Andrea Pubusa
Cari dirigenti della sinistra sarda,
è consentito ad uno che avete confinato, esprimere un giudizio sulla vostra situazione? Premetto che non sono molto informato sulle questioni interne, e dunque mi scuso in anticipo se tralascio i dettagli.
Prima considerazione. Voi tutti, nessuno escluso, siete entrati come subalterni nella coalizione capeggiata dal PD, con Pigliaru candidato alla presidenza. Quale la ragione della genuflessione? La ferma volontà di far avanzare le classi lavoratrici e i cittadini normali? O l’intento di fruire di una legge elettorale truffaldina per diventare consigliere regionale? La prima alternativa non sta neppure nel vostro immaginario. La ragione vera e concreta è la seconda: carpire il seggio regionale. Volete che vi spieghi cosa implica questa scelta? Significa semplicemente che voi avete deciso di concorrere ad una rapina di voti, ad un furto di democrazia a danno dei sardi per un tornaconto elettorale. Vuol dire che avete spinto una buona percentuale di sardi, schifati dal sistema elettorale, a disertare il seggio e avete rubato il voto di chi ha votato una lista non genuflessa e non ammessa in lista da uno dei due grandi partiti PD e FI, i soli destinati a conquistare seggi con la legge elettorale regionale. Ancora avete accettato un sistema che limita la presenza di donne nll’Assembla regionale: quattro su sessanta consiglieri, ossia una percentuale da Stato islamico integralista!
Seconda considerazione. Quando la legge elettorale sarda è stata portata (da me e da altri venti elettori democratici) al vaglio del giudice amministrativo, per paura di perdere il maltolto, vi siete tenuti alla larga da qualsiasi mobilitazione o solidarietà verso chi ha impugnato la legge. Anche questa vostra ostilità ha concorso a far sì che i giudici, che sono molto sensibili alle opinioni prevalenti o diffuse, con sentenze, a dir poco criticabili, non abbiano neanche rinviato alla Corte costituzionale una legge che, per il combinato disposto di premio di maggioranza e di sbarramento, è peggiore del Porcellum, fiondato, come ben sapete, dal giudice delle leggi.
Terzo. Non avete assunto alcuna iniziativa per modificare la legge, così da offire finalmente ai sardi lo strumento per esprimere in libertà e uguaglianza la propria sovranità col voto.
In estrema sintesi avete venduto la democrazia sarda per pochi miseri seggi. Trenta danari!
Bene, voi avete questa macchia. Ma è frutto di una sbadataggine o di un errore? No, no, è il risultato della vostra intima natura: avete trasformato le vostre organizzazioni in mere sigle autoreferenziali, distaccate dal mondo del lavoro e dai lavoratori, vi siete impegnati solo nella spasmodica “ricerca di seggio”. So che nella storia i fenomeni non si ripetono mai nell’identico modo, ma voi assomigliate molto a quei notabili ottocenteschi, messisi a capo di consorterie per cupidigia di seggio. Siete riusciti a cancellare oltre cento anni di storia in cui i pionieri della sinistra hanno inventato e formato il grande partito di massa, sul presupposto che solo organizzando le grandi masse dei lavoratori si può creare una società di liberi ed uguali, ossia il socialismo. Questa parola e questa prospettiva voi l’avete persino cancellata dal vostro vocabolario, accettando innanzitutto nel linguaggio, ma anche nella condotta, l’egemonia delle forze che dovreste combattere. Leggete la storia di Giuseppe Cavallera, medico, e di Cesare Loi, di Arbus anche lui medico dei minatori, per citarne solo due, e capirete, partendo dalle origini del Movimento operaio e socialista sardo, quale patrimonio organizzativo e morale avete disperso. Un patrimonio che ha resistito ed è risorto dopo il fascismo, ma non ha resistito alla vostra opera distruttiva!
Dopo aver combinato tutto questo, come capibastone avete tabto impoverito il bacino elettorale da darvi alla lotta cannibalesca, frazionandovi in tanti partitini, da spendere come sigle elettorali. Il linguaggio della sinistra lo avete in parte mantenuto ma solo come vuota enunciazione in funzione elettorale.
Ora che prospettiva avete? Il “campo o centro progressista” di Pisapia e Zedda rientra alla casa madre, il PD, perfino a destra rispetto all’opposizione interna di Bersani, dopo aver sostenuto palesemente Renzi e il suo tentativo di stravolgimento della Costituzione. Costoro hanno votato sì (Pisapia) o serbato un silenzio rumoroso e indecoroso (Zedda), o inventato il grottesco SO (Uras, che, ieri, tradendo il voto dei suoi elettori, ha votato la fiducia a Gentiloni!). Gli altri, non lo nego, si sono generosamente spesi nella campagna referendaria, ma mantengono la loro alleanza con i “traditori” delle istituzioni autonomistiche sarde, con Pigliaru & C., entusiastici assertori dello scasso costituzionale che avrebbe eliminato il regionalismo in Italia e il diritto di voto dei cittadini per una delle Camere legislative. Voi fate come coloro che condannano la pena di morte e tuttavia collaborare col boia che la esegue. Voi avete fatto e fate questo. Per onestà devo dire che, fra i dirigenti, Michele Piras ha fatto una battaglia ferma e coraggiosa fin dai lavori parlamentari. Giovannino Deriu con altri suoi compagni altrettanto, dissociando alfine Riforndazione dalla Giunta regionale. Pizzuto si è visto da qualche parte fare buoni discorsi per il NO.
