Lucia Pagella
(Wanted!)
Mancano pochi giorni ormai al grande evento : le primarie per scegliere il nuovo segretario del PD dopo il gran rifiuto di Renzi che, pur non avendo capito nulla della sberla rifilatagli dagli italiani in occasione del referendum, ha dato le dimissioni da detta carica per averlo annunciato in precedenza come il peggiore degli eventi possibili in caso di sconfitta.
Ovviamente da qualche tempo impazzano i sondaggi ed i nuovi guru fanno a gara per sbagliare di meno ma oramai la loro credibilità é prossima allo zero come quella degli economisti sempre indaffarati a distribuire pagelle alle società che, dopo congruo compenso, chiedono loro di dargli le A che desiderano.
Questi, peraltro - che non si sono neppure accorti della crisi, quella vera, sull’uscio delle nostre case - sono in parte giustificati perché hanno fatto i loro interessi di bottega mentre gli altri hanno deciso di legare l’asino dove vuole il padrone e non certamente perché vergini di servo encomio. E’ interessante notare come i risultati variano a seconda del committente-conduttore e della sua posizione politica: partiti o movimenti che per l’uno non riescono neppure a superare la soglia di ingresso al parlamento, per l’altro sono di uno o più punti al di sopra di questa. Nella stessa serata, ad esempio, un sondaggista ha dato il movimento di Bersani al 3,5% mentre un altro lo ha dato al 5% in perfetta sintonia con la posizione politica di chi aveva conferito l’incarico. Apparentemente non sono differenze significative ma anche scarti modesti servono per orientare gli elettori soprattutto in un paese che non ama i perdenti.
Il sign. Nessuno ha già dato fiato alle trombe per sottolineare come il suo 67% raccattato nei circoli abbia asfaltato gli avversari ovviamente senza far menzione del fatto che tale stratosferico risultato lo ha raggiunto dopo aver modificato il DNA del partito che oggi è il PDR. Se proseguisse la sua marcia trionfale, come ama dire “ non ce ne sarebbe per nessuno “. E’ vero che gli elettori in seguito potrebbero deporre nelle urne ovetti avvelenati ma quanti di loro, sentendosi traditi,e convinti della impossibilità di contrastare il rottamatore avrebbero voglia di scomodarsi per andare a votare persone più degne? Si rischia di vedere compromesso l’esito delle prossime elezioni politiche perché si lascia il boccino in mano al caro leader facendogli un regalo insperato : quello di darlo per vincente almeno alle primarie e, quindi, a cascata, anche alle elezioni.
La situazione, inoltre, deve essere valutata nel suo complesso: Renzi preme per anticipare le elezioni perché non vuole intestarsi la nuova manovra lacrime e sangue e redarguisce il ministro dell’economia che, infatti, proprio in questi giorni ha fatto l’ultima giravolta e, pur avendo perso per strada migliaia di iscritti, può sempre contare sulla platea di coloro a cui piace vincere comunque in attesa delle mance e dei condoni per non parlare delle truppe cammellate che vengono retribuite per partecipare ad un voto che viene dato solo per il misero interesse rappresentato dalla paghetta; nessuno alza un dito per arrivare ad una nuova legge elettorale perché tutti trovano quella uscita dalla penna della consulta la più idonea a battere il movimento 5 stelle ed a imbastire inciuci in una situazione tripolare; la destra di Berlusconi,infine, sta rialzando la testa e sogna un Nazareno bis.
In questo quadro coloro che dovrebbero avere come scopo primario il riappropriarsi del PD sembrano rassegnati ad una vittoria ineluttabile del peggio sottovalutando alcuni interessanti movimenti delle ultime ore che potrebbero prefigurare anche un esito diverso sia delle primarie che delle elezioni scoraggiando coloro che si sono sentiti traditi, marginalizzati ed infine costretti ad andarsene.
Orbene, nonostante sia del parere che i partiti ( intendo quelli veri ) abbiano tutto il diritto di eleggersi il segretario che desiderano ed il premier che ritengono più idoneo a condurre le lotte in favore dei valori in cui credono, non posso ignorare la situazione in cui ci troviamo ed allora “ à la guerre comme à la guerre “. Ritengo che la difesa della democrazia e della giustizia sia troppo importante per consentirci di formalizzarci e che, facendo uno strappo a vecchi principi, sia opportuno che tutti coloro che hanno a cuore valori così fondamentali da determinare la vita delle generazioni future questa volta partecipino in massa alle primarie allo scopo di abbassare il quorum dei consensi dell’ex segretario; solo così potremo sperare in un successivo risultato elettorale che non segni la definitiva sconfitta di tutto il popolo della sinistra come preconizzato dai soliti noti sondaggisti.
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