Sistema tedesco? E la sinistra?

3 Giugno 2017
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Andrea Pubusa

(Il sistema proporzionale personalizzato della Repubblica Federale Tedesca)

Sono da tempo un sostenitore del sistema elettorale tedesco. Non mi piacciono le leggi che stravolgono la rappreseentanza, le considero violazioni della sovranità popolare. Il sistema tedesco mi piacm perché è tendenzialmente proporzionale, e so che proporzionali puri non ne esistono. In Germania c’è lo sbarramento del 5%, ma è un correttivo inaccettabile? Forse a livello regionale è eccessivo, ma su scala nazionale può addirittura avere effetti benefici sul sistema politico.
Prendete la sinistra. Ad ogni giro di boa per gemmazione nascono almeno tre partiti. Dal PCI sono nati il PD, Riforndazione e poi il PdCI. Dai DS il PD e SEL. Da SEL e dal PD, sono scaturiti Possibile, Art. 1, SI. C’è ancora la lista Tsipras. Mi è capitato ad un recente congresso di Rifondazione di sentire una decina di partitini salutare, dicendo le stesse cose, proponndo di fare rete, ma rimanendo ognuno con la propria sigla e i propri “dirigenti”. Che senso ha? Inserirsi in qualche assurda legge elettorale per lucrare pochi seggi con pochi voti, come è avvenuto con la legge truffa sarda.
Come cade lo sbarramento del 5% in questo ambiente? Induce alla concentrazione, pena la scomparsa. Ma questo è un bene o un danno? E’ certamente un fatto positivo. In Italia esiste lo spazio per un robusto partito di sinistra. Ne ho avuto conferma durante la battaglia referendaria antiRenzi. Nei miei giri elettorali in tanti paesi ho visto sempre sale piene, platee intrelligenti e informate, unite dalla difesa della Costituzionee, ma frantumate sul piano politico. Riunire questo vasto mondo democratico non può che far bene alla sinistra e al Paese.
E le forze minoritarie e i piccoli movimenti? Lungi da me l’idea di comprimerli. Sono il sale della democrazie. Fanno spesso da battistrada e apripista in tante battaglie di progresso e civiltà. Tuttavia qusto ruolo non necessita di seggi o di accordi elettorali, Anzi, quando questi movimenti si sono buttati nell’avventura elettorale si sono polverizzati e sono scomparsi. Il Socialforum inegna. Agnoletto è andato a Bruxelles, ma la sua creatura è scomparsa.
Dunque, il 5% su scala nazionale va bene. Ci saranno i tre maggiori partiti attuali (M5S, PD  FI) ci sarà una sinistra unita, ci sarà la Lega. Quattro partiti. La Grosse Koalition inoltre chiarirà meglio la natura delle forze politiche, svelando anche ai ciechi che il PD è un partito di centrodestra.

Benvenga, dunque, il sistema proporzionale con sbarramento. Per me può andar bene anche in Sardegna, inventando un meccanismo che consenta anche di designare il presidente col voto. La nomina del presidente del Consiglio  dei ministri è pilotata dal presidente della Repubblica, che al livello regionale manca. I partiti sono ormai consorterie intorno ad un improbabile leader, spesso poco più che un intrigante di provincia. Il sistema senza un punto fermo sarebbe soggetto a intollerabili incertezze e turbolenze. Inividuare meccanismi di declinazione preventiva delle alleanze e in quell’ambito un criterio di scelta del presidente non è impossibile Il capolista della lista più votata della coalizione?). Ci può essere anche un vice, da far subentrare in caso di impedimento o morte del presidente eletto. Non in caso di sfiducia politica. In quel caso viene spezzato il vincolo elettorale e, dunque,tutti a casa: simul stabunt, simul cadent.
Speriamo bene.

1 commento

  • 1 Il commento. Sistema tedesco? E la sinistra? | Aladin Pensiero
    3 Giugno 2017 - 14:50

    […] Andrea Pubusa su Democraziaoggi Sono da tempo un sostenitore del sistema elettorale tedesco. Non mi piacciono le leggi che stravolgono la rappreseentanza, le considero violazioni della sovranità popolare. Il sistema tedesco mi piacm perché è tendenzialmente proporzionale, e so che proporzionali puri non ne esistono. In Germania c’è lo sbarramento del […] Democraziaoggi 3 giugno 2017 […]

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