Red
Il Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria di Cagliari, in sintonia col Comitato nazionale per la democrazia costituzionale, aderisce alla giornata europea di mobilitazione per la difesa della sanità pubblica “Our Health Is Not For Sale” – “La nostra Salute non è in vendita”, oggi 7 aprile 2017.
Difendere ed estendere il Sistema sanitario pubblico in Italia è un punto essenziale per la realizzazione del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana che impegna tutti gli organi dello Stato a tutelare la salute “come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, garantendo cure gratuite agli indigenti.
Il sistema sanitario pubblico italiano (SSN) costruito sulla base della riforma del 1978, riconosciuto universalmente come uno dei migliori nel mondo, purtroppo da troppi anni è sottoposto ad un costante e progressivo indebolimento sia per i tagli finanziari a cui è sottoposto, sia per l’evidente spinta alla privatizzazione dei servizi. La riforma del 1978 aveva l’obiettivo di sopperire all’insufficienza del precedente sistema mutualistico, che cristallizzava le disuguaglianze nel diritto alla salute, introducendo l’attuazione di principi costituzionali e in particolare il diritto alla cura e alla salute delle persone.
L’indebolimento del Servizio sanitario nazionale viene motivato con ragioni di costo, ma in realtà l’Italia spende per la sanità meno dei paesi che hanno privatizzato la salute, tanto è vero che la spesa italiana è sotto la media Ocse ed europea. Il vero obiettivo di queste manovre è dare una spallata al sistema pubblico per aprire alla privatizzazione della sanità e agli enormi guadagni che questo consentirebbe sulla salute dei cittadini.
Occorre arrestare i tagli al sistema pubblico ed anzi occorre invertire la tendenza per garantire un livello accettabile e moderno di tutela della salute a tutte e a tutti, che dovrebbe essere uno dei parametri essenziali di attuazione dei principi fondamentali della Costituzione. Tagliare i finanziamenti al sistema sanitario pubblico vuol dire renderlo meno efficiente e spingere l’utenza a rivolgersi alle strutture sanitarie private, che invece dovrebbero essere parte del sistema di programmazione pubblica rispettandone rigorosamente principi ed obiettivi.
Contrasteremo in ogni modo il tentativo di trasformare il sistema sanitario pubblico, fondato sul diritto alla salute, in un sistema basato sulle assicurazioni private e sulla privatizzazione delle cure e della medicina.
Nel 2016 11 milioni di italiani hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche, ben 2 milioni in più rispetto al 2012. Nello stesso tempo i cittadini vengono spinti a rivolgersi al privato per prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non viene messo in condizione di erogare.
Per questo il Comitato per il No nel referendum costituzionale e il Comitato contro l’Italicum aderiscono alla seconda giornata europea di azione contro la commercializzazione della salute “Our Health Is Not For Sale” – “La nostra Salute non è in vendita” che si svolgerà il 7 aprile prossimo e invitano tutti i Comitati territoriali ad aderire e a partecipare alle manifestazioni che si svolgeranno nella giornata.
Scheda sul diritto alla salute nella Costituzione
LA TUTELA COSTITUZIONALE DEL DIRITTO ALLA SALUTE
La Costituzione italiana riconosce il diriitto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. Così recita il I° comma dell’art. 32, ad esso interamente dedicato:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Il contenuto del diritto che la Costituzione riconosce a tutti gli individui è complesso:
la situazione di benessere psico- fisico intesa in senso ampio con cui s’identifica il bene “salute” si traduce nella tutela costituzionale dell’integrità psico-fisica, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto alle prestazioni sanitarie e della cosiddetta libertà di cura (in altri termini, diritto di essere curato e di non essere curato).
Il diritto alla salute, come diritto sociale fondamentale, viene tutelato anche dall’art. 2 Cost. (“ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”); essendo, inoltre, intimamente connesso al valore della dignità umana (diritto ad un’esistenza degna) rientra nella previsione dell’art 3 Cost. (“ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese ”).
Il ruolo dello Stato è anch’esso variegato come riflesso della complessità del contenuto del bene oggetto di protezione: per realizzare la protezione dell’integrità psico-fisica o la salubrità dell’ambiente esso si impegna “negativamente” ossia si astiene da azioni che comporterebbero la lesione dei relativi diritti; per garantire, invece, il diritto ai trattamenti sanitari l’impegno delle Istituzioni è attivo, perché affinché i titolari ne possano godere effettivamente esse debbono predisporre le strutture e ogni altra condizione necessaria per offrire l’assistenza sanitaria. Come abbiamo detto, visto che la Carta costituzionale sancisce inequivocabilmente il diritto dei cittadini a vedere tutelata la propria salute lo Stato deve assumersi il compito di realizzare tutte le condizioni affinché ciò avvenga; questo equivale a dire che il servizio sanitario nazionale è l’esplicazione dei doveri costituzionali a carico dello Stato e a favore della comunità.
La Costituzione garantisce la gratuità del servizio per gli “indigenti”; per quanto riguarda tutti gli altri soggetti non rientranti in quella categoria è prevista una forma di compartecipazione dell’utente con lo Stato (il ticket sanitario) per la copertura delle spese relative alle prestazioni sanitarie erogate dal SSN.
Estratto da
www.cortegiustiziapopolare.it/wp…/09/DIRITTO-ALLA-SALUTE-x-sito-CGP.pdf
1 commento
1 Oggi sabato 1° aprile 2017 | Aladin Pensiero
1 Aprile 2017 - 08:30
[…] “Our Health Is Not For Sale” – La nostra salute non è in vendita. Red su Democraziaoggi. sab 1 aprile 2017 […]
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