M5S: che malandrini! Pretendono l’etica nella politica!

4 Gennaio 2017
Nessun commento


Amsicora

 

.M5s, sul blog di Grillo il codice per gli eletti:
Beppe Grillo durante il suo “discorso di fine anno” (ansa)Che malandrini questi del M5S! Pretendono l’etica nella politica! Ecco la loro nuova trovata! Un codice etico. Mentre gli altri partiti si sono mangiati lo Stato, le banche e tutto ciò che c’è di commestibile in Itaoro riscoprono la pubblica morale! Ma gli altri non ci cascano! E giù a far loro le pulci. I più pronti, manco a dirlo!, sono sempre quelli del PD, che, anziché serbare un pudico silenzio, escono dalla loro cosca o da una delle tante loro consorterie cementate dall’immoralità e appaiono in TV, dando giudizi e sentenziando. Insorgono, austeri, anche campioni olimpionici del cambio casacca.
Ma cosa imputano al M5S?
Varie colpe, tutte gravi, anzi gravissime! Innanzitutto, il codice di comportamento dei parlamentari. La contestazione? Aver autoridotto il trattamento economico dei loro eletti. Che mascalzoni! Mentre gli altri rubano a man bassa, loro non prendono neppure ciò che la legge gli dà. Che pessimo esempio! Questo sì che è populismo, udite! “L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo“. Demagogia allo stato puro! Per carpire il voto agli ingenui! Che mascalzoni!
Non paghi di tanta malvagità, stabiliscono che da loro ciascuno non può fare i cavoli propri, ma c’è una disciplina rispetto a regole predeterminate e accettate, fissate nel codice etico. Sentite. che spietatezza! “Espulsione dal gruppo parlamentare del M5S: I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch’essa a maggioranza”. Liberticidi! Questa sì che è violazione palese delle libertà individuali, frutto della Grande Rivoluzione! Ci vogliono far regredire di 230 anni! Guardate che bello negli altri partiti, dove ognuno va e viene in scioltezza! Li sì, la libertà la si respira!
Non paghi di tanta perversione, l’altro giorno hanno pubblicato un codice etico, sì proprio così, etico, ieri approvato dal voto online. Qui addirittura raggiungono l’apice dell’autoritarismo prevaricatore. Che subdoli! Richiamano addirittura la Costituzione! “I portavoce sono consapevoli del fatto che, ai sensi dell’art. 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore: nell’adempimento di tale dovere, ogni portavoce tiene comportamenti eticamente ineccepibili, anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi. Ai sensi del regolamento del Movimento 5 Stelle, i portavoce si astengono da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del Movimento 5 Stelle“.  Insomma, per i 5 stelle la moralità politica può essere compromessa anche da condotte prive di rilevanza penale. L’onore e la disciplina, voluti dalla nostra Carta per i rappresentanti, sono cosa ben diversa e più esigente del semplice e pur necessario rispetto del codice penale.
Ecco perché per i pentastellati “Il comportamento tenuto dal portavoce può essere considerato grave dal Garante o dal Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello, anche durante la fase di indagine, quando emergono elementi idonei ad accertare una condotta che, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale, sia già lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del Movimento 5 Stelle. La condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine”. Come si diceva, in applicazione dell’art. 54 Cost. può essere immorale una condotta non rilevante sul piano penale e morale una infrazione del codice penale, connessa ad un’azione politica di particolare valore politico, morale o sociale. Ecco perché “La ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso, sempre salvo quanto previsto al punto 5. E’ sempre rimessa alla discrezionalità del Garante e del Collegio dei probiviri o del Comitato d’appello (e non comporta alcuna automatica presunzione in tal senso) la valutazione della gravità di fatti che configurano i c.d. reati d’opinione ipotesi di reato concernenti l’espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, ovvero di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale”. Invece E’ considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del Movimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all’ultimo comma [indicaate qui alla fine del periodo precedente]. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio. E’ invece rimessa all’apprezzamento discrezionale del Garante, del Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello la valutazione di gravità ai fini disciplinari di pronunzie di dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova, di sentenze di proscioglimento per speciale tenuità del fatto, di dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione“.In sintesi, se c’e’ condanna, c’e’ automatismo nell’esclusione, se c’e’ solo avviso, si valuta caso per caso.
