“FINO A CHE OGNI SCHIAVITU’ SARA’ BANDITA”. UN INCONTRO DI MEDITAZIONE DELLE EPIGRAFI DI PIERO CALAMANDREI PER I MARTIRI DELLA RESISTENZA
La mattina di sabato 22 aprile 2017 si e’ svolto a Viterbo, presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”, un incontro di lettura, commento e meditazione delle epigrafi per i martiri della Resistenza dettate dall’illustre giurista antifascista Piero Calamandrei (Firenze, 1889-1956).
Certi di far cosa gradita a chi legge in calce le riproduciamo integralmente.
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L’incontro faceva parte di una serie di incontri di accostamento alle figure, ai valori e al lascito della Resistenza, affinche’ ci si ponga alla scuola dell’antifascismo vivente e con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza - la nonviolenza essendo l’antifascismo concreto e coerente - si rifletta e si agisca qui e adesso contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa dell’unico mondo vivente casa comune dell’umanita’.
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L’incontro si e’ concluso rinnovando l’appello al Parlamento per tre provvedimenti urgenti e indispensabili per far cessare la strage nel Mediterraneo e contro la schiavitu’ e il razzismo in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; abrogare tutte le folli, scellerate ed incostituzionali misure razziste imposte dai governi italiani negli ultimi decenni (dall’antilegge Bossi-Fini fino all’orrendo decreto Minniti).
Sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che “riconosce e garantisce i diritti inviolabili” di tutti gli esseri umani (art. 2); sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce il diritto d’asilo (art. 10); sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che “ripudia la guerra” (art. 11).
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il primo dovere e’ salvare le vite.
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”
Viterbo, 22 aprile 2017
Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com
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PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA’ DELLA RESISTENZA
VIVI E PRESENTI CON NOI
FINCHE’ IN LORO
CI RITROVEREMO UNITI
MORTI PER SEMPRE
PER NOSTRA VILTA’
QUANDO FOSSE VERO
CHE SONO MORTI INVANO
(In limine al libro Uomini e citta’ della Resistenza)
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DA QUESTA CASA
OVE NEL 1925
IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA
DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D’ORDINE
NON MOLLARE
FEDELI A QUESTA CONSEGNA
COL PENSIERO E COLL’AZIONE
CARLO E NELLO ROSSELLI
SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII
IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA
MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE
INCONTRO ALL’AGGUATO FASCISTA
CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO
IL 9 GIUGNO 1937
A BAGNOLES DE L’ORNE
MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI
DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI
QUANDO SPUNTO’ L’ALBA
SI VIDERO IN ARMI
SU OGNI VETTA D’ITALIA
MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO
VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI
CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO
GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL’AVVENIRE
GIUSTIZIA E LIBERTA’
(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)
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GIUSTIZIA E LIBERTA’
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO
(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)
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NON PIU’ VILLA TRISTE
SE IN QUESTE MURA
SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI
ARMATI SOL DI COSCIENZA
IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI
VOLLERO
PER RISCATTARE VERGOGNA
PER RESTITUIR DIGNITA’
PER NON RIVELARE IL COMPAGNO
LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE
NON TRADIRE
(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita’ - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi “Villa triste”)
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GIANFRANCO MATTEI
DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA
NELL’ORA DELL’AZIONE CLANDESTINA
FECE DELLA SUA SCIENZA
ARMA PER LA LIBERTA’
COMUNIONE COL SUO POPOLO
SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO
SU QUESTA CASA OVE NACQUE
RIMANGANO INCISE
LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE
QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE
E INVITTA CONSEGNO’ ALL’AVVENIRE
LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE
“SIATE FORTI - COME IO LO FUI”
Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944
(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l’11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)
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LA MADRE
QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI
SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE
IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL’USCIO
PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO
MA QUANDO IN UN UNICO SPARO
CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO
LA MADRE DISSE
NON VI RIMPROVERO O FIGLI
D’AVERMI DATO TANTO DOLORE
L’AVETE FATTO PER UN’IDEA
PERCHE’ MAI PIU’ NEL MONDO ALTRE MADRI
DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA
MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA
SE PIU’ LA SERA NON TORNERETE
IL PADRE E’ FORTE E RINCUORA I NIPOTI
DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO
MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA
O FIGLI CARI
VENGO CON VOI
(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)
- segue il 13 agosto -
1 commento
1 Oggi mercoledì 9 agosto 2017 | Aladin Pensiero
9 Agosto 2017 - 08:28
[…] Rileggendo oggi le epigrafi di Calamandrei 9 Agosto 2017 Su Democraziaoggi. ————————— merc 9 ago 2017 […]
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