentre con l’hidalgo del romanzo, per sopprimere la sua follia visionaria hanno fatto fuori i suoi libri, fonte delle sue fantasie, qui è stato fatto fuori lui stesso, Doddore.
E su questa morte si apre nella tristezza un ancor più triste capitolo. Abbiamo una Carta costituzionale che pone la persona al centro di ogni cosa. I diritti inviolabili della persona sono riconosciuti e proclamati senza limiti. “E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà“. Dunque ancor prima “ogni violenza fisica e morale” è vietata. E non è violenza quella di non intervenire in modo adeguato di fronte a un detenuto che non beve e non mangia per protesta? I domiciliari non si negano ad alcuno. Perché a Doddore sì? Le autorità competenti scioglieranno i nodi e molto probabilmente su tutto calerà il silenzio. Ma - come diceva Pasolini - ci sono verità che tutti conoscono o intuiscono, e che tuttavia non si potranno mai provare in giudizio. Questa è certamente una di queste, anche se speriamo sia fatta luce e giustizia.
2 commenti
1 SERENELLA
6 Luglio 2017 - 16:54
Mi piace … R.I.P.
2 Oggi giovedì 6 luglio 2017 | Aladin Pensiero
6 Luglio 2017 - 20:12
[…] Doddore, un simpatico e generoso visionario 6 Luglio 2017 Andrea Pubusa su Democraziaoggi. Doddore è una di quelle persone che mi è stata da subito istintivamente simpatica. Non so […]
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