Che ne dite? Niente male, anzitutto perché ha come bussola la Costituzione, col suo articolo 54, secondo comma, ormai caduto in desuetudine negli altri partiti; secondariamente, tende a mettere ordine in una materia, resa incandescente e magmatica da un’azione pervasiva della magistratura. Talora gli inquirenti dovrebbero essere più prudenti, ma, in fondo, è la stessa stessa ratio dell’avviso di garanzia, a renderlo molto diffuso. E’ uno strumento volto a consentire la informazione e la difesa della persona, non ancora imputata, ma oggetto di indagine. Quindi, è del tutto ovvio che possono riceverlo persone per bene oltre che delinquenti incalliti. Lo si può avere per azioni tremende o per condotte di particolare valore politico, sociale e morale: anche i lavoratori in lotta spesso sono destinatari di questi avvisi, ma nessuno si sogna di metterne in discussione la morale. Anzi! L’esame previsto nel codice pentastellato da parte di un organismo di garanzia è in fondo una norma di buon senso. Ma i pddini non la bevono. Criticano il potere discrezionale dell’organo di garanzia. Autoritarismo, anzi stalinismo! Poverini, non sanno che la discrezionalita’ non e’ arbitrio; ha regole e principi che la guidano, prima fra tutte la ragionevolezza, la razionalita’ delle decisioni in relazione alla particolarita’ del fatto. Come sanno gli studenti di giurisprudenza, discrezionalita’ e’ quella dei giudici, dell’amministrazione, del legislatore quando non puo’ decidere il caso la legge in linea generale ed astratta. E non ci cascano neanche i compagni della sinistra dura e pura, che vogliono ben altro… (tuttavia, se non ricordo male, anche nel Partito comunista era così, e c’era pure la riduzione dell’indennità di carica).P.S. Che ne dite della polemica contro Grillo perché ha chiesto provocatoriamente un giudizio popolare sulla stampa e sui media onde stigamtizzarne la propensione a falsificare o a omettere le notizie per favorire chi è al potere? Sono insorti, ovviamente quelli del PD, i fruitori pro tempre della faziosità della grande informazione, i quali hanno gridato nientemeno che al fascismo! Non si accorgono che il giudizio popolare è già stato espresso e duramente il 4 dicembre scorso.
In Sardegna, ad esempio, il NO ha superato il 70% eppure L’Unione, il pià grande organo di stampa locale e Videolina, la più seguita TV regionale, hanno sostanzialmente ingnorato l’intensa attività svolta dal Comitato per il NO e dall’ANPI per l’intero 2016.
Il Comitato per il NO sardo ha iniziato la sua campagna d’informazione e di formazione esattamente a gennaio 2016, ha fatto partecipare a Cagliari in affollate assemblee pubbliche due fra i più autorevoli giuspubblicisti italiani, già presidenti dell’Ass. Naz. dei Costituzionalisti, Sorrentino e Pace, e l’Unione neanche una riga, mentre ha riservato mezze pagine e pagine intere ai più scalcinati sottosegretari del governo Renzi, Abbiamo tenuto una grande assemblea al T Hotel il 20 novembre con la partecipazione del presidente nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia, partigiano ed eminente giurista, e su L’Unione neanche una riga. Abbiamo, su iniziativa dell’ANPI di Cagliari, tenuto ben nove incontri pubblici, molto partecipati, nel corso dei quali sono stati trattati tutti gli aspetti dell’oggetto del referendum con relazioni di docenti universitari ed esperti, e su L’Unione neanche una riga, mentre sono state enfatizzate le più banali iniziative del PD con sparute presenze. Abbiamo tenuto assemblee e riunioni in tanti centri dell’Isola a partire dai capoluoghi di provincia, con grande partecipazione di pubblico e ricchi dibattiti, e su L’Unione e Videolina nulla di nulla.
A fronte di tutto questo, come pensano lor signori di convincerci che Grillo attacca la libera stampa e non, viceversa, che è la grande stampa e i grandi media che hanno attaccato i cittadini, privandoli, salvo qualche encomiabile eccezione, di una corretta informazione? Come convincerci che è Grillo che attenta alla loro libertà e non che essi se ne sono autoprivati, genuflettendosi di fronte al potere? O vogliono farci credere che quella di Grillo è veramente la richiesta di creazione di Tribunali del popolo contro la stampa, e non una positiva provocazione di un dibattito e di un’attenzione ad uno degli aspetti più critici del deficit di cemocrazia oggi in Italia?
Sono proprio rimbecciliti! Che altra prova vogliono, lor signori, della ripulsa popolare nei loro confronti? Il 4 dicembre è già dimenticato?
 

