Italicum: la Consulta spiega, ma non convince

10 Febbraio 2017
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Red

La Consulta: no al referendum leghista – Repubblica

A dopo  le riflessioni, ecco ora la sintesi dell’Ansa sulle motivazioni della Consulta, seguita da una breve notazione. 

“Le modalità di attribuzione del premio attraverso il turno di ballottaggio determinano una lesione” perché per come è congegnato l’Italicum “il premio attribuito al secondo turno resta un premio di maggioranza e non diventa un premio di governabilità”. Per questo tale premio deve essere vincolato all’esigenza costituzionale “di non comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell’assemblea elettiva e l’eguaglianza del voto”. Lo scrive la Corte Costituzionale nelle motivazioni sull’Italicum.

Italicum: Corte, garantire maggioranze omogenee  - La Costituzione, “se non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici, tuttavia esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare, all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee”. E’ quanto scrive la Consulta nella sentenza sull’Italicum.

Italicum:Consulta, premio con 40% non irragionevole - La soglia del 40% per l’attribuzione del premio di maggioranza “alla luce della ricordata discrezionalità legislativa in materia” “non appare in sé manifestamente irragionevole, poiché volta a bilanciare i principi costituzionali della necessaria rappresentatività” “con gli obbiettivi, pure di rilievo costituzionale, della stabilità del governo del Paese e della rapidità del processo decisionale”.
Che dire sulla sentenza? Che il premio non ci pare ragiovevole, anzi ci sembra violi l’uguaglianza del voto sancito dall’art. 48 Cost.
Ci pare bizzarro anche il sistema del sorteggio sui capilista. sistema che invece andrebbe eliminato.
Ha tuttavia ragione Massimo Villone, quando, a Cagliari, lunedì ha detto che la Corte può manipolare, ma non riscrivere la legge e, inoltre, che i giudici della Consulta devono lasciare un testo direttamente applicativo. perché non si può rimanere senza legge elettorale col rischio di sospendere sine die le elezioni.
Dunque, la palla è rimessa alla politica, che tuttavia non pare ispirata dall’intento di guardare all’interesse del Paese e al suo sviluppo democratico. Rilanciare sovranità popolare e rappresentanza piena è ancora una volta compito dei comitati. Certo questo è l’impegno del “Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria” costituitosi a Cagliari come prosecuzione del Comitato per il NO.

1 commento

  • 1 Legge elettorale | Aladin Pensiero
    10 Febbraio 2017 - 12:06

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