Cari compagni dirigenti della sinistra sarda, realisticamente, il risultato delle vostre malefatte al momento sembra questo: lesinando il seggio, accetterete ancora il ruolo di zerbino del PD e ne seguirete la sorte, facendo da specchietto per le allodole imbroglionesco per la parte più ingenua dell’elettorato di sinistra. Badate però che, con questa legge elettorale, il PD alle prossime elezioni, probabilmente, scompare dal Consiglio regionale, essendo ormai allo sbando e, molto verosimilmente, terza forza dopo M5S e FI. Comunque, se il PD non vi vorrà, sarete costretti a mettervi in proprio e mostrerete quello che siete veramente, singolarmente presi: nessuno. Potreste unirvi, ma dubito che lo farete, tanti sono i veleni e i sospetti che vi dividono. Il cannibalismo non lascia spazio per ricomposizioni! Come capibastone potreste passare la mano ad altri compagni. immuni dai vostri vizi. Ma lo farete? E ancor prima: esistono a livello dirigente queste seconde file esenti dai difetti delle prime? Lo spero, ma ne dubito fortemente. Questa tuttavia è l’unica via per tentare una ricostruzione della sinistra sarda dalle fondamenta. Un segnale forte di discontinuità e di unità potrebbe mettere in moto l’eseercito della sinistra onesta e operosa, che nella società è molto diffusa.
Anche questa uscita di sicurezza tuttavia forse oggi è tardiva. Il M5S vi ha tagliato l’erba sotto i piedi. In pochi anni ha dimostrato quanta voglia di alternativa c’è in Italia, quanto spazio voi avete lasciato a livello popolare. Il M5S è ormai l’unica alternativa credibile al PD e a FI. E sapete perché voi li detestate? Ve lo dico io: saggiamente i grillini proclamano che non vi consentiranno il giochino in cui siete diventati maestri: riciclarvi, con nuovi simboli e bandiere, a fini elettorali. Insomma, non vi vogliono, non vi permettono di usare la loro lista per appagare la vostra insauribile sete di seggio.
Qualcuno, nel corso e dopo la campagna referendaria, mi ha invitato a considerare l’ipotesi di lavorare a ricomporre i cocci della sinistra sarda. Ho visto, girando per i paesi, quanta bella umanità c’è nella nostra società, quanti bravi compagni (umiliati dai vostri intrighi) sono pronti a rimettersi al lavoro e lo hanno dimostrato col loro generoso impegno per il NO, ma queste energie preziose non sono recuperabili fino a quando voi dell’attuale dirigenza (salva qualche rara eccezione) non sarete completamente fuori gioco. Come l’Araba fenice la sinistra potrà risorgere dopo che il fuoco purificatore avrà ridotto l’attuale dirigenza (ripeto: salva qualche eccezione) completamente in cenere. Amen!
3 commenti
1 Andrea Murru
15 Dicembre 2016 - 09:23
Ieri due vicende sono comparse nell’attuale scenario politico :
1) Il senatore Uras ha votato a favore della fiducia al governo Gentiloni [dal SO al SI];
2) Michele Emiliano, governatore della Puglia, intervistato da Paragone, ha esplicitamente auspicato che “Renzi si faccia un suo parito, così da poter restituire al PD la sua originaria natura”, non escludendo di poter egli stesso concorrere alla segreteria nazionale;
Pochi giorni prima Speranza ha parlato di un PD, a guida Renzi, che aveva smarrito la sua funzione di difesa delle classi più deboli e dei lavoratori, preferendo Marchionne a Landini.
Che disegno potrebbe venirne fuori?
2 Oggi giovedì 15 dicembre 2016 | Aladin Pensiero
15 Dicembre 2016 - 10:20
[…] SARDEGNA DEL POST REFERENDUM COSTITUZIONALE La Sinistra sarda risorgerà come l’araba fenice? Andrea Pubusa su Democraziaoggi. Cari dirigenti della sinistra sarda, è consentito ad uno che avete confinato, esprimere un […]
3 admin
15 Dicembre 2016 - 10:58
Mio compare mi scrive…
Goppai diciosu, vissignoria a biu ca cususu del SO funti diventaus renzianusu………………….bollinti fai una sinistra de ammiculu cun Pisapia! ??? Beni s’ articulu de oi, ma vissignoria ancora giovanu si depidi donai de fai po riorganizzai sa sinistra…….saludi e trigu
Cordiali Saluti
F. C.
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