Scheda.
Ecco i 6 punti del codice approvato a larga maggioranza col voto online dgli iscritti al M5S:

Principi ispiratori del comportamento del singolo portavoce eletto. Il Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle ha lo scopo di garantire una condotta, da parte dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi. I portavoce del Movimento 5 Stelle perseguono gli obiettivi del Movimento, così come indicati nel “Non Statuto” o negli altri atti interni di indirizzo. I portavoce sono consapevoli del fatto che, ai sensi dell’art. 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore: nell’adempimento di tale dovere, ogni portavoce tiene comportamenti eticamente ineccepibili, anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi. Ai sensi del regolamento del Movimento 5 Stelle, i portavoce si astengono da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del Movimento 5 Stelle”.Rapporti con eventuali procedimenti penali. Il Garante del Movimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri od il Comitato d’appello, quando hanno notizia dell’esistenza di un procedimento penale che coinvolge un portavoce del Movimento 5 Stelle, compiono le loro valutazioni in totale autonomia, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del Movimento 5 Stelle, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura. Il comportamento tenuto dal portavoce può essere considerato grave dal Garante o dal Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello, anche durante la fase di indagine, quando emergono elementi idonei ad accertare una condotta che, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale, sia già lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del Movimento 5 Stelle. La condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine.Autosospensione. In qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del Movimento 5 Stelle, di auto-sospendersi dal Movimento 5 Stelle senza che ciò implichi di per sè alcuna ammissione di colpa o di responsabilità. L’autosospensione non vincola né condiziona né preclude il potere del Garante, del Collegio dei Probiviri e del Comitato d’appello di adottare eventuali sanzioni disciplinari. Tuttavia, l’autosospensione può essere valutata quale comportamento suscettibile di attenuare la responsabilità disciplinare.Presunzione di gravità. Il Garante del Movimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d’Appello, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal regolamento del Movimento 5 Stelle, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale. E’ considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del Movimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all’ultimo comma. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio. E’ invece rimessa all’apprezzamento discrezionale del Garante, del Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello la valutazione di gravità ai fini disciplinari di pronunzie di dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova, di sentenze di proscioglimento per speciale tenuità del fatto, di dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione.La ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso, sempre salvo quanto previsto al punto 5. E’ sempre rimessa alla discrezionalità del Garante e del Collegio dei probiviri o del Comitato d’appello (e non comporta alcuna automatica presunzione in tal senso) la valutazione della gravità di fatti che configurano i c.d. reati d’opinione ipotesi di reato concernenti l’espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, ovvero di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale.Dovere di informazione. I portavoce, quando ne hanno notizia, hanno l’obbligo di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito (con comunicazione da inviare al link movimento5stelle.it/contattaci.php), dell’esistenza di procedimenti penali in corso nei quali assumono la qualità di indagato o imputato nonché di qualsiasi sentenza di condanna o provvedimento ad essa equiparato ai sensi del punto 4.
Ogni sindaco e presidente di Regione eletto nelle liste del Movimento 5 Stelle è tenuto a far rispettare il presente codice etico ai componenti delle proprie giunte, anche se gli assessori non risultano iscritti e/o eletti nel Movimento 5 Stelle

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento