Andrea Pubusa
Caro Pigliaru,
credo non ti siano sfuggite le graduatorie sul gradimento per sindaci e governatori di regione stilate da IPR-Marketing per conto de “Il Sole-24 ore“. Salto a piè pari montagne di possibili ragionamenti (compresa l’attendibilità di tali rilevazioni), e vengo al punto che ti riguarda.
Per quanto mi dispiaccia sul piano personale (sei pur sempre un mio stimato collega!) tu, Francesco risulti penultimo in assoluto nel gradimento e decisamente ULTIMO quanto a differenza tra consenso elettorale e attuale valutazione dei cittadini (-12,5%). Ora, se tu ben rifletti, il tuo consenso oggi si avvicina allo zero. Infatti, tu hai preso solo il 19% dei voti reali, al netto dell’astensione pari al 50%. Pertanto, hai avuto in partenza un consenso reale molto basso, ancorché tu abbia il 60% dei consiglieri regionali, grazie all’iperpremio di maggioranza delle legge truffa regionale e all’irragionevole sbarramento che ha impedito di accedere all’Assemnblea alle liste di Michela Murgia e Mauro Pili nonostante abbiano preso, rispettivamente, oltre 70 e 40 mila voti. Insomma è l’imbrolio legislativo che ti ha reso apparentemente forte, pur essendo debole, anzi debolissimo. Poi alla scarsezza di originario consenso tu hai aggiunto del tuo, formando una delle giunte più tristi della storia dell’autonomia e, fatto inaudito, hai dato prova di sottomissione al governo centrale e a Renzi, quale mai si era verificato prima. Anche le giunte democristiane dell’era del centrismo non erano così piattamente e dichiaratamente sdraiate dinnanzi al governo nazionale. Ricordati che questa è la terra dei Tuveri, dei Gramsci, dei Lussu, dei Laconi, dei Dettori, dei Melis e via dicendo. L’autonomia e anche qualcosa di più è nel DNA dei sardi dalle istituzioni stamentarie e prima ancora. Le tue foto con Renzi della campagna referendaria costituiscono la prova incancellabile di un tuo sostanziale tradimento di questo sentimnto e della istituzione che presiedi. Renzi, infatti, col suo attacco alla Costituzione ha puntato a cancellare le autonomie regionali in Italia, a porre le Regioni alla mercé della volontà e del capriccio del governo centrale. Tu, insieme a Ganau e Demuro, hai sostanzialmente aderito ad una novella “fusione perfetta” demolitrice delle istituzioni sarde. Hai sostenuto goffamente e falsamente che lo Statuto speciale sarebbe rimasto comunque salvo, perché non investito dallo scasso renziano. Ma anche i bambini capiscono che la torsione centralistica del trombettiere (ora trombato) toscano, se vincente, avrebbe travolto anche gli Statuti speciali, contro i quali gli umori generali a livello nazionale hanno decretato già la condanna a morte. Avete addirittura teorizzato una tacita abrogazione dello Statuto nella parte in cui prevede l’incompatibilità fra consigliere regionale e membro del parlamento, quando noi del Comitato per il NO vi abbiamo fatto rilevare la follia del vostro appoggio alla eliminazione del carattere elettivo del Senato, con la preclussione ai sardi di farne parte: Staturo sardo, art. 17, capoverso:
“L’ufficio di consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere…“. Insomma, avete detto che lo Statuto era abrogabile in qualunque sua parte tacitamente, senza neppure seguire la formale procedura statutaria che prevede la deliberazione del Consiglio e in caso di contrarietà un pronunciamento referendario dei sardi. Avete così prestato consenso all’aggressione più volgare che l’autonomia regionale sarda, la sua legge fondamentale e le sue istituzioni abbiano mai subito. Una sorta di “fusione perfetta” post-litteram! Era, invece, tuo e vostro dovere ergervi a difensori del sentimento e della storia del popolo sardo che nello Statuto ha il punto di arrivo di una lotta che risale almeno al decennio rivoluzionario di fine ‘700.
Questo spiega quel 10% in più del NO nell’Isola e l’azzerameento del consenso a te e alla tua giunta.
A questo punto, non prendertela a male, sai che sono un amico e che non ti direi mai una bugia né ti darei un consiglio fraudolento o dannoso per te. Fai una nuova legge elettorale, che dia ai sardi vera rappresentanza e che, conseguentemente, li solleciti a tornare alle urne. Se vuoi, in quest’opera ti dò una mano anch’io … aggratis. Prestato questo grande servigio ai sardi, saluta e lascia. Fai un’uscita da grande. Se rimani, non hai alcuna possibilità di ripresa. Non troverai neanche persone di valore per sostituire le anime morte che formano il tuo esecutivo. Il PD, tu lo sai meglio di me, non può che affossarti. E’ dieci mesi senza segretario non tanto per le sue divisioni, ma semplicemente perché non è un partito. E’ un’accozzaglia di consorterie in guerra fra loro, in cui non si serba neanche memoria dell’interesse pubblico. Questo non è il tuo ambiente!
Mi rendo conto della tragedia sarda: non c’è un’alternativa pronta, ma, fatta una nuova legge elettorale, sgomberare il cadavere è la premessa doverosa per provare a ripartire. La Sardegna e i sardi ne hanno bisogno.
Link sulla graduatoria sindaci:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-13/governance-poll-2016-classifica-citta-citta-163252.shtml?uuid=ADeJWDYC
Link sulla graduatoria governatori:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-13/governance-poll-2016-i-governatori-primato-e-zaia-161705.shtml?uuid=AD0hsvXC
1 commento
1 Mercoledì 18 gennaio 2017 | Aladin Pensiero
18 Gennaio 2017 - 09:21
[…] voluta da Renzi. Segui il mio consiglio da amico: fai una nuova legge elettorale e lascia Andrea Pubusa su Democraziaoggi. merc 18 genn 2017 […]
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