Sardegna: governabilità tragicomica… senza governatore e senza PD!

25 Gennaio 2017
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Amsicora


Li avete sentiti, quelli del PD? Ci hanno rotto per  tutto il 2016 con la storia delle governabilità. Renzi e i suoi maggiordomi locali ci hanno costretto a fare gli straordinari con comitati e assemblee dal basso per battere lo scasso costituzionale. Dicevano di puntare a quel bene supremo, che chiamano governabilità, e nel frattempo che facevano? In Italia lo stiamo vedendo oggi con lo sfascio istituzionale e organizzativo che terremoti e neve comprovano. In regione, siamo addirittura al vuoto politico integrale. Sotto vuoto spinto! Pigliaru non ha più la guida della Giunta. Forse non l’ha mai avuta o l’ha persa da tanto. Sorge il dubbio che non sappia guidare. Ma ce l’ha la patente? Per tutto il 2016 ha posato per i fotografi e le telecamere con Renzi e i missi dominici, ministri e sottosegretari, venuti a convincerci che rinunciare al voto per il Senato è una grande conquista democratica, che lo è anche per i territori perdere la rappresentanza provinciale in favore di un podestà-commissario di nomina regionale e che l’attacco alle autonomie costituzionali delle regioni nel resto del Paese, esalta, addirittura “premia” (sic!) la specialità sarda. Che botta hanno rimediato sono stati sommersi da una valanga si NO. Il povero Pigliaru non si è ancora ripreso!
Tranquilli, compagni ed amici, il presidente può mancare, ma la governabilità no. C’è forte e decisa. Ricordate nei partiti comunisti? In URSS molti non sapevano neanche chi era il capo del governo. C’era il segretario generale del Partito a dettare la linea politica. E di Stalin, Krusciev, Breshnev, Gorbaciov e compagnia cantante tutti sapevano anche quando avevano un raffreddore. Ma, ahinoi!, il PD sardo non ha neanche segretario! Lo ha perso per strada, anzi in… Tribunale. Evasione fiscale, mica scherzi! Ma sono cose vecchie dell’inizio dell’anno scorso. Eh sì, proprio così! Ma da Tramatza non viene fuori nulla. E’ che il locale non è loro, del PD intendo, se no potevamo murarli dentro, tenerli a pane ed acqua e farli uscire dopo la fumata bianca. Conclave fino al mitico annuncio: habemus segretarium!
E dire che riunioni se ne sono fatte! Centinaia…ma nulla. Il compito è difficile. C’è anche un garante nazionale, nominato da Renzi, il trombettiere trombato, anch’egli scomparso dai teleschermi e ormai difficilmente riciclabile. Re dei ballisti, ormai increduto anche da se stesso. Ha messo la fiducia sulla legge elettorale più bella del mondo, l’Italicum, ed ora lavora alacremente ad abrogarla senza averla mai provata. Ma neanche questo riesce a fare. La massacra la Consulta.L’ha fatta per sé il furbastro, come l’han confezionata per lor signori il PD e il PDL (ora FI) sardi, a ridosso delle ultime elezioni regionali, per cassare chi sta fuori dal coro. Bel concetto di democrazia! O con me o fuori dalle balle! Non si disturba il manovratore. Senza tener conto, però, che le bugie hanno le gambe corte e che ci sono anche gli altri, gli italiani. Hanno bevuto anche quelle del cavaliere, (ormai ex) ma non le sue. E’ che  B. aveva stile nel presentarle così dal farle apparire vere. Lo faceva con garbo, usando vasellina. Renzi neanche questo: pretendeva di far simpatia con l’arroganza, di avere il tuo consenso, facendoti male. E’ giunto perfino a minacciare l’uso del lanciafiamme per i suoi critici. Poverino! Non faceva più neanche ridere. Io non ci credo, si ben chiaro, ma molti dicono che sia una cugurra, che porti sfiga.
E Pigliaru? Ha il 60% dei consiglieri col 19% dei voti dei sardi, al netto del 50% degli astenuti. E si vede: governabilità e governo zero. Consenso sotto zero. Farebbe ridere, se non ci fosse da piangere per l’insipienza. Hanno gridato che hanno soppresso le province  il governo “amico” ci ha creduto e non gli ha dato i fondi per questi enti. Ed è logico: che fa il governo eroga somme, con questi chiari di luna, per enti ormai inesistenti? Parola di Pigliaru ed Erriu!
Sia come sia, governabilità, in Italia e in Sardegna, che chimera! Un anno di cavolate contro la Costituzione, e guardate che bella governabilità nei territori, senza organismi democratici sovracomunali, coi comuni smantellati, lasciati senza mezzi.
Ma torniamo a noi. Tramatza dicevamo non partorisce il segretario regionale. Satrapie del PD in sorda e oscura lotta fra loro. Consorterie che si bloccano l’un l’altra. Bilanciamento perfetto! Forze opposte uguali e contrarie creano l’immobilismo integrale! Ricordate le leggi elementari della fisica? Funziona anche in politica, non solo in natura. Checks and balances, direte voi. No qui è altra cosa: bande uguali e contrarie si paralizzano. Qui poi le bande son tante e premono tutte in senso opposto verso il centro come tanti petali spingenti di una margherita. Così l’obiettivo diviene irraggiungibile. Motore rumoso, ma immobile. Ci vorebbe una pensata. Che so io? Un sorteggio! Col notaio, naturalmente! Almeno così finalmente nel PD un po’ di governabilità!

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